Oltre ai soliti noti Verstappen ed Hamilton, fa piacere rivedere sul pezzo Daniel Ricciardo, mentre i ferraristi fanno ciò che possono e Norris si prende il lusso di recuperare dal fondo; buio pesto invece in casa Aston Martin
In casa Red Bull, tra Milton Keynes e Faenza, l'unico scontento di vederlo così sul pezzo è Perez. Per tutti gli altri, rivederlo in forma è una grande festa: 7° e può pure dirsi sfortunato, perché senza bandiera rossa forse le cose sarebbero andate addirittura meglio. In AlphaTauri ringraziano per i 6 punti che spostano tantissimo in chiave Costruttori, lui invece, al di là del risultato, gode soprattutto per aver ritrovato vecchie sensazioni al volante: impagabile.
Inutile fare gli schizzinosi: questa è la Ferrari attuale. La SF-23 può illuminare o illudere in qualifica, ma sul passo la musica è diversa. Anzi, menomale che Perez sia finito fuori e che Norris scattasse dal fondo, altrimenti pure il terzo posto sarebbe stato ragionevolmente a rischio. Piuttosto, c'è una statistica che si fa preoccupante, perché le sue pole portano fortuna a... Verstappen: nelle 22 volte che è partito davanti, Max ha colto 10 vittorie. Un amuleto.
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Mentre Charles parlava di eccessiva sensibilità della SF-23 al variare della mescola, lui parlava di consumo della gomma. Forse la verità sta un po' nel mezzo: non è stato l'unico, in Messico, ad accusare un degrado molto più marcato rispetto al compagno di squadra sulla C4. Molto più a suo agio sulla hard, che permette più costanza ma anche meno prestazione in assoluto, e infatti nel finale corre praticamente da solo.
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