Domenicali, il futuro dei motori di F1 potrebbe fare a meno dell'ibrido

Domenicali, il futuro dei motori di F1 potrebbe fare a meno dell'ibrido

Un'abolizione del MGU-K, triplicato nella potenza sulle power unit 2026, è possibile in funzione dei riscontri che si avranno sugli e-fuels. Il tema tecnico di motori non più ibridi è uno scenario per il futuro

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Fabiano Polimeni

07.06.2024 ( Aggiornata il 07.06.2024 15:57 )

Il ciclo tecnico annunciato in vista del 2026 potrebbe affrontare, già nel 2030, un'evoluzione ulteriore sul fronte delle power unit. Gli e-fuels saranno il combustibile sintetico bruciato dal motore termico V6, che svilupperà poco più della metà della potenza complessiva del sistema ibrido: 476 cavalli verranno apportati dal MGU-K, contro i 544 cv del termico. Questo il quadro verso il quale andrà la Formula 1 nel 2026.

In prospettiva futura, la categoria potrebbe decidere di eliminare la componente elettrica della power unit per offrire motori termici alimentati a e-fuels.

La fattibilità tecnica è stata dimostrata dalle esibizioni di monoposto storiche, il Race without Trace portato più volte da Vettel in pista, con la Williams del 1992 e la McLaren del 1993, recentemente a Imola. Poi, la Porsche Supercup è interamente alimentata da combustibili sintetici.

Tecnica, sport e industria dell'auto

Il tema è tecnico, sportivo nonché di scelte industriali. L'elettrificazione vive una fase di scetticismo diffuso e di riposizionamento da parte di molti costruttori fino a pochi anni fa ad annunciare l'all in sull'auto elettrica.

Molto ruota intorno alla rilevanza che si vuole dare alle corse in chiave stradale. In quest'ottica, gli e-fuels potranno costituire solo una minima parte della mobilità del futuro, per il complesso processo di produzione.

"La Formula 1 è sempre stata vista come la categoria delle macchine migliori e più leggere, perciò se i carburanti sostenibili si dimostreranno avere successo, potremmo tornare a una situazione in cui la batteria non sarà più necessaria", ha commentato Stefano Domenicali a CNBC.

Sullo sviluppo e produzione dei combustibili sintetici sono impegnate compagnie come Aramco, Porsche, Siemens, ExxonMobil, non solo nel perimetro della Formula 1. Sul rapporto tra F1 e Aramco, Domenicali ha sottolineato: "Non facciamo attività di lobby per nessuno, stiamo pensando al miglior futuro per tutti. 

È un tema molto complesso e dobbiamo essere più prudenti di quanto non faccia molta gente, parlando senza conoscere la complessità di questa transizione".

E-fuels carbon neutral

La rilevanza degli e-fuels sulle politiche di decarbonizzazione dell'industria dei trasporti poggia non già sulle sole emissioni zero allo scarico (l'abbattimento della Co2 è nell'ordine dell'80%, mentre un'elettrica produce zero emissioni) bensì in un bilancio compresivo dell'intero ciclo produttivo - dall'estrazione delle materie prime per le batterie alla ricarica -. I carburanti sintetici sono competitivi perché a bilancio neutro di emissioni carboniose. In termini assai sintetici, le emissioni prodotte allo scarico vengono bilanciate dalla cattura di Co2 in atmosfera, parte necessaria del processo (energivoro) di produzione degli e-fuels.


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