Alpine resterà in F1, ma non le Pu Renault: una scelta che a Viry non condividono affatto, tanto da diffondere un comunicato ufficiale in cui, oltre ai timori per l'occupazione, si elencano le motivazioni che dovrebbero portare il Gruppo a rivedere la sua decisione, per storia e competenze
Proteste, scioperi e manifestazioni non sono una novità, nel mondo del lavoro. Fa più specie assistere ad una cosa del genere sul fronte della Formula 1, ma è proprio ciò che sta accadendo tra i lavoratori del reparto di Viry-Chatillon, la sede motoristica della Renault.
I dipendenti, già da mesi, si sono schierati contro la decisione del Gruppo di fare un passo indietro per quanto riguarda il progetto dell'unità motoristica dedicata alla F1, che cesserà di essere sviluppata alla fine del 2025. Una scelta per niente condivisa dagli impiegati, che hanno espresso formalmente il loro disappunto in una nota molto critica verso la proprietà.
Il comunicato, a firma del CSE (acronimo di Comité Social Et Economique, ovvero Comitato Sociale Economico) di Viry, recita così: "Tutti i rappresentanti del personale, che riportano la voce dei dipendenti e della maggioranza delle parti interessate, si rammaricano e deplorano la decisione di fermare il progetto per il motore di F1 per il 2026. Questa scelta è appoggiata dal gruppo, che desidera ridurre il rischio finanziario legato alla F1, anche se non è stato effettuato alcuno studio approfondito per valutare l'impatto sulle vendite future e sul prestigio del marchio. Le soluzioni di partnership sono state scartate dal Gruppo, anche se avrebbero permesso di raggiungere diversi obiettivi, come il mantenimento dell'attività in F1, la riduzione dei costi di sviluppo e di gestione, il mantenimento di tutte le competenze e la possibilità di portare nella stagione 2026 un motore RE26 già ampiamente sviluppato e promettente”.
Addio Renault: smacco alla storia, perché in F1 conta "esserci"
Ciò a cui si fa riferimento è il fatto che l'unità motrice stesse già girando sui banchi prova, peraltro con risultati incoraggianti. Altri timori, inoltre, sono legati al dubbio se questi cambiamenti del piano sportivo porteranno ad eventuali licenziamenti, nonostante ad ora Renault abbia smentito questa voce. Nella nota diffusa, tuttavia, i lavoratori hanno fatto riferimento pure ad una parte di storia che se ne va, oltre ad un altro timore, quello che questa possa essere solo la prima parte di un progetto che porterà alla totale vendita del team (scelta, pure questa, smentita dalla stessa Renault). "La storia di Viry - si legge ancora nel comunicato - conferma che spesso sono state prese decisioni contrastanti e dimostra l'importanza di mantenere competenze altamente qualificate per il futuro, al fine di lasciare la porta aperta ad un ritorno in F1 quando i regolamenti ed il contesto finanziario dell'azionista lo renderanno più interessante. La mancanza di maturità dei progetti portati avanti e la perdita di fiducia nella gestione rappresentano un grave rischio di abbandono delle competenze critiche da parte del sito di Viry. (...) Nonostante le divergenze degli ultimi due mesi, il team di Viry ha continuato a sviluppare la Power Unit 2026 di cui Alpine si sta privando. Questa decisione controcorrente fa perdere ad Alpine la sua storia sportiva. Per tutti questi motivi, i rappresentanti del personale del CSE hanno espresso all'unanimità un parere negativo sul progetto di trasformazione. Chiediamo alle autorità pubbliche di difendere la sostenibilità dell'occupazione sul sito di Viry-Chatillon".
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