Dal suo ingresso nel mondo del motorsport al nuovo accordo siglato con Honda: le strategie del miliardario per conquistare la F1
Il 2026 sarà un anno di svolta per la F1. Con il cambio di regolamento e l’entrata di Audi nel Circus, il panorama delle corse è destinato a subire profondi mutamenti. Ogni team cerca di cavalcare l’onda dell’evoluzione delle nuove tecnologie e non solo con lo scopo di portare i propri piloti al successo. Tra tutti c’è qualcuno che da ormai decenni sta riunendo i migliori ingegneri, piloti ed esperti per vincere il mondiale con il proprio team, Lawrence Stroll. Il direttore esecutivo dell’Aston Martin ha infatti siglato un accordo con Honda che fornirà i motori alla scuderia a partire dal 2026 ed ha ingaggiato alcuni tra i migliori professionisti del settore, primo tra tutti Adrian Newey, a cui si aggiungono Enrico Cardile ed Andy Cowell (direttamente da Ferrari e Mercedes). Si prospetta un piano perfetto per il miliardario che si è fatto strada nel settore della moda ed oggi sta investendo una fortuna nel mondo dei motori.
Ma come è possibile che un imprenditore sia riuscito ad entrare nella top 1.000 degli uomini più ricchi al mondo secondo Forbes? Lawrence Stroll nasce in una famiglia di imprenditori nel settore della moda. Suo padre, Leo Strulovitch (vero cognome di Stroll), di origini russe, aveva importato il marchio Pierre Cardin in Canada. A soli 17 anni, l’attuale miliardario, possedeva già la licenza per la vendita di abbigliamento per bambini del noto marchio Italo-francese, che portò al successo negli anni successivi. Il nome di Lawrence Stroll è legato ad altri nomi assai noti nel mondo della moda, tra cui Polo Ralph Lauren, di cui è stato responsabile in Europa. Ma il vero successo del canadese è arrivato con la fondazione di Sportswear Holdings in collaborazione con il noto produttore tessile cinese Silas Chou. Grazie a questo investimento, i due si sono legati a nomi importanti come Tommy Hilfiger, Pepe Jeans e Michael Kors.
In questo contesto, Stroll si è occupato del marketing, ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell’azienda e ha trascorso alcuni anni come CEO. In circa 22 anni, la Sportswear Holdings è diventata un’azienda da oltre 3,3;miliardi di euro all’anno. Avendo acquisito prestigio e un patrimonio invidiabile, Stroll ha iniziato ad investire in una delle sue più grandi passioni: il motorsport. Il canadese ha acquistato infatti il circuito di Mont-Tremblant a nord di Montréal e ha investito ingenti somme e sforzi per portare suo figlio Lance a diventare un pilota ad alti livelli.
Il miliardario canadese sogna il titolo iridato da quando Lance era solo un bambino. Sin dai primi passi nel mondo dei kart, il giovane è stato affiancato dai migliori. Da Mike Wilson (6 volte campione del mondo nella categoria e rivale di Senna) a Luca Baldisserri (ingegnere di Michael Schumacher), Lance ha sempre avuto a disposizione l’esempio di professionisti del settore. Nel 2010, a soli 11 anni, il giovane canadese entra nella Ferrari Driver Academy, aiutato dalla collaborazione tra l’azienda paterna e il brand Tommy Hilfiger, sponsor della scuderia. Secondo alcune fonti, Lawrence Stroll ha investito in Prema Racing (si stimano circa 55 milioni), nota scuderia delle categorie minori, affinché Lance avesse a disposizione le attrezzature migliori. Appena maggiorenne, il giovane pilota aveva già l’appoggio di 20 meccanici della Williams e di 5 motoristi della Mercedes. Inoltre, l’attuale numero 18 dell’Aston Martin ha percorso migliaia di kilometri di test a bordo della Williams FW36 sui circuiti di tutto il mondo.
Che Lance arrivasse a correre in F1 era già scritto, dopo i primi anni in Ferrari Driver Academy e i successi nelle categorie minori, era chiaro che il Circus aspettasse il giovane canadese. Soprattutto perché a fornire il sedile a Lance, dopo 2 anni in Williams, è stato proprio suo papà dopo aver rilevato la Force India ed averla rinominata Racing Point e poi Aston Martin dopo l’acquisizione del marchio di cui è oggi direttore esecutivo.
Lawrence Stroll ha in mente un obiettivo ben preciso: vincere un mondiale in F1. Il miliardario canadese sta costruendo intorno a sé un impero, un team da sogno per portare a termine il piano iniziato con la preparazione del figlio Lance. Dopo aver acquisito Adrian Newey, uno degli ingegneri più importanti della storia della F1 degli ultimi anni (con uno stipendio stimato di circa 40 milioni all’anno), gli ingenti investimenti sembrano non fermarsi. Stroll ha infatti rivoluzionato la sede dell’Aston Martin. A Silverstone è stata realizzata una nuova fabbrica, è stata installata una nuova galleria del vento per permettere alla squadra di sviluppare le vetture in autonomia senza dover fare riferimento a strutture esterne, ed è stato acquistato un simulatore di ultima generazione.
L’unico tassello che sembra non quadrare perfettamente nel piano di Lawrence è seduto nell’abitacolo della monoposto numero 18, sto parlando di Lance. Tra errori da principiante, risultati deludenti e continui incidenti in pista, il canadese non ha ancora dimostrato di avere tutte le carte in regola per vincere il titolo iridato. Non sembra bastare neanche la presenza di compagni di squadra ormai veterani di questo sport (Vettel, Perez, Massa, e l’attuale Alonso). Il web si schiera continuamente contro il giovane Lance, accusandolo di correre in F1 solo perché proveniente da una famiglia molto agiata. In un contesto in cui il rapporto con gli sponsor è parte integrante del contratto dei piloti e in cui il denaro la fa da padrone, il talento degli “eroi dell’asfalto” spesso passa in secondo piano.
Lance Stroll rappresenta solo la punta dell’iceberg di un sistema che ormai da troppi anni ha smesso di puntare al 100% sulle skills dei piloti in pista, strizzando l’occhio al guadagno e al miglioramento dell’immagine dei team. La domanda sorge quindi spontanea: se Lawrence non dovesse vincere il mondiale con Lance, punterà il tutto per tutto sul suo compagno di squadra? Intanto nel paddock le voci corrono velocemente quasi quanto le monoposto in pista e sembra che Max Verstappen sia nella lista di possibili nomi che affiancheranno Lance nel box dell’Aston Martin. Dopotutto con l’ingresso di Newey e la formazione di un team di eccellenza, non sarebbe strano se il 3 volte campione del mondo valutasse la proposta di unirsi alla squadra…
Link copiato