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Uno dei rimpianti più grandi in tutta la storia della Ferrari è il 1985, l'anno in cui Alboreto deve inchinarsi alla McLaren di Alain Prost: fatali determinate scelte tecniche di Maranello che tarpano le ali al pilota italiano
12 nov 2024
Un pilota italiano campione del mondo, per di più con la Ferrari, è roba che solo una vecchia generazione ha avuto il lusso di vedere, perché parliamo degli anni ‘50 e di Alberto Ascari, secondo ed ultimo italiano dopo Nino Farina (con l'Alfa Romeo) a ghermire un titolo iridato. Eppure ce n’è stata una di generazione, quella che tifava per Michele Alboreto, che ci ha creduto fino in fondo, nell’anno del signore 1985, quando il milanese provò a giocarsela con Alain Prost e la sua McLaren.
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Non ci fu lieto fine, in quella storia che fece sognare tanti italiani. Ma ancora oggi, la cavalcata di Michele Alboreto resta una delle storie più belle e struggenti che il popolo del Cavallino Rampante ricordi, perché fu una cavalcata intensa, fino a quando i mezzi tecnici sostennero una speranza tutta tricolore. Michele e la Rossa si inchinarono a Prost, nell'anno del primo dei quattro titoli che avrebbe poi vinto il francese, primo e finora ultimo pilota francese a vincere il mondiale in F1. Così come unico è rimasto finora Alberto Ascari, il solo pilota italiano in grado di conquistare l'iride con la Ferrari: ci stava riuscendo Alboreto, che oltre trent'anni dopo Ascari fu il primo italiano ad andare così vicino al mondiale. Ma ancora oggi Michele Alboreto resta l'ultima scommessa “azzurra” di Enzo Ferrari, nonché l’ultimo pilota tricolore ad aver vinto un GP con la Ferrari. Ecco come andarono le cose, in quella stagione tanto bella ma anche tanto amara per Maranello.
Se il duello Prost-Alboreto, nonché McLaren-Ferrari, è la trama principale della stagione 1985, ci sono anche altre storie a condire un'annata piene di spunti agonistici. Perché c'è un Niki Lauda all'ultimo ballo della carriera, un Lauda sul viale del tramonto che vive una stagione sfortunatissima (tante rotture meccaniche) e per questo pessima nei risultati, anche se vince in Olanda e potrebbe vincere altrove. Per un Lauda che se ne va, però, ci sono un Alain Prost ed un Ayrton Senna che sbocciano: Prost ha fatto tesoro delle ultime due annate (titolo perso in entrambi i casi all'ultima gara) e soprattutto della lezione di Lauda, che nel 1984, da compagno di squadra, gli ha soffiato il mondiale per appena mezzo punto; Senna invece passa alla Lotus e ci mette appena due gare a portare a casa la prima pole e la prima vittorie della carriera. C'è poi un altro grandissimo, proprio quel Michele Alboreto che, a 29 anni, dimostra di avere le carte in regola per un titolo mondiale. Sarà la Ferrari a sbagliare, e vedremo come: intanto, quel 1985 è anche l'anno del "giallo" con René Arnoux, allontanato dopo una sola gara da Maranello in circostanze mai del tutto chiarite.
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