Dopo 6 anni Melbourne torna ad ospitare il via del mondiale nella meravigliosa cornice dell'Albert Park: può essere una stagione da poker d'assi da calare sin dalla prima curva del campionato, la Brabham
Se la prima menzione di un pilota in griglia nel 2025 è per Piastri, la dice lunga su che tipo di sensazioni ci siano. Non solo la diplomazia, ma anche la logica suggerisce di andarci molto cauti sui pronostici: McLaren è uscita indubbiamente molto bene dai test, ma Melbourne è diversa da Sakhir e poi i test, nel bene o nel male, non sono mai esaustivi. Se lo augura la Ferrari, in cerca di bilanciamento sulla SF-25, se lo augura la Red Bull, pure lei alle prese con una macchina sulla quale c'è da mettere a posto qualcosa; ma il fatto che quasi nessuno parli di Verstappen alla vigilia, suggerisce che poi gli incubi possono tornare all'improvviso, e non solo perché si correrà quando in Italia non sarà ancora spuntato il sole dell'alba.
Capitava anche a Schumi, di tanto in tanto, di essere dimenticato alla vigilia di un campionato. Di Schumi, Max insegue la cinquina: Michael è stato l'unico, finora, capace di vincere cinque titoli di fila. Hamilton invece si gode il primato di un titolo in tre decenni diversi insieme a Jack Brabham e sa che dovrà fare i conti con un Norris chiamato a dimostrare di essere cresciuto, con Piastri chiamato ad una specie di consacrazione, con un Verstappen a cui, come gli squali, basta sentire un po' di sangue per scatenarlo. E Leclerc? C'è anche Charles, certo. Anzi, Charles sarà il primo da regolare: mai come quest'anno, in Ferrari il primo nemico sarà il vicino di casa. Buono per il Costruttori, un po' meno per il Piloti. Da questo punto di vista, in Red Bull sembrano già rassegnati a competere solo per quello riservato ai Piloti: almeno una certezza Max ce l'ha, ed è quella di avere un confronto interno già regolato ancor prima di partire.
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Ma fino a prova contraria, pure la Mercedes non è da escludere. Anche qui, Russell parte con i favori del pronostico, perché Antonelli deve avere la libertà di crescere e sbagliare. Sicuramente farà la prima di queste due cose cercando di evitare il più possibile la seconda. Sarebbe stupendo, ma potrebbe anche voler dire che gli stiamo chiedendo troppo. Intanto, si godono una W16 che, almeno nei test, non è parsa quale vittima sacrificale delle altre tre "top car". E allora, magari sarà una stagione da poker d'assi, inteso come quattro scuderie al vertice: per la prima volta nella storia, nel 2024 ben quattro team sono stati capaci di vincere almeno quattro gare, e potrebbe tranquillamente succedere ancora.
Dunque, tutti pronti ad attendere lo spegnimento dei semafori. C'è la Brabham ad aspettare i piloti, alla prima staccata di un mondiale che promette di essere di fuoco. Una destrorsa che si restringe, seguita subito dopo dalla Jones, una sinistrorsa che si fa in accelerazione. E poi via, verso curva 3, 4, 5... Pronti a distribuire, tutti e venti i piloti, pennellate sulle tante curve di questo mondiale. Vogliamo divertirci, non ci deludete.
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