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Mercato piloti, Verstappen e Russell protagonisti dei rumours

E' realistico immaginare uno scambio tra Mercedes e Red Bull? I prossimi mesi saranno decisivi per la competitività Red Bull e le garanzie offerte a Verstappen
Mercato piloti, Verstappen e Russell protagonisti dei rumours
© Getty Images

F.P.F.P.

23 apr 2025

Forse ha ragione George Russell, che vede la materia secondo un principio di razionalità perfetta. In quest’inizio di stagione è stato il pilota in assoluto più convincente e solido, per il ruolo che si è trovato a ricoprire e per la monoposto a disposizione. In Mercedes, insieme ad Antonelli, c’è sostanza e prospettiva nell’accoppiata a disposizione.

Eppure, le voci di mercato accompagnano i week end di gara. Alimentate da una Red Bull altalenante, che vince a sorpresa a Suzuka grazie a uno stratosferico Verstappen, una settimana dopo soffre in Bahrain su valori da “non percepita” e poi in Arabia te la ritrovi vispa e competitiva per un secondo posto che fa assolutamente gioco alla corsa iridata. Servirà limitare i danni fino a Imola, là dove Helmut Marko ha annunciato l’arrivo di novità tecniche sulla RB21, buone per correre al livello della McLaren e battere Piastri.

Mercato: parlano i risultati più dei contratti

“Intorno ai contratti c’è sempre così tanto entusiasmo ma la realtà è che se non ottieni i risultati, anche se hai un contratto vieni cacciato; invece, se ottieni le prestazioni, il tuo futuro si risolve da sé”, l’analisi di Russell sui rumours legati al rinnovo di contratto non ancora concordato con Mercedes. Rumours alimentati dai recenti colloqui informali avuti con Horner, secondo le anticipazioni di The Race.

Un Verstappen insoddisfatto di una Red Bull incapace di recuperare terreno sulla McLaren potrebbe decidere di lasciare anzitempo il team. Uno scenario teorico, essendo previste clausole di rescissione legate a piazzamenti minimi in campionato e l’orizzonte estivo confermato da Marko quale prima chance a disposizione di un Max che volesse cambiare aria. 

Mancano le condizioni materiali, al momento, per giustificare una tale mossa. Verstappen è terzo, solo 12 punti di distanza da Piastri. Mollare tutto per andare alla corte Mercedes? Difficile crederlo oggi, anche ricordando le parole di Max lo scorso anno, quando le difficoltà Red Bull si protrassero per metà campionato. Non funziona così, non molli tutto e cambi squadra quando incontri delle difficoltà, il concetto espresso allora da Verstappen. Un altro, fondamentale: serve essere competitivi.

Da Miami a Barcellona tappe cruciali

Saranno altri i circuiti sui quali misurare il recupero della Red Bull rispetto a Jeddah. Miami avrà alcune caratteristiche, tra curve lente e degrado gomme, buone per verificare il distacco dalla McLaren rispetto alla crisi vissuta in Bahrain. Poi ci sarà la bestia nera per il team rappresentata da Montecarlo, tra sconnessioni e cordoli. Ancora: Barcellona e l’effetto delle nuove misure sulla flessibilità delle ali. Tra questi appuntamenti - e con il percorso di sviluppi che Red Bull ha in programma di attuare - si potrebbe chiarire il futuro di Max.

Sono rimasto molto sorpreso e in positivo, sinceramente, perché la giornata di venerdì era stata molto, molto difficile. La macchina in gara era di gran lunga più gradevole, ancora con delle limitazioni ma molto più promettente”, raccontava Verstappen a Jeddah. “Dobbiamo restare calmi, perché su questa pista non c’era molto degrado e sappiamo che facciamo maggiore fatica quando corriamo su piste ad alto degrado. Dobbiamo ancora lavorarci”.

Russell: maggio-giugno per discutere

A voler costruire teorie di mercato, un Russell ancora senza il rinnovo il tasca - indicato in arrivo - lascia aperto lo scenario potenziale di un Verstappen alla corte di Wolff e il pilota inglese in direzione Red Bull. Russell, nel week end di Jeddah, ha chiarito come “non abbiamo mai discusso un contratto prima di maggio o giugno. Direi che la cosa anomala sia il numero di piloti con questi contratti di lungo termine. Tutti hanno delle clausole di uscita, tutti delle clausole legate alle prestazioni. Quindi, avere un contratto triennale non vuol dire nulla se c’è una clausola di uscita per il team in caso di prestazioni insufficienti”.

 

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