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F.P.
1 lug 2025
Tra i “problemi” della Mercedes, di certo non c’è quello della formazione piloti in ottica 2026 e le stagioni successive. In Austria, ancora errori di assetto hanno affossato le prestazioni in una gara molto calda, su un asfalto aggressivo, condizioni che la W16 ha sofferto, finendo staccatissima da Norris ma anche dalle Ferrari.
In Austria ha tenuto banco, inevitabilmente e così sarà fintanto che non verrà annunciato il rinnovo di contratto di George Russell, il tema mercato. Max Verstappen resta il colpo da provare a mettere a segno, che sia già nel 2026 o dopo una stagione di valutazione sui rapporti di forza tra le power unit al debutto il prossimo anno.
Si deciderà entro metà agosto chi sarà sulla Mercedes il prossimo anno, un termine confermato da Wolff, che ha aggiunto: “Se guardiamo alla situazione attuale, abbiamo Kimi e George, la coppia perfetta che ci stiamo godendo e crediamo rappresenti il futuro.
Al tempo stesso c’è un pilota quattro volte campione del mondo che deve decidere cosa farà in futuro e, da team principal, sei tenuto a vedere come finisce la cosa. Do una bassissima probabilità che accada”, le parole a Sky Sports UK di Wolff. Bassissima, non inesistente.
Per Red Bull, la possibilità che anche Verstappen lasci la squadra, dopo l’esodo di massa delle migliori figure al muretto avvenuto nel 2024 e gli anni precedenti, segnerebbe un duro colpo all’appetibilità del progetto, proprio quando si appresta a compiere un altro passo cruciale della propria storia. Dopo 20 anni in Formula 1, un impegno che nel 2026 vedrà la squadra realizzare telaio e motore tutto in casa.
Relegato a “rumore di fondo” l’interesse di Mercedes su Verstappen, in Austria Helmut Marko ha sottolineato un altro aspetto dell’eventuale passaggio di Max alla corte di Toto Wolff: le ripercussioni sul percorso e la crescita di Kimi Antonelli.
“Chiunque, accanto a Max, fa cattiva figura e per Antonelli Max arriverebbe troppo presto, al suo secondo anno in Formula 1”, il commento di Marko ad Auto Motor und Sport. Un rischio che, statistiche alla mano, esiste ma va contestualizzato anche a una realtà Red Bull che ha puntato - giustamente - sempre e solo su Max, considerando superfluo il secondo sedile. Una scelta andata ben al di là dei rapporti da primo e secondo pilota che anche Mercedes ha attuato nella fase in cui ha corso con Hamilton e Bottas. Ovvero, in condizioni tecniche di dominio assoluto e con differenze di risultati e prestazioni mai equiparabili alla debacle vissuta da Red Bull tra 2024 e 2025 con Perez, Lawson e Tsunoda affiancati a Max.
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