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GP Abu Dhabi, l'ultimo valzer della F1 2022

Il GP crepuscolare offre due importanti lotte, quella per il secondo posto tra i piloti e tra i team. Ecco l'analisi a partire dalle qualifiche

Giorgio FerroGiorgio Ferro

20 nov 2022

Siamo arrivati all’ultimo valzer di un Mondiale di F1 che, per quanto riguarda l’assegnazione dei titoli, non è stato poi così spettacolare e combattuto come i risultati delle qualifiche del sabato avrebbero potuto far pensare. La Red Bull e Verstappen hanno chiuso i giochi con notevole anticipo e con pochissimi patemi d’animo. E, onestamente, concorrenza in gara prossima quasi a zero.

Tuttavia, arriviamo a quest’ultima puntata con alcuni spunti di interesse che danno un po’ di brio al Gp crepuscolare di Abu Dhabi. Nella fattispecie l’assegnazione del secondo posto mondiale è un affare tutt’altro che concluso. Sia per Piloti che per Costruttori. E preferiamo sorvolare sulle considerazioni che abbiamo letto e sentito negli scorsi giorni secondo cui non sarebbe poi così importante arrivare secondi piuttosto che terzi (addirittura con il supporto di considerazioni sull’impatto tecnico-economico che avrebbe nella prossima stagione). Anche se – come diceva Enzo Ferrari, “il secondo è il primo dei perdenti” e tra vent’anni ci si ricorderà solo di chi ha vinto e non come o di chi gli è arrivato dietro – state tranquilli che in nessun team nel Motorsport si affronta con sufficienza anche queste micro-sfide. Si entra in pista per stare davanti. Punto. Ed è logico e soprattutto doveroso che sia così.

Nella Classifica Costruttori la Ferrari precede di soli 19 punti la Mercedes. Diciamo “soli” perché il fatto che tre Gp fa il vantaggio della Rossa fosse di 67 punti non può certo lasciare sereni. Nel ranking dei Piloti poi, Leclerc e Perez sono arrivati a Yas Marina addirittura alla pari. Insomma, ci sarà da divertirsi. Anche se – non dimentichiamolo mai – i campionati non si perdono all’ultima gara. Siamo da sempre portati a considerare l’ultima gara come il teatro decisivo della battaglia per il titolo. Peccato che i punti che si raccolgono a fine stagione hanno lo stesso valore di quelli in palio nelle prime gare…

Vediamo se le qualifiche appena concluse ci hanno dato una mano a decifrare come potrebbe finire.

GP ABu Dhabi, Red Bull in prima fila, poi le Ferrari

Lotta per la piazza d'onore ad Abu Dhabi

Partiamo dai risultati del cronometro. Due Red Bull, poi due Ferrari e in terza fila due Mercedes. In pratica il ranking che si è fin qui cristallizzato nelle classifiche di quasi tutti i Gp. Quindi nessuna sostanziale sorpresa, se non fosse che la Mercedes ha lasciato in Sudamerica la propria ritrovata competitività, a ulteriore conferma di un’altalena di performance che ha caratterizzato la sua seconda parte di stagione dopo quell’avvio traumatico a capire cos’è che sulla W13 non era proprio riuscito come impostato dai progettisti. E poi – sempre numeri recitati dal cronometro – due decimi tra Max e Checo, due decimi tra Leclerc e Sainz (ma Carlos non ha messo insieme i suoi migliori intertempi…) e soli tre millesimi tra Hamilton e Russell. Anche qui nessuno stravolgimento dei rapporti di forza tra compagni di squadra che abbiamo visto per tutto l’anno.

Se però poniamo la lente di ingrandimento su coloro che si giocano il secondo gradino mondiale, notiamo che Perez ha conquistato la prima fila al fianco del suo “amato” compagno di squadra, ma che il suo margine su Leclerc è di soli quattro centesimi di secondo. Un’inezia che deriva, tra l’altro, da una performance molto diversa nei tre settori del circuito. Checo ha rifilato più di tre decimi a Charles nel settore centrale (quello dov’è fondamentale l’efficienza in rettilineo delle vetture e sappiamo quanto prevalga la RB18), ma ne ha presi più di due nell’ultima parte laddove contano essenzialmente trazione e downforce (che poi noi sintetizziamo sulle nostre mappe come efficienza in curva).

I giochi sono dunque più che aperti e – considerando estremamente improbabile che Verstappen venga improvvisamente e seriamente illuminato da spirito di altruismo – il monegasco se la può e se la deve giocare con convinzione. Soprattutto alla prima curva. Considerato infatti che i (pochi) punti di sorpasso di questo tracciato non sono certo concentrati nell’ultimo settore (quello dove il Ferrarista vola), ecco che Leclerc dovrà giocarsi le sue chances soprattutto alla partenza. Perché i sei km/h in più raggiunti dal messicano alla speed trap non possono essere un punto a favore per Charles. Se poi non tutto dovesse andare per il verso giusto nelle prime curve, non resterà che farsi venire qualche idea brillante nella strategia di gara. E lasciamo giudicare a voi se si potrà deporre molte speranze sugli aiuti del muretto Ferrari…

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