Prima gara stagionale per Lewis con la Ferrari, tra ambizioni di vittoria e riscatto e la realtà di una fase di integrazione al team, alla monoposto, che potrebbe richiedere ancora del tempo
Dire che, finalmente, si fa sul serio, dal GP d'Australia, ridurrebbe l'importanza dell'enorme mole di lavoro svolto in inverno dalla Ferrari e da Lewis Hamilton, chiamati a un processo di integrazione che in meno di due mesi effettivi ha dovuto rivelare a Lewis un mondo tutto nuovo, fatto di procedure diverse, terminologia differente nel lavoro con i tecnici, fino a una monoposto da scoprire. Quindi, sul serio si è fatto eccome dal 20 gennaio scorso.
Adesso, all'alba di Melbourne, venerdì 14 marzo, a contare sul serio sarà il cronometro. Prestazioni da trovare, passo gara, messa a punto da centrare. In sintesi: rispondere alle attese, che sono inevitabilmente altissime.
"Per quanto mi riguarda, non vedevo l'ora di partire. Credo che sia stato un lungo periodo di tempo e pensare che questo è il mio primo Gran Premio, una delle altre prime volte con la squadra, mi fa sentire molto onorato e grato di avere questa opportunità”, ha raccontato Hamilton nel corso della prima conferenza del giovedì da ferrarista.
Racconta come nella permanenza a Fiorano abbia creato un suo particolarissimo eremo, focalizzato sul lavoro da svolgere piuttosto che sul rilevamento di commenti e analisi esterne: "Non leggo le notizie e sto per lunghi periodi di tempo senza socia, quindi non sono bombardato dai social media.
Vivo nella mia piccola bolla personale e sono tornato al punto di partenza. Ho dato tutto me stesso nell'allenamento, per spingere la mia mente e il mio corpo più in là di quanto non abbia mai fatto prima, cercando di vedere se posso eccellere e spremere ancora di più su quest'aspetto.
Credo che, nel corso degli anni, la pressione che mi sono messo addosso sia sempre stata 10 volte superiore a qualsiasi altra pressione esterna. Ho delle aspettative su me stesso, so cosa posso portare, cosa posso dare e so cosa ci vuole per farlo. Si tratta solo di abbassare la testa e lavorare. Arrivo a questo fine settimana con una mentalità molto aperta”.
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Il week end dell'Albert Park arriva presto, meno di 2 mesi dall'accoglienza a Fiorano ed è già tempo di pista, cronometro, punti per i quali lottare. Inevitabilmente ci saranno aspetti migliorabili nei prossimi mesi, la fase di integrazione totale è un aspetto evidenziato nelle ultime settimane tanto Hamilton quanto Sainz, per dire di due top driver al cambio di scuderia.
“Si tratta di iniziare una stagione e di prendere un buon ritmo. Sto ancora conoscendo questa nuova macchina, che è molto diversa da quella che ho guidato in passato. Passare al motore della Ferrari è qualcosa di nuovo, dà vibrazioni e sensazioni diverse.
Naturalmente, l'obiettivo è vincere. L'obiettivo è portare avanti la squadra. Ho avuto alcuni anni non proprio spettacolari e cercherò di capire se posso correre un anno migliore degli ultimi tre; ci saranno molti fattori legati a questo”.
È parso un Hamilton rigenerato dal passaggio in Ferrari e le motivazioni nuove le ribadisce in Australia, raccontando come sia un cambiamento legato "al modo di lavorare, l'intera squadra lavora in modo completamente diverso. Si guardano le cose da una prospettiva diversa, il che rende il tutto eccitante e stimolante. Questo è sicuramente il periodo più emozionante della mia vita, quindi me lo sto godendo.
Abbiamo trascorso solo tre giorni in macchina, quindi è difficile sapere a che punto siamo rispetto agli altri, ma abbiamo cercato di tenere la testa bassa e di concentrarci sul nostro lavoro. Sembra che sarà una sfida molto combattuta tra tutti noi”.
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