Magistrale Max Verstappen, ma voto massimo anche ad Ocon e da premiare pure Gasly. Leclerc ci prova, bravi i ragazzi di Racing Bulls, bocciati Sainz, Hamilton ed il duo McLaren
Dite un po’ cosa vi pare, ma qui siamo in zona mito. Alla Senna, alla Schumi: fate un po’ voi. E’ arrivato in Brasile da tre volte campione del mondo, e ad Interlagos ha fatto capire perché vincerà anche il quarto. La bandiera rossa, in qualche modo, gli ridà quello che gli era stato tolto in Q2. Magistrale al via, nei sorpassi, nella tenacia con cui accetta il rischio aspettando uno stop alla corsa che mette il sigillo ad una domenica da fenomeno. Fa penare Lambiase quando spara giri veloci a ripetizione, ma poi Gianpiero gli dice “Hai fatto impallidire Interlagos 2016”. E per non farsi mancare nulla, altri due record: vittoria dalla decima posizione diversa al via (come nessuno), e leadership del campionato tenuta più a lungo: non molla la testa della classifica da Barcellona 2022, 900 giorni fa.
Vederlo affiancato a Max, alla prima curva, ha rispolverato episodi poco piacevoli. Era il 2018 e lui, da doppiato, si toccava con Max consegnando la vittoria ad Hamilton. Stavolta non era doppiato, ma meritevole leader di una corsa in cui è stato fenomenale: premiato l’azzardo di restare in pista con gomma usata dopo una prima fase di gara fantastica. Perfetto anche nella seconda, quando non può resistere a Verstappen ma a tutti gli altri sì: un podio straordinario. La Haas ha portato a casa un gran bel pilota.
Non c’era modo migliore per festeggiare il GP numero 150 della carriera. Lo aveva detto nelle scorse settimane, che la A524 era cresciuta. Certo, non si aspettava una domenica del genere. Partiva 13° (11° effettivo, dal momento che Albon e Stroll non c’erano al via), il che significa che è sua la rimonta più bella di giornata dopo quella di Verstappen: per dare un’idea, partiva al fianco di Hamilton. Dietro ad Ocon, ma non importa: una rondine non fa primavera, ma è un risultato che strappa un grosso sorriso dopo un’annata molto difficile e che aiuta ad avere un filo di fiducia in più nel progetto Alpine.
Briatore: "Bravi, l'azzardo ha pagato"
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