GP Canada: i 5 temi del fine settimana

GP Canada: i 5 temi del fine settimana

Nel confronto molto acceso e ravvicinato tra Red Bull e Ferrari bisogna mettere in conto la variabile Verstappen, formidabile nel duello con Sainz, mentre Alonso si arrabbia ed Hamilton torna sul podio pur con una Mercedes ancora alla ricerca di un'identità

20.06.2022 ( Aggiornata il 20.06.2022 12:30 )

Pena scontata

Dopo Baku, era evidente che la Ferrari sarebbe andata in penalità con Leclerc nel giro di qualche gara. Meglio aver tolto il dente subito, meglio essere corsi immediatamente ai ripari per guardare con più serenità alle prossime settimane. Quelle in cui, ragionevolmente, Charles si giocherà una fetta sostanziosa di mondiale: in questo momento la F1-75 è un gioiello che ha raccolto molto meno di quanto avrebbe potuto, e questi rapporti di forza possono anche non essere eterni. A Silverstone, ad esempio, Binotto si attende degli aggiornamenti sulla Red Bull: facile che ce ne siano anche sulla Rossa, seppure in questo senso il team principal ha risposto con un sorriso senza sbilanciarsi. Ma intanto, il Cavallino fermo non è stato: l'ala posteriore montata da Leclerc, utile per rimontare, punta proprio ad avvicinare la F1-75 alla RB18 nell'efficienza, in particolare a Drs aperto, fase in cui la macchina di Newey gode di una resistenza all'avanzamento molto bassa. A Sainz invece era stata montata un'ala più carica, cosa che gli avrebbe dovuto garantire una tenuta ed una trazione migliore a discapito di una velocità di punta più contenuta. Rispetto alla Red Bull, le fasi di accelarazione sono state più difficili da gestire, ed è sui perché di questa evidenza che a Maranello si dovranno studiare i dati: chissà se una pista con le stesse temperature del venerdì ma molto più sporca dopo la pioggia del sabato possa aver influito in negativo sulle prestazioni della Rossa. Il sospetto, cullato da Sainz, Binotto e pure Verstappen, è che la F1-75 sul passo gara ne avesse un pelo di più; diciamo che, ipoteticamente, se il GP del Canada fosse stato una prova speciale di rally in cui si va uno alla volta forse il Cavallino l'avrebbe spuntata. Ma la F1 un rally non è, e gli avversari vanno superati in pista: cosa che non è riuscita a Sainz, il quale dovrà attendere, ancora, per l'appuntamento con la prima vittoria in carriera.

E dunque il bilancio com'è? Tutto sommato positivo, anche se non aver vinto a Montréal qualche fastidio lo dà: per la prima volta da Melbourne la Ferrari ha raccolto più punti della Red Bull tra i Costruttori (29 contro 25), non ha lamentato rotture (si è fermata solo la Pu di Schumacher) ed in generale il passo è stato molto buono. Considerando poi che Leclerc ha chiuso 5° partendo dall'ultima fila, si può certamente dire che abbia limitato i danni. Certo, restano alcune sviste: Sainz in qualifica ha perso la prima fila con un errore, e questo gli avrebbe garantito un'opportunità in più per attaccare Max al via; poi c'è il discorso dei pit-stop, tra una Red Bull più aggressiva con la prima VSC (Horner e compagnia hanno fatto semplicemente quello che il muretto Ferrari aveva fatto a Baku) ed una sosta lenta con Leclerc (5”3) che lo ha rimesso nel traffico. Infine, con le medie, Charles non ne aveva per riprendere le Mercedes una volta sbarazzatosi delle Alpine: forse anche sul passo con la C4 c'è qualcosa da rivedere. Ma per una gara che partiva con tanti spuracchi, può andar bene anche così.

Leclerc ironico: "49 punti di ritardo? Bastano due vittorie..."

La classifica Costruttori


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