Il maltempo domina la prima sessione di prove libere, completamente stravolta dalla riduzione iniziale ed una bandiera rossa: McLaren davanti a Sainz e Leclerc in una classifica per nulla indicativa
Pioggia che va e viene, pista bagnata e appena 39 minuti effettivi di tempo a disposizione in pista (anzi ancora meno, data una bandiera rossa). Una prima sessione del GP del Canada dunque atipica, segnata dalla pioggia e dal maltempo che ha imposto una riduzione del tempo in pista.
La sessione è regolarmente iniziata alle 13.30 canadese (19.30 italiane), ma la pit-lane è stata dichiarata chiusa, per cui i piloti hanno potuti girare solo dalle 13.51 canadese in poi, quando la corsia box è stata dichiarata aperta, con conseguente inizio dell'attività da parte delle squadre. Non sono emerse particolari criticità a livello di aderenza, dato che l'asfalto del circuito Gilles Villeneuve era stato rifatto e si temeva la fuoriuscita, anche solo parziale, di bitume.
Work continues at pace to clear surface water from the track.
— Formula 1 (@F1) June 7, 2024
But we also have more rain in the skies above Montreal ??#F1 #CanadianGP pic.twitter.com/SU5umaI42S
L'attività è stata ulteriormente rallentata dall'incidente di Zhou, a muro a 28 minuti dalla conclusione in curva 5 per aquaplaning. Dopodiché i piloti sono riusciti a trovare un minimo di continuità in pista, pur se queste FP1 sono rimaste del tutto inattendibili a livello di prestazioni delle vetture.
Red flag
— Formula 1 (@F1) June 7, 2024
Zhou has made contact with the wall at T5 and has to park up with damage.
Three lap times on the board - Bottas leads HAM and VER. #F1 #CanadianGP pic.twitter.com/MtAPABiAKE
Negli ultimi minuti qualche pilota è arrivato anche ad azzardare la gomma slick data la rapidità con cui si è andato ad asciugare il tracciato. Il miglior tempo se lo è preso Norris davanti alle Ferrari di Sainz e Leclerc, 4° Verstappen.
Il tempo perso è stato rimpianto soprattutto da Jack Doohan, che solo per le libere 1 aveva la possibilità di girare sull'Alpine al posto di Ocon, e la Red Bull: sulla RB20 è apparsa una nuova ala posteriore ed i tecnici avrebbero voluto più tempo per raccogliere dati sulla flessione del tirante della sospensione anteriore, per l'occasione dotata di sistemi di rilievo (adesivi) per valutare appunto l'escursione. Non a caso, la rigidezza della sospensione è uno dei punti di cui più si discute riguardo alla RB20.
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