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Fabiano Polimeni
27 mag 2025
Le idee certo non mancano, da verificare sono i progetti, le intenzioni e il livello di discussione su una concreta modifica del circuito di Montecarlo. L’ambizione è quella di provare a realizzare una tracciatura che accolga monoposto esageratamente larghe, che dal prossimo anno si restringeranno sì di 10 centimetri appena ma non sarà esattamente il dettaglio risolutivo sulle opportunità di attacco e sorpasso a Monaco.
Detto un bravo così a Bortoleto e Antonelli, unici due ad aver regalato un sorpasso e controsorpasso al primo giro, tra vecchio Loews e Portier, i 78 giri di gara sono corsi via, domenica scorsa, senza il minimo sussulto sportivo.
Tra quanti immaginano un intervento di modifica del circuito, la voce di Alex Wurz è da tenere particolarmente in considerazione. Perché parla uno dei presidenti dell’associazione Piloti, nonché responsabile dell’omonimo studio di progettazione di circuiti.
Wurz propone una serie di modifiche che hanno nella chicane dopo il tunnel il punto cruciale per creare un’opportunità di sorpasso. Allungare la staccata di 80 metri e ridisegnare la variante, insieme a un ampliamento della sede stradale, potrebbe dare ai piloti l’opportunità di costruire un attacco che alla chicane nell'attuale configurazione è limitato dalla ridotta ampiezza della pista e dalla facilità per chi sta davanti di coprire la traiettoria interna.
L’intervento alla chicane richiederebbe una conformazione del tutto diversa della piega sinistra-destra, ma non sarebbe certo un problema “rubare” spazio sul mare. Da lì, l’uscita per arrivare al Tabaccaio.
Nel punto della Rascasse, secondo Wurz andrebbero recuperati centimetri nell’ampiezza della sede stradale allargandola all’esterno e, soprattutto, andrebbe reso il punto di corda molto più chiuso. La logica è quella di concedere ai piloti un tentativo di attacco all’interno.
Lo stesso vale alla curva dell’ex Loews, oggi Fairmont. L’intervento immaginato interessa la rimozione di una parte del marciapiede in ingresso curva, per creare una sede stradale un po' più larga e concedere ai piloti uno spazio per tuffarsi al punto di corda.
Tuttavia, visti i limiti fisici del tornanti, anche in uscita andrebbe allargata la pista fino a comprendere il marciapiede. Una necessità dettata dal punto di corda più chiuso e dai limiti geometrici per far girare le monoposto.
Sarà una proposta che verrà discussa con l’Automobile Club di Monaco e la FIA per concreti sviluppi futuri?
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