GP Gran Bretagna: i 5 temi del fine settimana

GP Gran Bretagna: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Da una gara pazza a Silverstone è uscita la prima affermazione della carriera per Carlos Sainz, nel giorno in cui però fa discutere la strategia di un deluso Leclerc; altri record per Lewis Hamilton mentre la Red Bull salva il salvabile

04.07.2022 ( Aggiornata il 04.07.2022 12:13 )

La vittoria mutilata

Chissà se Gabriele D'Annunzio utilizzerebbe oggi la stessa espressione che utilizzò più di cento anni fa. Un'espressione forte, certo, ma che rende l'idea. Perché trattasi comunque di vittoria, ma di una vittoria dal sapore agrodolce, una vittoria a cui manca qualcosa. Questo qualcosa, nel caso della Ferrari, è il sorriso di Charles Leclerc. Il quale si è pure sforzato di gettare acqua sul fuoco, quando avrebbe avuto il diritto di gettarci sopra un altro po' di benzina. Ma non lo ha trovato giusto per la squadra e per quel Carlos Sainz che resta un compagno di squadra, un amico ma soprattutto incolpevole per il suo 4° posto. Carlos ha fatto quello che avrebbe fatto Charles nei suoi panni, e che in generale avrebbe fatto qualunque altro pilota: semplicemente la sua gara. Ed è vero che Carlos alla fine non ha fatto storie per far passare Charles. Ha fatto finta di non capire i messaggi in codice (ma quello lo fanno tutti), poi ad ordine preciso ha risposto con un gesto preciso, ovvero far sfilare la vettura gemella: eravamo al 31° giro, nel rettilineo tra curva 5 e 6. Poi ha chiesto il diritto di mettersi subito a caccia di Charles dopo la safety car, ammonendo la squadra sul pericolo rappresentato da Lewis Hamilton se avesse lasciato troppi metri di spazio tra la sua F1-75 e quella del monegasco.

Questa è cronaca, non interpretazione. E la cronaca porta comunque ad applaudire il primo successo di un figlio d'arte a metà, nel senso che papà Carlos senior è si un (fenomenale) pilota ma su una griglia di F1 non ci ha mai messo piede. Con un po' di filosofia, probabilmente a Silverstone Carlitos ha avuto indietro un po' di buona sorte che gli era stata tolta in queste prime gare del mondiale, un blocco di campionato dopo il quale se ha 54 punti di ritardo dalla vetta, comunque, una buona fetta di colpe sono sue. Stavolta la fortuna lo ha assistito un po' di più, in qualifica (se Charles non si fosse girato la pole sarebbe andata probabilmente a Verstappen) ma soprattutto in gara, con una safety car benedetta per lui. La vittoria può definitivamente sbloccarlo da un punto di vista mentale, mentre a livello tecnico cerca ancora la totale affinità con la F1-75. Perché diciamocelo chiaramente, Silverstone a livello di guida è stata una lezione: Charles ne aveva tanto di più nonostante guidasse una macchina con l'ala danneggiata e con cinque punti di carico in meno all'anteriore, mica pochi su una pista dove l'avantreno è decisivo.

La storia comunque la fa chi vince, e le classifiche uguale. E Carlos Sainz ha vinto, dopo un'attesa di 150 gare. Poteva e doveva essere una giornata diversa, per la Ferrari, l'unica squadra che a volte riesce a far parlare più del muretto che della vittoria anche quando arriva davanti a tutti: Austria 2002 quest'anno ha compiuto 20 anni, Germania 2010, con Nando che chiede strada (ottenendola) su Massa, è storia dell'altro decennio. Sapete qual è la differenza? La differenza è che tra Spielberg ed Hockenheim si fece di tutto per favorire il pilota meglio piazzato in classifica, Schumacher nel primo caso ed Alonso nel secondo. Stavolta, invece, è successo il contrario.

Sainz: "Giornata che non dimenticherò mai, Silverstone speciale per me"

La classifica Costruttori


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