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F1 Piastri, mentalmente, è più forte di Norris?

Il pilota della McLaren dopo la vittoria in Azerbaijan, la seconda in stagione, sta dimostrando che non è da meno del suo compagno di scuderia, anzi...

19 set 2024 (Aggiornato alle 15:47)

Diciamo che il sospetto inizia a venire. Soprattutto per come si sta comportando Norris da quando la McLaren è la macchina da battere, e per come invece si è svegliato Piastri con una vettura finalmente priva di debolezze.

La forza mentale di Piastri è emersa a Baku, con una condotta di gara sfacciatamente individualista, a costo di “disubbidire” alle indicazioni del proprio ingegnere di pista. In questi mesi abbiamo visto un Norris molto legato alle indicazioni della squadra, a volte anche perfino troppo “rispettoso” dei suggerimenti che arrivavano dal muretto. Al contrario Oscar, in Azerbaijan, ha voluto fare di testa sua una volta montata la gomma dura, quando il suo ingegnere via radio gli aveva chiesto di essere docile in apertura dello stint per non strapazzare troppo la gomma dura. L’australiano dopo la gara di domenica scorsa ha raccontato: “Ho completamente ignorato il suggerimento, ho pensato che se avessi seguito gli ordini sarei semplicemente rimasto in attesa di un degrado sulla macchina di Charles che non sarebbe mai arrivato. E’ così che ho vinto la gara”.

Una decisione forte e piena di responsabilità, ma che sul Mar Caspio ha dato i suoi frutti. E che ha consentito a Oscar non solo di pareggiare il conto alla voce vittorie con Norris, ma anche di accorciare ancora in classifica sul compagno di squadra: tra i due adesso ci sono 32 punti. Una cifra che, probabilmente, sta facendo venire alla McLaren il sospetto di non dare troppi ordini di scuderia: non lo hanno fatto finora, difficilmente, con questo Piastri, lo faranno adesso. 

Poi bisogna dare atto a Norris di essere riuscito a pareggiare il bilancio di queste ultime tre gare, in cui ha raccolto gli stessi punti del ben più pimpante Piastri: 55. Questo per dire che, al di là delle sensazioni, Lando in qualche modo è riuscito a mettere una pezza allo straordinario momento di forma del più giovane australiano, pilota molto migliorato quest’anno che sembra aver avuto un “clic” mentale in positivo dopo la prima vittoria di Budapest. A Lando, probabilmente, manca quella malizia che Oscar ha dimostrato di avere a Baku: al di là del Costruttori, in casa McLaren c’è una gerarchia tutta da definire, non tanto dal punto di vista della squadra quanto dei piloti, consapevoli probabilmente che sul piano mentale la parte finale di questo campionato potrà dire molto, soprattutto in ottica 2025.

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