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Fabiano Polimeni
29 mag 2025
Per dirla con le parole di Andrea Stella, dopo Imola, attenzione a non confondere le mele con le pere. Ovvero, McLaren inarrivabile a Miami, poi d’un colpo battuta da Red Bull a Imola e, di nuovo, fortissima a Monaco. Una questione legata a specifiche caratteristiche di pista e di migliore adattamento della MCL39 in Florida, diversamente da una Red Bull già forte a Jeddah, Suzuka e confermatasi poi a Imola.
Il GP di Spagna è alle porte e sarà un banco di prova importantissimo, sia per le novità sull’ala anteriore - McLaren ha escluso possa condizionare la propria prestazione -, che per la tipologia di circuito e la centralità della gestione gomme in gara. Un fattore, quest’ultimo, che fa la differenza nel contenere il degrado.
“Andiamo in Spagna incoraggiati dal risultato di Monaco, Barcellona proporrà comunque una sfida molto diversa, fatta di tante curve veloci che potrebbero non essere naturalmente adatte alle caratteristiche della MCL39”, dice Stella alla vigilia.
In ballo c’è la misura del distacco al vertice con la Red Bull e i primi inseguitori, dove la Ferrari può ambire al ruolo di terza forza, tanto più se Mercedes non riuscirà a portare sotto controllo la gestione delle gomme in gara.
Sarà il tema fondamentale di un week end con temperature ambientali nell’ordine dei 28° C.
“Ci aspettiamo anche di vedere molte sfide da parte degli altri team e battaglie ravvicinate in testa”, continua il team principal McLaren. “Abbiamo chiuso un terzo della stagione e siamo ancora in testa a entrambi i campionati, però restiamo concentrati sui nostri obiettivi. Essere costanti su tre gare sfidanti e ravvicinate non è facile, ringrazio ancora una volta tutti i quanti in McLaren per il loro lavoro e teniamo la testa bassa, impegnati a spingere”.
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