GP Ungheria: i 5 temi del fine settimana

GP Ungheria: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Il colpaccio di Verstappen sa tanto di mazzata decisiva al mondiale, al termine di una gara in cui la Ferrari ha sbagliato tutto, chiudendo nel peggiore dei modi un mese di luglio che ha voluto dire tanto in chiave iridata

01.08.2022 ( Aggiornata il 01.08.2022 11:34 )

Vantaggio Maximo

Quando gli chiedono se quella di Budapest la si possa considerare come una delle sue vittorie più belle tentenna, perché ormai le sue vittorie non sono poche. Sono 27, per la precisione. Abbastanza per richiedere tempo, prima di rispondere. Ma se sceglierne una è difficile, mettere Budapest 2022 tra le migliori è facile: perché è così, è maledettamente vero che questa, tra le altre, sia una vittoria speciale. Solo Nigel Mansell e Jenson Button, in Ungheria, hanno vinto partendo più indietro di lui: il Leone nel 1989 scattava 12°, Jenson nel 2006 addirittura 14°. In nessuno di questi due casi, però, si trattava di piloti in lotta per il mondiale. Max, almeno nei primi giri, aveva dovuto correre con una mano sul volante e l'altra sul foglio della classifica: era inutile prendersi dei rischi. Ed infatti non se li era presi, almeno riguardando al rilendo la sua partenza e la sua prima curva. Poi però ha fatto quello che non ha fatto la gomma dura sulla Ferrari: accendersi. Ed ha portato a casa un capolavoro, sbagliando pure: era alle prese con problemi a cambio e frizione che complicavano l'inserimento delle marce alte, da qui una distrazione che avrebbe potuto costare di più. Nel confronto con Leclerc, siamo a due errori a testa in gara in questo mondiale: solo che quando Charles sbaglia perde punti, quando Max sbaglia invece vince. Un caso o no, fatto sta che l'olandese se ne va in vacanza con 80 punti di vantaggio: e ora anche il più ottimista tra i tifosi Ferrari capirà che per il titolo serve un cataclisma. Altro che lotta alla pari: questa Red Bull non sbaglia mai. Ieri, pur con una sbavatura del pilota, è stato un trionfo di squadra: Max ha corso divinamente, ad eccezione di curva 13 del giro 41; Perez ha fatto quello che doveva fare, non intralciando la risalita dell'olandese nei rari momenti in cui se lo è trovato dietro (o appena davanti, come nel caso del testacoda, quando è stato bravissimo a “proteggere” Max da Russell); la squadra invece è stata tatticamente impeccabile, non solo capendo al volo quale fosse la strategia giusta, ma anche sapendo effettuare le soste al momento giusto. E' un muretto che funziona, quello della Red Bull, e soprattutto funzionano gli strumenti di simulazione, grazie ai quali si è riusciti a capire come si sarebbe comportata la pista (e quindi le gomme) con temperature molto più miti.

Abbiamo titolato “vantaggio Maximo”, ma avremmo potuto titolare anche “Maxata finale”. Perché la sostanza non cambia: gli 80 punti di vantaggio, che rappresentano il divario maggiore mai avuto quest'anno tra i due contendenti al titolo, sono anche un'enormità da scalare per una Ferrari che sull'Hungaroring, molto probabilmente, ha lasciato le ultime speranze iridate della sua stagione. Saranno vacanze dolci, per Max Verstappen, che ieri nel dopo gara scherzava nelle interviste a caldo dicendo che, da buon olandese, una bella girata in campeggio sarebbe una tradizione da rispolverare. Ma che scelga mare, montagna o campeggio, poco importa: la sua sarà un'estate con vista sul bis iridato.

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