La dottoressa Federica Alemanno ha raccontato del particolare tipo di intervento, "awake surgery", che ha permesso al campione paralimpico di tornare a comunicare con la sua famiglia
Alex Zanardi ha ripreso a parlare dopo il terribile incidente dello scorso 19 giugno. E' la notizia, grandiosa e bellissima, che è arrivata dalle parole di Federica Alemanno, neuroscienziata del San Raffaele di Milano, la quale ha parlato al Corriere della Sera.
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Zanardi è stato sottoposto alla cosiddetta "awake surgery", letteralmente "chirurgia da svegli". In che cosa consista, lo ha spiegato direttamente Federica Alemanno, 36enne specializzata in questo tipo di cura: "È una tecnica molto particolare che si fa in pochissimi centri in Italia e ha come obiettivo quello di garantire al paziente la migliore qualità di vita possibile dopo un’inevitabile intervento chirurgico. Viene utilizzata in casi particolari, soprattutto in pazienti giovani, compresi tra i 30 ed i 50 anni, con due tipi di malattia: i gliomi cosiddetti a basso grado e i cavernomi. I primi sono tumori del cervello non particolarmente aggressivi, ma che possono, con la loro presenza in certe aree, compromettere alcune importanti attività cerebrali, come ad esempio la memoria, la parola e l'attenzione. Stesso discorso per i cavernomi. Sono malattie piuttosto rare".
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La dottoressa ha quindi spiegato come funziona: "Io sono la prima a vedere il paziente candidato all'intervento. Lo sottopongo ad un test per capire quali sono le sue capacità cognitive, da verificare successivamente in sala operatoria. Prima di mettere in azione il bisturi il chirurgo simula, con stimolazioni elettriche, l'intervento zona per zona. Se ad esempio siamo nell'area della memoria, ripropongo al paziente, sedato ma non addormentato, la fotografia della moglie. Se la riconosce, significa che il bisturi non danneggerà questa funzione e il chirurgo può procedere. Lo scopo non è solo la sopravvivenza del paziente, ma quello di salvaguardare il più possibile le sue funzioni cognitive ed assicurare la migliore qualità di vita possibile".
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Alex Zanardi, in questa sua nuova e lunga battaglia, ha risposto ancora una volta con forza. Quei momenti la dottoressa Alemanno non può dimenticarli: "E' stata una grande emozione quando ha cominciato a parlare, nessuno ci credeva. Lui c’era! E ha comunicato con la sua famiglia".
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