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F2, Jean Alesi vende la sua Ferrari F40 per far correre il figlio Giuliano

L'ex pilota di F1 non ha avuto dubbi nel lasciar anadre il suo gioiellino, regalato dalla Ferrrari e voluto come clausola nel suo contratto con la Rossa da Nelson Piquet: "Non c'è paragone tra l'avere una F40 in garage e vedere mio figlio correre. E poi sono troppo vecchio per guidarla"

8 giu 2020 (Aggiornato alle 13:39)

Cosa non si fa per i figli, anche vendere una Ferrari F40. E non di certo una Rossa qualunque di un proprietario qualsiasi perché la famiglia in questione è quella di Jean Alesi. L'ex pilota di Maranello ha deciso di aiutare Giuliano nella sua carriera da pilota nella Formula 2 visto che la cifra guadagnata dalla vendita dell'auto è stata poi investita nel budget necessario (che arriva a toccare cifre fino a 1,8 milioni di euro) per farlo correre nel team HWA, scuderia che ha sostituito la Ardenn nella serie.

Un regalo che dunque permetterà al classe '99, entrato nel 2016 nella Ferrari Driver Academy insieme a Charles Leclerc, di poter gareggiare ancora in F2 e di migliorare il 15° posto della passata stagione ottenuto con il team Trident. "Molti piloti non finiranno la stagione: sarà un disastro per chi corre in F2 e in F3. Il problema è che è quasi impossibile trovare sponsor - ha detto Jean a Sky Sport F1 -. Spero che in questo grande caos qualcosa cambi e vengano date delle occasioni a questi giovani, che non solo investono molto in termini di denaro, ma anche dal punto di vista personale: lasciano l'università perché sognano di fare i piloti e nessuno cura i loro interessi".

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La F40 voluta da Piquet e regalata dalla Ferrari

Lasciare andare la sua F40 da non è stato facile come confessa Jean che però non ha tentennato nemmeno un attimo vista l'importanza del futuro di Giuliano: "In famiglia, facciamo le cose con passione, e non c'è paragone tra l'avere una F40 in garage e vedere mio figlio correre. E poi sono troppo vecchio per guidare una F40"

Inoltre non parliamo di una Ferrari qualsiasi ma di quella avuta proprio per volontà di Nelson Piquet, un ricordo e un regalo di un amico che assume un valore del tutto speciale per un ex pilota di Formula 1: "Nelson aveva già quasi finito la sua carriera, e io ero un amico. A quell'epoca era tutto diverso, nessuno aveva un rappresentante o un agente e ci si confrontava direttamente. Così Nelson, che è stato sempre fantastico nei miei confronti, si improvvisò mio manager e scrisse il contratto, anche perché non era facile per un ragazzo come me, che fino all'anno prima lavorava in officina con il papà, parlare di ingaggio e contratti con gente del calibro di Luca Cordero di Montezemolo.

Così mi disse: ‘Okay, lasciami fare il contratto per te'. E mise sul contratto ‘Ferrari F40’ come regalo da parte della Ferrari. Quando mi mostrò i documenti, dissi: ‘Nelson, non posso darlo al presidente della Ferrari Montezemolo, riderà e prenderà qualcun altro‘. Lui mi convinse e mi ricordo che il presidente lo lesse e poi mi guardò dicendo: ‘Per un giovane pilota sai cosa mettere nel tuo contratto!’”.

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