Sebastian Vettel è un tedesco atipico, dotato di senso dell'umorismo e di una sana voglia di scherzare. In questi anni lo ha più volte dimostrato, rendendosi protagonista di un simpatico gioco di inizio anno, ovvero quello di affibbiare un soprannome ad ogni sua vettura, aspetto divenuto uno degli elementi caratterizzanti di ogni vigilia di mondiale da parte del quattro volte campione del mondo. Un gioco che è divenuto quasi un rito, con il pilota di Heppenheim che ogni anno prima di cominciare il campionato si ritrova con la squadra e sceglie il nome alla monoposto, ricorrendo magari a qualche allusione femminile.
Di questo "gioco" abbiamo memoria sin dal 2008, nel suo ultimo anno alla Toro Rosso, quando Seb rinomina la sua Str3 Julie, portandola alla pole ed allo storico successo di Monza 2008. Passato alla Red Bull, Seb non perde questo "vizio" e chiama Kate la sua Rb5, rimasta però incidentata: Vettel sceglie di rinominare dunque il secondo telaio, che prende il nome di Kate's dirty sister, ovvero la sorella sporcacciona di Kate. Andrà così anche l'anno successivo, con la Rb6 del 2010 che prende prima il nome di Luscious Liz (la succulenta, sensuale Liz) e poi di Randy Mandy (la libidinosa Mandy), ed è con quest'ultima che il tedesco porta a casa il primo titolo della carriera nel finale thrilling di Abu Dhabi. Nel 2011 spazio a Kinky Kyle, l'eccentrica Kyle, soprannome della Rb7 che nelle mani di Seb coglierà ben 15 pole position ed 11 vittorie, oltre al secondo titolo iridato consecutivo. Dopo di lei arriva Abbey, alias Red Bull Rb8, con il nome della monoposto che è un omaggio all'album preferito del pilota, Abbey Road. Nel 2013 è invece la volta di Hungry Heidi, l'affamata Heidi, ovvero la Rb9 con cui il tedesco domina la stagione cogliendo il quarto alloro iridato. L'ultima Red Bull di Vettel sarà la Rb10, battezzata Suzie, con la quale il tedesco vive la peggior stagione a Milton Keynes prima del passaggio in Ferrari.
La prima monoposto che il Cavallino offre a Seb è la SF15-T, che a quanto ci è dato sapere prende il nome di Eva perché trattandosi della prima Rossa di Seb è un omaggio alla prima "donna" della storia, e con essa arrivano tre vittorie. Nel 2016 è la volta della mai amata Margherita, ovvero la SF16H, monoposto difficile ed incapace di vincere una gara, mentre nel 2017 arriva Gina, soprannome della SF70H, probabilmente la monoposto più apprezzata da Vettel nei suoi anni a Maranello con la quale riesce a vincere 5 Gp. Stesso bottino della SF71H del 2018, ribattezzata Loria, mentre nel 2019 la SF90 prende il nome di Lina, che con Seb finisce davanti a tutti a Singapore. Ora è il momento di Lucilla, con la quale il tedesco sogna di vivere la sua miglior stagione con i colori Ferrari.
di Matteo Novembrini
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