La prima partecipazione della Panda alla Dakar risale al 2007
Il percorso prevedeva oltre 4mila chilometri con partenza da Lisbona e arrivo a Dakar, in Senegal
Per affrontare i difficili terreni off-road, la PanDakar era stata dotata di un motore 1.3 Multijet portato a 105 cavalli di potenza e 160 Nm di coppia
Tra le altre modifiche, l'aggiunta di un roll-bar, sospensioni e ammortizzatori specifici e un serbatoio ampliato per portare 60 litri di carburante
Presenti inoltre una serie di attrezzature per affrontare ogni tipo di imprevisto, due taniche d'acqua per il pilota e il navigatore e tre ruote di scorta
La PanDakar nel 2007 fu affidata a Bruno Saby e a Miki Biasion, due volte Campione del Mondo Rally con Lancia
Il team PanDakar prima della partenza a Lisbona
Nonostante l'impegno profuso dal team, la PanDakar non riuscì ad arrivare al traguardo a Dakar
Nel 2017, la PanDakar scese di nuovo in strada basata sulla terza generazione della piccola Fiat
Stavolta sotto al cofano c'era un poderoso 2.0 Multijet da 180 cavalli
Stavolta il percorso prevedeva partenza ad Asunción, in Paraguay, e arrivo a Buenos Aires, in Argentina, passando per la Bolivia
La vettura era gestita dal team Orobica, e affidata all'equipaggio formato dagli esperti Giulio Verzeletti e Antonio Cabini
Nonostante le insidie del tracciato, l'obiettivo è stato raggiunto, con l'arrivo al traguardo di Buenos Aires, seppure nelle ultime posizioni
La PanDakar di Verzeletti e Cabini impegnata in una tappa in Sud America
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