Formula 1 Bahrain, Vandoorne: "McLaren competitiva in curva"

A distanza di un anno del debutto in gara in Formula 1 - quando ottenne il primo punto in carriera - le premesse in vista del Bahrain non sono incoraggianti

Fabiano Polimeni

11.04.2017 17:25

Richiamato dal Giappone all'ultimo minuto, saltò in macchina al posto di Alonso - infortunato per l'incidente a Melbourne - e portò la McLaren a punti. Un anno fa, così, Stoffel Vandoorne in Bahrain. Scenario molto diverso oggi, da titolare e su una MCL32 che ha visto solo in Australia il traguardo. Ultimo. In Cina quasi riusciva il miracolo ad Alonso, a Sakhir a preoccupare più di ogni altro dettaglio sono i consumi della power unit Honda.

All'orizzonte si prospettano due gare estreme sotto questo profilo, come Bahrain e Russia, che non lasciano presagire grandi possibilità. Dopo la gara in Cina, Vandoorne ha identificato un punto di forza del progetto 2017, riscontrando un ottimo comportamento in curva, migliore della Williams nei frangenti in cui il belga si è trovato in gara diretta con Massa. «Ci aspettavamo un week end difficile in Cina, non so se andrà molto meglio in Bahrain, arriva solo una settimana dopo e c'è ovviamente poco tempo per apportare cambiamenti, faremo del nostro meglio.

La macchina sta migliorando, sia io che Fernando abbiamo fiducia e ci sentiamo competitivi, specialmente sulle curve. Dovremo attendere per capire cosa sarà possibile fare su questa pista. La cosa più importante per me è accumulare chilometri, il meteo sarà certamente migliore in Bahrain rispetto a Shanghai, spero di poter girare il più possibile nel corso del fine settimana».

Mai una vittoria McLaren in Bahrain, ben tre i successi di Alonso, maturati in Renault (2005 e 2006) e Ferrari (2020): «E' triste dirlo, ma è estrememante improbabile che Fernando incrementi il conto delle vittorie nel prossimo week-end, né la McLaren potrà ottenere la prima vittoria domenica», il realismo di Boullier.

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Fernando si limita a segnalare i temi tecnici chiave di Sakhir: «Sarà un'altra sfida per noi, i lunghi rettilinei non rendono le cose facili e c'è molto su cui lavorare per gli ingegneri. L'usura dell'impianto frenante e il consumo di carburante sono entrambi elevati, l'assetto è difficile, perché le temperature in pista cambiano molto, visto che corriamo verso sera rispetto al programma consueto».

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