L'asfalto del Circuit de Catalunya offre più aderenza e minore abrasione che in passato. Il gommista sceglie di ridurre di 0,4 millimetri lo spessore del battistrada per ridurre i fenomeni di surriscaldamento.
Più facile per i piloti, secondo Lewis Hamilton. Più facile per le gomme, da quanto visto nei test invernali. Il nuovo Circuit de Catalunya, interamente riasfaltato lo scorso gennaio, ha levigato il fondo e trasformato il giro in una sfida meno estrema per il pilota. E' stato il primo convincimento di Hamilton dopo i test svolti tra febbraio e marzo, quando Pirelli ha raccolto dati utili per orientare la selezione di mescole in vista del Gran Premio di Spagna. Niente gomma dura (presente nel 2017 salvo risultare troppo conservativa e rimasta inutilizzata), solitamente un classico per le caratteristiche dell'asfalto del Montmelo, abrasivo e con elevate sollecitazioni laterali sulle gomme. Curva 3, curva 9, le più esigenti. Anteriore sinistra a subire lo stress quasi massimo, nella scala Pirelli la pista è classificata con un valore di 4 su 5, lo stesso vale per il grip offerto, le forze laterali sviluppate e la deportanza necessaria. Basso (e qui sta una delle novità principali) il degrado.
In virtù di un asfalto che offre tanta aderenza e genera un basso degrado dello pneumatico, il gommista ha deciso di intervenire sullo spessore del battistrada – lo strato più esterno applicato alla carcassa – di 0,4 millimetri, così da ottenere una riduzione delle temperature in superficie, quantificata in 10° C. Una misura da ridimensionare nel suo impatto, spiegata da Mario Isola, responsabile Car Racing Pirelli: «Il rifacimento dell’asfalto ha modificato alcune delle caratteristiche del tracciato di Montmeló. Per questa gara, così come in Francia e Gran Bretagna, abbiamo quindi deciso di ridurre di 0,4 millimetri il battistrada dei pneumatici slick per diminuire il rischio di surriscaldamento. Questa modifica non influirà in alcun modo sulle prestazioni dei pneumatici e sulla lunghezza degli stint in gara».
Le tre mescole disponibili sono media, Soft e Supersoft. Essendo quest'ultima 2 step più morbida del compound 2017, andrà scoperta nel rendimento in caso di temperature ambientali elevate, assenti nei test, che, con un fondo molto scuro, porteranno ad avere un asfalto particolarmente caldo. Minori incognite, invece, sono legate alla resa delle specifiche media e Soft.
«Su questo circuito i team hanno già provato durante i test pre-stagione, ma ora le condizioni si presentano diverse: temperature più elevate, monoposto più veloci, oltre all’evoluzione dell’asfalto. Per la prima volta in Spagna portiamo i P Zero Red supersoft, due step più morbidi della mescola più tenera nominata nel 2017, la soft, in quanto tutte le mescole 2018 sono di uno step più morbide rispetto allo scorso anno», aggiunge Isola. L'impegno scaricato sulle gomme si può leggere anche dalle indicazioni sulle pressioni minime di gonfiaggio, fissate in 22 psi davanti e 20,5 psi dietro, dove si segnala la riduzione del camber massimo adottabile: dai tradizionali -2,00° a un valore di -1,75°.
L'editoriale: Numeri che non dicono la verità
Due giorni dopo il Gran Premio di Spagna, squadre nuovamente in pista per la prima sessione di test infracampionato, il 15 e 16 maggio. McLaren e Force India gireranno con due monoposto in entrambe le giornate, poiché impegnate nello sviluppo delle gomme Pirelli 2019.
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