Horner radicale: giù i costi con la 'macchina clienti' per 2 anni

Horner radicale: giù i costi con la 'macchina clienti' per 2 anni© LAT Images

La provocazione di Christian Horner per segnalare come il punto non sia tanto imporre un tetto di spesa quanto piuttosto intervenire sui fattori che guidano i costi. A partire dal congelamento dei regolamenti, fino alla ricerca e sviluppo

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Fabiano Polimeni

16.04.2020 ( Aggiornata il 16.04.2020 18:16 )

"I tempi sono cambiati", la "crisi morde le grandi case", è necessario abbattere i costi, ravvedersi per salvare lo sport, garantire la presenza delle squadre più piccole in griglia di partenza. Da qui, discussioni su un taglio al budget cap in discussione nella giornata odierna, per provare a trovare una sintesi tra McLaren – non senza interessi personali nello sposare la causa delle squadre minori e avanzare la proposta di 100 milioni di dollari, tetto massimo di spesa – e le squadre come Ferrari e Mercedes, a giustificare spese sullo sviluppo delle quali beneficiano anche i team clienti.

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Fosse dipeso da Christian Horner, le discussioni in atto avrebbero dovuto approvare un ulteriore rinvio delle novità regolamentari - vero fattore di massimo sviluppo e spesa - al 2023, prima ancora che parlare di limite alle spese. La posizione espressa da Red Bull – e non solo – è stata bocciata: nel 2022 dovremmo assistere all’introduzione delle monoposto progettate secondo il nuovo regolamento tecnico.

Non necessarie le nuove macchine

“Oggi, circa il 60% della macchina è congelato tra 2020 e 2021, fondamentalmente saranno aggiornamenti aerodinamici.

Ho dei problemi ad accettare l’introduzione di una macchina completamente diversa nel 2022. E’ una pressione non necessaria sul sistema, io avrei spinto in avanti ancora di un anno, al 2023”, commenta Horner a Sky Sports UK, prima di entrare nel merito delle discussioni sulla soglia del budget cap.

L'estremo: vendere la monoposto 

“Ricorda che il limite di spesa rappresenta il tetto massimo, non è la necessità di spendere quella cifra, sono i regolamenti che dettano i costi da sostenere.

È molto difficile mettere a confronto le squadre, Mercedes con Haas, Red Bull con AlphaTauri, Ferrari con Racing Point. Sono strutture completamente diverse. Se volessimo andare su una posizione estrema, non avrei alcun problema per un periodo di uno o due anni, a dire ai piccoli team: ‘Sapete che c’è? Liberatevi di tutti i vostri costi di ricerca e sviluppo, di tutto, siate solo una squadra corse. Vi venderemo la nostra macchina ad Abu Dhabi. Prendetela”.

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Della possibilità di fornire una monoposto completa è, brevemente, circolata nella bozza di rivoluzione targata Liberty Media, nel 2018 in Bahrain, apparso un passaggio poi mai più balzato alle cronache. Il regolamento sportivo 2022 prevede una diversa regolamentazione dei rapporti tra squadre ufficiali e clienti nei componenti che sarà possibile fornire, fino alle parti classificate open-source. La visione di Horner, tuttavia, è molto più estrema.

Macchina 'clienti' la via rapida 

Si potrebbe dire, maliziosamente, che tra Racing Point e Mercedes è qualcosa che già avviene, tante sono state le similitudini tecniche tra la RP20 e la W10.

Horner approfondisce il punto e spiega: “Sarebbe il modo più rapido di essere competitivi a un basso costo e probabilmente sistemerebbe quattro team. Pensi ad Haas, sicuramente AlphaTauri, Sauber, probabilmente Racing Point. Sono comunque squadre che provano tutte a copiare la acchina degli altri.

Resterebbero però squadre di metà gruppo, McLaren e Renault, “strane”, ma sarà sempre impossibile ottenere un compromesso che vada bene a tutti. C’è tanta attenzione posta sul limite di spesa al momento quando in realtà andrebbe posta la maggior enfasi sui fattori di costo”.

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