La riunione tra team principal, FIA e F1 ha discusso dell'ulteriore riduzione del budget cap, con la prospettiva di un sostanziale taglio rinviato al 2022 e un ritocco ulteriore sul 2021. Il via del campionato si prospetta in Austria, poi 3 gare a Silverstone
Dall’incontro di giovedì tra FIA, Formula 1 e squadre, si è prodotto un ulteriore scenario sul budget cap da introdurre nel 2021 e sull’avvio del mondiale 2020. Sul primo punto, specialmente, mancano ancora posizioni definitive. Un incontro “costruttivo” è locuzione che, solitamente, nelle fasi di trattativa ti indica come ancora ci sia da lavorare, correggere, limare.
Important meeting by video conference today with Chase Carey, @F1 & @FIA teams to build together a New Deal for the future of our sport #F1 #RaceAgainstCovid pic.twitter.com/wtM7g6A42e
— Jean Todt (@JeanTodt) April 16, 2020
I fronti sono noti da tempo: 150 milioni di dollari a stagione, il limite massimo accettabile dalle grandi squadre, chiamate a sviluppare componenti poi ceduti anche alle squadre di seconda fascia. Cento milioni a stagione la richiesta dei team minori, con una FIA ben disposta verso un cospicuo taglio alle spese.
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Dall’ultimo meeting era emersa, poi, la posizione Ferrari, con Mattia Binotto a chiarire come fosse opportuno, magari, discutere di budget cap differenziati, in ragione delle strutture differenti tra squadre di prima e seconda (dove non terza) fascia.
Da quanto emerso, il budget cap differenziato non ha trovato posizioni favorevoli. Piuttosto, si è discusso della possibilità di introdurre un tetto di spesa a 145 milioni di dollari nel 2021 – dai 150 milioni, sforzo “massimo” sul quale si erano accordati ufficiosamente le squadre –, da ridurre ulteriormente a 130 milioni di dollari a partire dal 2022. Una maggiore progressività nei tagli (tali per i grandi team), peraltro una progressività già immaginata con l’originario tetto di spesa a 175 milioni di dollari, il dato che, ufficialmente, resta quello concordato lo scorso anno dalle squadre.
Altra misura di contenimento, di spese e di possibilità di sviluppo soprattutto, è quella discussa in merito alle simulazioni condotte con strumenti CFD. Sappiamo già come il regolamento preveda limitazioni (calcolate nel numero di ore spendibili e potenza di calcolo per sessione, misurata in TeraFLOPs) sul tempo che può essere dedicato a tali strumenti.
Secondo quando discusso dalla riunione in teleconferenza di giovedì, potrebbe esserci l’introduzione di un sistema di ulteriore limitazione, in funzione del piazzamento nel campionato Costruttori della stagione precedente: tanto più in alto concludi il campionato, tanto più ridotto sarà lo sviluppo che potrai condurre al CFD.
Si è poi discusso del calendario 2020 e la linea sembra essere più chiara sul come si procederà, perlomeno in avvio. Il Gran Premio d’Austria è candidato a inaugurare la stagione, ovviamente a porte chiuse: sarà nella data originariamente prevista o, possibile, un anticipo.
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Dal Red Bull Ring il campionato proseguirebbe alla volta di Silverstone, dove spendere il mese di luglio con due Gran Premi da disputare su configurazioni differenti del tracciato. E la logica alternativa al disegno attuale potrebbe essere la tracciatura impiegata fino al 2009, con la variante Abbey e il passaggio della Bridge, superati con il nuovo complesso di curve tracciato inseguito, per “ritrovare” la tracciatura storica alla Brooklands.
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