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Leclerc: "Bianchi aveva un gran talento"

In una lunga video intervista Leclerc racconta la sua quarantena, durante la quale passa molto tempo ai simulatori, per lui un modo di tenersi allenato mentalmente

Leclerc: "Bianchi aveva un gran talento"
© Getty Images

Dopo Sebastian Vettel, tocca a Charles Leclerc collegarsi in video-intervista con i media per raccontare le sue sensazioni durante questa quarantena. Rispetto al compagno, il monegasco in questi mesi si è comunque fatto vedere un po' di più, con le vittorie sulle corse online che tanta attenzione hanno catturato, soprattutto tra i più giovani.

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La vita quotidiana

Tanto tempo libero a casa, una cosa insolita per un pilota. Ecco cosa dice Charles al riguardo: "È strano stare a casa per così tanto tempo, noi piloti siamo abituati a viaggiare per gran parte dell’anno. Mi mancano le corse e vedere le persone, è comunque una cosa nuova stare in casa per settimane con la propria ragazza, direi comunque che è più piacevole che difficile. Certo, capita anche qualche litigio... Comunque, in questo tempo libero mi preparo fisicamente, credo di non essermi mai allenato così. In più sto suonando il piano, la chitarra e leggendo dei libri sulla storia della Ferrari, mi sto mettendo all'opera anche in cucina perché non sono molto bravo e voglio imparare, ma comunque i miei piatti restano pasta in bianco e pollo".

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I simulatori

La nuova frontiera sono i simulatori di guida, dove Leclerc, insieme a Norris, Russell ed Albon sta dando spettacolo: "Gareggiare in streaming su Twithc mi ha piacevolmente sorpreso - dice Leclerc -, non credevo di divertirmi così tanto. Gioco molto, sulle 5 ore al giorno, ma non è solo divertimento, ma è anche un modo per tenermi allenato: non ci sono le forze che abbiamo in macchina nella realtà, ma mi aiuta a tenere i riflessi pronti ed a mantenere la concentrazione mentale. Quando gioco, voglio comunque essere competitivo. Chiederò di giocare anche a Seb (Vettel, ndr) non appena avrà installato il suo simulatore, sono sicuro che ci divertiremo".

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Che stagione sarà?

Poi il discorso ritorna alla vita reale, nell'attesa di scoprire che tipo di stagione sarà: "Non sappiamo quante gare ci saranno, penso per avere un campionato significativo abbiamo bisogno di almeno 12 o 13 gare, ma anche averne meno sarebbe comunque meglio di niente. Le Mercedes restano le favorite, anche in un campionato di 8 gare. Non saprei dire se una stagione compattata ci aiuterebbe o meno, i test non erano andati benissimo ma non abbiamo fatto neanche una sessione di qualifica, forse avere un campionato ridotto a 8 o 10 Gp ci spingerebbe a prenderci qualche rischio in più. Penso che fare due gare di fila sulla stessa pista ma nel senso inverso renderebbe le cose più interessanti, nessuno avrebbe esperienza, e sarei curioso di fare ad esempio Becketts nel verso opposto. Correre a porte chiuse? Sarebbe diverso ma comunque meglio di niente, la priorità comunque resta tornare a correre quando sarà tutto sicuro. Tra il non correre a Monaco e fare una corsa a Monza a porte chiuse credo mi mancherà di più il non correre a Montecarlo". Sul taglio di stipendio, Charles è categorico: "E' una cosa normale in una situazione del genere, bisogna adattarsi".

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Un pensiero per Jules

L'amicizia tra Jules Bianchi e Charles Leclerc è arci nota, ed il monegasco non perde mai l'occasione di sottolineare il talento che aveva l'amico: "Abbiamo avuto carriere simili, ricordo ci scherzavano sopra il mio ed il suo papà, a volte succedeva che se uno aveva un fine settimana storto poi succedevo lo stesso anche all'altro. Il nostro manager Nicholas Todt ha tracciato un percorso simile per tutti e due, per questo le nostre carriere sono risultate simili. Quanto fatto da Jules a Monaco con la Marussia penso la dica lunga sul talento che aveva, ma il meglio per lui doveva ancora venire. Meritava il sedile in Ferrari più di me, il destino purtroppo ha deciso tristemente. Aveva molto talento".

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