F1 Group dovrà pagare tutti i costi per "mettere in moto" il circuito di Zandvoort se vorrà correre a porte chiuse. E il promoter guarda a Hockenheim e Imola: "Offrono supporto per provare a rientrare in calendario"
Intorno al rientrante Gran Premio d’Olanda si sono sommate valutazioni e voci di ogni tipo negli ultimi mesi, spesso anche di segno opposto. Dal disinteresse verso una gara a porte chiuse al possibile “sforzo” se F1 Group avesse chiesto un tale scenario. Fino alla romantico-popolare intenzione di rimettere alla scelta dei tifosi se accettare o meno un debutto della gara nel 2020 ma sbarrata al pubblico.
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La vicenda è molto più prosaicamente legata ai soldi che F1 Group dovrebbe pagare a Zandvoort per “aprire” il circuito e renderlo operativo in un eventuale week end di gara, giacché il promoter non è intenzionato a sborsare un euro. E, in aggiunta, non è disponibile a un GP nel mese di agosto.
Da Jan Lammers sono emerse nelle ultime settimane i diversi “sentimenti” olandesi, dove prima che la pandemia di coronavirus stravolgesse tutti i piani, la vendita dei biglietti procedeva su un tutto esaurito che dovrà rinviarsi di un anno.
On July 10th 2020, the official @Formula1game videogame will be released, with Circuit Zandvoort included! Ride with us as we unleash @Max33Verstappen’s @redbullracing on home soil for a lap of the @CPZtweets! Who do you challenge? ? #F1 #DutchGP #bankedcorners pic.twitter.com/GxzEDMg93Y
— Dutch Grand Prix (@f1_dutchgp) April 30, 2020
A Zandvoort non solo scandiscono con toni chiari come ogni voce di spesa di un eventuale Gran Premio andrà pagata da F1 Group – peraltro, il finanziamento “al contrario”, verso i promoters dei GP, sarà la regola della stagione 2020, al netto di rare eccezioni asiatiche e mediorientali – ma guardano alle proposte avanzate da circuiti assenti dal giro della F1.
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“Per farla facile, il GP a noi non dovrebbe costare nulla. Quindi, se la FOM e Liberty vogliono correre una gara a Zandvoort senza pubblico, dovranno pagare tutti i costi operativi e si tratta di somme di denaro importanti”, ha spiegato a motorsport.com.
“Ciò che stiamo chiedendo e di cui abbiamo bisogno per svolgere un GP a porte chiuse a Zandvoort è comparabile a Hockenheim, ad esempio.
Probabilmente offriranno di ospitare una gara gratuitamente o a prezzo di costo, lo stesso vale per Imola e altri circuiti. Però, non appena si correrà una gara in questi posti, le piste proveranno a restare in calendario. Diranno, vi abbiamo aiutato durante la crisi del coronavirus, e proveranno a utilizzare questa cosa in termini commerciali”.
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