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GP Silverstone, ancora dubbi sul regime di quarantena per la F1

Il governo dovrà decidere se per la F1 ci saranno regimi agevolati di isolamento all'ingresso nel paese o resterà in vigore il piano di quarantena di 14 giorni, che renderebbe impossibile correre a Silverstone e porterebbe grandi difficoltà all'intero calendario

GP Silverstone, ancora dubbi sul regime di quarantena per la F1
© LAT Images

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

19 mag 2020

Un regime privilegiato, forse no. Un isolamento “breve” di 5 giorni anziché i 14 che si apprestano e entrare in vigore nel Regno Unito da inizio giugno, destinatari tutti coloro i quali entreranno nel paese con voli internazionali. Diversi scenari sul tavolo, una vicenda che rileva non poco sulle sorti dei Gran Premi di Gran Bretagna, poiché condizione prima e necessaria per consentire lo svolgimento a porte chiuse delle due gare concordate tra promoter e F1 Group in quel di Silverstone.

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Eccezione sì, eccezione no

Secondo quanto riportato dalla stampa d’Oltremanica, per le manifestazioni sportive non sarebbe previsto un regime agevolato, nessuna esenzione al rispetto della quarantena di 14 giorni. E tornano ad addensarsi fosche nubi sui programmi di F1 Group di poter correre a Silverstone: Una quarantena di 14 giorni renderebbe impossibile correre un Gran Premio di Gran Bretagna quest’anno. Ha un impatto enorme su letteralmente decine di migliaia di posti di lavoro collegati alla Formula 1 e all’indotto. Se tutti i migliori sport torneranno in tv, allora devono essere concesse delle esenzioni”, sono le parole di un portavoce della F1, riportate dall’agenzia di stampa Reuters.

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Il problema è di non poco conto considerando anche il profilo della gestione logistica per le squadre inglesi che dovessero aver necessità di far rientro sul territorio. 

Aspettando le linee guida del governo

Dalla prospettiva del promoter, Stuart Pringle, direttore generale di Silverstone, ha chiarito ulteriormente sulla possibilità di gareggiare a porte chiuse la prossima estate (le date papabili sembrerebbero essere il 26 luglio e il 2 agosto): “Tutto è interamente soggetto al via libera del governo, potrebbe quindi esserci una ragione per la quale le gare potrebbero non disputarsi. A ogni modo, se la situazione evolverà in linea con il percorso che il governo ha presentato a inizio settimana, sembrerebbe possibile correre. Stiamo lavorando insieme a loro e con tutte le autorità competenti.

La Formula 1 sta guardando all’introduzione di un regime di test esteso e molto rigoroso per consentire loro di portare il campionato in giro per il modo.

Sebbene 7 squadre facciano base nel Regno Unito, tre insieme a Pirelli non lo sono e ciò complica ulteriormente la situazione. Si tratta delle squadre straniere in arrivo nel Regno Unito ma anche delle squadre inglesi che faranno avanti e indietro dalle loro sedi”.

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