La necessità di rivedere il programma di sviluppo stilato in inverno, dopo i riscontri inattesi dei test di Barcellona, ha rinviato la possibilità di presentarsi già in Austria con una SF1000 aggiornata
La prima linea è stata “tirata” dopo i test di Barcellona ed è valsa un ripensamento complessivo della fase di sviluppo. In casa Ferrari si guarda all’esordio nel Gran Premio d’Austria, un appuntamento al quale la concorrenza si presenterà con sviluppi frutto di un piano portato avanti in continuità con le previsioni sviluppate lo scorso inverno. Sarà il week end nel quale tracciare un'altra linea, sulla quale ordinare la competitività di ciascun team e, da Spielberg, capire quanto ampio sia il divario.
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Cosa sia cambiato per la Ferrari e perché si dovrà attendere un po’ di più prima di scoprire una SF1000 diversa, è Mattia Binotto a spiegarlo: “La SF1000 che sarà in pista sul circuito di Spielberg avrà la stessa configurazione vista nella parte finale dei test di Barcellona. Ciò non vuol dire che, nelle sole cinque settimane e mezzo in cui abbiamo potuto lavorare - fra le stringenti limitazioni legate alle procedure di sicurezza e la chiusura assoluta delle attività operative decise dalla FIA in accordo con i team questo arco di tempo è stato davvero limitato - siamo rimasti con le mani in mano.
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La verità è che le risultanze emerse dai test ci hanno imposto un importante cambio di direzione per quanto concerne lo sviluppo, soprattutto sul piano aerodinamico.
Prima abbiamo dovuto capire perché non avevamo visto in pista quello che ci aspettavamo e a quel punto ritarare tutto il programma di conseguenza. Sarebbe stato controproducente proseguire sulla strada prevista sapendo che non avremmo raggiunto gli obiettivi prefissati. Pertanto, abbiamo deciso di stendere un nuovo programma che riguardasse tutta la vettura, sapendo che non sarebbe stato pronto per la prima gara nella sua integrità”.
I test di Barcellona hanno detto di una monoposto migliore nella prestazione in curva, progresso compiuto a scapito di un’aerodinamica dall’eccesso di drag, penalizzante nelle velocità di punta. Il ribaltamento della condizione tecnica vissuta nel 2019. Si è discusso a lungo delle scelte progettuali compiute sull'avantreno, sul musetto, ad esempio. E ripensare un tale dettaglio impatta sull'intera gestione dei flussi della monoposto.
Che non sarebbe stata Zeltweg, la ripartenza, il Gran Premio di una SF1000 diversa dalla monoposto spedita in Australia era apparso già nelle scorse settimane, quando il team principal indicava nel terzo GP stagionale – allora l’ipotesi era che potesse essere Silverstone – l’appuntamento giusto per mandare in pista il pacchetto di sviluppi. Sarà Budapest, il tortuoso Hungaroring, il week end da segnare in rosso. “L’obiettivo è portare in pista i nuovi sviluppi alla terza gara, quella del 19 luglio all’Hungaroring.
Detto questo, al di là dello sviluppo fisico della monoposto, in queste settimane abbiamo lavorato tantissimo sull’analisi del suo comportamento, sia nelle simulazioni che con il contributo dei nostri piloti, e penso che ciò ci sarà utile in Austria. Sappiamo bene che non oggi disponiamo del pacchetto più veloce: lo sapevamo alla vigilia della partenza per Melbourne e le cose non sono cambiate”, riconosce Binotto.
In linea teorica, con una Red Bull e una Mercedes in pista subito con diverse soluzioni evolute e una Ferrari SF1000 “standard” le premesse sull’andamento del week end potrebbero non essere esattamente incoraggianti. Andranno però valutati in pista gli sviluppi, pesarne i vantaggi e quanto corrispondano ai dati delle simulazioni.
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Per l’eccezionalità del campionato e della situazione vissuta in Formula 1, Binotto rinvia ogni valutazione al giudizio della pista, dopo i turni di libere: “Il circuito di Spielberg ha delle caratteristiche diverse rispetto a quello di Montmelò e le temperature non saranno quelle di fine febbraio.
In Austria dovremo cercare di sfruttare le opportunità che dovessero presentarsi, in attesa di capire in Ungheria, una volta introdotto lo step di sviluppo cui stiamo lavorando, dove davvero saremo rispetto agli altri, anche alla luce degli sviluppi che i competitor avranno eventualmente introdotto.
La realtà è che mai come in quest’anomala stagione fare previsioni è un esercizio sterile. Qualche indicazione su dove saremo rispetto a noi stessi l'avremo al termine delle tre ore di prove libere di venerdì ma un primo verdetto ci sarà soltanto il sabato al termine delle qualifiche. Solo allora cominceremo ad avere un quadro un po’ più chiaro dei rapporti di forza in campo, senza contare le incognite che la prima gara del campionato si porta sempre dietro in termini di affidabilità e rendimento degli pneumatici sulla distanza.
Dovremo cercare di essere impeccabili in ogni aspetto del nostro lavoro, nella preparazione di ogni sessione e nell’esecuzione in pista. L’obiettivo? Portare a casa il massimo possibile dei punti in palio, come sempre del resto."
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