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GP Sakhir: senza il re, la grande occasione per George

George Russell è pronto a saltare sulla Mercedes di Hamilton, fermato dal Covid, regalando un'opportunità ad Aitken, al debutto insieme a Pietro Fittipaldi

Non ci sarà il re, e questa è già una notizia. In qualche modo, anche Lewis Hamilton ha dimostrato di essere umano, in questa stagione fino a domenica scorsa fantastica per lui. Ma anche il numero 44 ha dovuto alzare bandiera bianca davanti al nemico assoluto di questo disgraziato 2020, il Covid-19, l'unico quest'anno in grado di fermare l'inglese.

Russell, la grande occasione

Questo vorrà dire sede vacante, con un fine settimana per scoprire chi potrà farne le veci. Ed in un finale di stagione soporifero, di botto l'attenzione è salita per la notizia di George Russell al posto di Lewis, in una situazione che tanti appassionati attendevano da tempo per il giovanotto. Finalmente l'inglese avrà l'opportunità di essere messo alla prova con un mezzo non da ultime file, ereditando addirittura la miglior monoposto del lotto. E pare incredibile, eppure George, nessun punto raccolto nei suoi 35 GP, adesso ha l'opportunità di vincere, se solo sarà in grado di prendere subito confidenza con la W11, che sulla velocissima configurazione del tracciato del Bahrain andrà a nozze. Bottas contro Russell, un confronto che potrebbe provocare un cataclisma a seconda di ciò che ne verrà fuori, con ovvie ripercussioni sul mercato durante il 2021 in funzione del 2022. Sarà un GP di Sakhir tutto da guardare, con uno sguardo ai due debuttanti che avremo: Jack Aitken, su Williams, e Pietro Fittipaldi, sulla Haas. 

Ferrari, qualcosa da inventare

Ad essere cattivi, la prossima gara l'avrebbe voluta saltare la Ferrari, perché non è che le premesse siano poi così buone. Cambierà il disegno della pista, è vero, ma a mettere le mani avanti domenica scorsa era stato proprio Binotto: "Abbiamo sofferto le condizioni ambientali e d'asfalto, e quelle resteranno uguali". Un tuono su chi sperava di vedere una Ferrari meno brutta sull'Outer Circuit, quello più breve e più veloce. Mancherà tutto il settore centrale dello scorso appuntamento, e se sarà peggio o meglio lo scopriremo presto, anche se la speranza in questi giorni non abita a Maranello. Qualche intervento sulle vetture (ali estreme tipo Monza?), un assetto rivisto e l'augurio di aver capito un po' meglio le gomme. Vettel domenica si era lamentato di chattering ed anche quello non è un bel segnale. Servono dentri stretti, catenaccio e qualcosa da inventare (ma cosa?), nel fine settimana che potrebbe non solo escludere matematicamente la Ferrari dalla lotta per il 3° posto nel Costruttori (ormai un miraggio), ma anche allontanare in maniera quasi definitiva il 5° posto tra i team.

E gli altri?

La curiosità intorno a questa gara è tanta. Su un tracciato che ricorda vagamente un ovale, anche se non in senso stretto e letterale, sarà curioso scoprire come le squadre prepareranno le vetture. Vedremo ali parecchio scariche e qualche valore in campo (forse) cambiare, in un GP in cui il gioco delle scie potrebbe farla da padrone, non solo in qualifica: se si uscirà dalla scia o dalla zona Drs, perdendo il "treno" davanti, vedersi sorpassati rischierà di essere un attimo. Attenzione poi al traffico, sia in qualifica che in gara. con i doppiati. Ci proverà Max Verstappen, che forse vede già rosso pensando ad una Mercedes più vulnerabile senza Lewis (sarà veramente così?), e ci riproverà la Racing Point, dopo aver perso un podio per la rottura della power unit proprio nel finale, tentando di recuperare su una McLaren scappata a +17 in classifica. Sui 3543 metri dell'Outer Circuit, da percorrere 87 volte (un record, per la F1 moderna), si accettano scommesse.

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