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Mick Schumacher: costanza e piedi per terra, gli insegnamenti di papà

In una Formula 1 nel classico letargo invernale, la centralità mediatica di Mick Schumacher continua a occupare le cronache. Mick guarda allo Schumi sportivo e uomo, con gli insegnamenti da trarre

2 feb 2021

Essere Mick Schumacher ti impone una determinata postura, fatta di comportamenti, prestazioni in pista e centralità mediatica nonostante tutto, nonostante tu sia un rookie e nonostante il periodo dell’anno, di tradizionale letargo per la Formula 1.

Le giornate di test a Fiorano sono servite per una preparazione aggiuntiva al debutto con Haas del prossimo marzo, quando dal Bahrain dovrà iniziare a costruire il proprio percorso in Formula 1, scrivere la propria storia indipendente dalle pagine di epica scritte da un padre che resterà inevitabilmente un metro di confronto.

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Lui, Mick, lo rivendica come esempio e maestro dal quale apprendere, “mio padre è il mio eroe nelle corse”, ripete.

Mick e gli esempi di Michael 

“Osservo ciò che ha ottenuto e provo a imparare, è stato il riferimento assoluto per così tanto tempo e, per me, resta ancora il punto di riferimento, mi rifarò sempre a lui. Questo per quel che riguarda l’aspetto sportivo; sul lato umano sarò sempre ammirato dalla continuità avuta in tutti quegli anni e come abbia tenuto i piedi per terra. È qualcosa che apprezzo molto ma anche dalla quale imparare e portare nella mia carriera”.

Carriera che, al crescere di rilevanza delle categorie nelle quali ha corso, ha visto aumentare l’esposizione pubblica di Mick Schumacher, massima dopo l’annuncio di Sakhir, ufficializzazione di un destino già scritto, della Formula 1 ad attenderlo nel 2021. Se non avesse scelto di seguire la carriera sportiva, di fare il pilota, “forse mi sarebbe piaciuto fare il poliziotto della stradale o qualcosa di simile. Sarebbe stato interessante e mi sarei comunque trovato molto vicino al controllo della velocità sulle autostrade”, dice a F1.com.

Il cimelio più importante in camera

La stagione del debutto sarà di formazione, con un team che difficilmente potrà ambire a grandi risultati ma dovrà sfruttare le opportunità che arriveranno di entrare in zona punti, farlo con due piloti debuttanti sarà una sfida in più. Per i trofei, l’attesa sembra destinata a protrarsi oltre questo campionato.

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Il più importante, più delle coppe che sono valse il titolo di Formula 2 lo scorso anno, è “una piccola coppa regalatami da mio padre, che vinse in una gara sui kart a noleggio. La ho da quando avevo sei anni ed è sempre stata nel punto migliore della mia camera. È il trofeo più importante che ho e non l’ho nemmeno vinto”.

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