Quanto accaduto a Silverstone non si ripeterà in futuro, se non a seguito di un permesso accordato a piloti o rappresentanti delle squadre, di recarsi negli uffici dei commissari di gara
Novità, vera, tra le migliori introdotte dalla Formula 1 quest'anno, la possibilità di ascoltare le comunicazioni che avvengono via radio tra muretti dei team e direzione gara. Quanto accaduto a Silverstone vale più di ogni commento a caldo a fine gara dei protagonisti, perché rappresenta il pathos del momento.
Horner che a Michael Masi "spiega" come sia da pilota amatoriale voler passare alla Copse e come tutti sappiano che la traiettoria appartiene al pilota all'esterno.
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Poi Wolff, via radio a verificare la ricezione della mail da parte del direttore di gara. "Non leggo la mail durante la corsa", la replica di Masi. "Dovresti", il botta e risposta con Wolff.
"Se vuoi puoi salire dai commissari". Qui si apre un altro fronte, sul quale lo stesso Masi fa dietrofront rispetto a una situazione ammessa già a Monza lo scorso anno, quando a Hamilton venne concesso di recarsi in direzione gara durante la sospensione a seguito dell'incidente di Leclerc.
Stessa cosa con Wolff domenica scorsa, seguito da Horner. Rispetto alla posizione iniziale, Masi ha definito un approccio diverso, comunicato ai team con una nota. Di certo c'era l'anomalia delle "parti in causa" a presentare le proprie ragioni davanti a un collegio di commissari prima che esprima un giudizio e, soprattutto, senza una convocazione emanata dal collegio stesso.
Al di là dei dirigenti della FIA, dal prossimo GP ci si potrà recare dai commissari solo previa approvazione o a seguito di una convocazione.
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