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Williams, Robson spiega la crescita: lavoro di squadra e opportunismo

Dopo un 2020 chiuso senza punti per la prima volta nella storia del team, la Williams ha raggiunto la top ten in quattro degli ultimi cinque GP, risultati aiutati, oltre che dalla crescita della squadra, dall'opportunità di poter rischiare senza avere nulla da perdere

Williams, Robson spiega la crescita: lavoro di squadra e opportunismo
© Getty Images
Dopo anni in costante declino, l'acquisizione da parte di Dorilton Capital ha significato per la Williams una boccata d'ossigeno dal punto di vista economico, ed in relazione ad essa la possibilità di pianificare presente e futuro con più serenità. I risultati sono stati piuttosto rapidi, con la scuderia di Grove che dopo tre anni chiusi all'ultimo posto nel Costruttori stavolta ha la concreta possibilità di chiudere ottava, avendo raccolto ben 23 punti, un podio ed essere stata protagonista di un'ottima crescita. La gestione di Jost Capito sta dando i suoi frutti a cominciare dallo sviluppo della vettura, aspetto affrontato da Dave Robson, ingegnere responsabile delle prestazioni dei veicolo, in un'intervista a RaceFans.

Non solo circostanze fortunate

Robson, in Williams dal gennaio 2015 (è stato ingegnere di pista di Felipe Massa per tre stagioni prima di diventare Principal Engineer ed infine Head of Vehicle Performance), ha spiegato che l'aver imboccato la strada giusta ha permesso al team di lavorare con più tranquillità e fiducia: "Prendere buone decisioni ti aiuta a prendere buone decisioni. La macchina non è male. In condizioni di asciutto a serbatoi vuoti non abbiamo ancora il passo che vorremmo, ma ci possiamo lavorare, cosa che non è stata sempre possibile negli ultimi due anni. Negli ultimi appuntamenti ci sono state circostanze particolari, ma c'è stato sicuramente quello slancio positivo a legarli e non è stato solo un caso."

I rischi di chi non ha nulla da perdere

Occupare a lungo tempo le ultime posizioni della griglia ti permette di prendere decisioni azzardate proprio perché hai poco o niente da perdere, ed è il motivo per la Williams è riuscita a fare molto bene nelle ultime prove in condizioni difficili, come Spa e Sochi. L'ingegnere di Guildford ha spiegato che per la Williams l'accesso in Q3, raggiunto quattro volte quest'anno da Russell ed una da Latifi, non è mai un fatto scontato, motivo per cui in Russia hanno comunque deciso di rischiare divenendo i primi a montare le slick: "Una volta in Q3 non abbiamo niente da perdere. Le squadre che penso debbano chiudere tra i primi cinque avevano molto da perdere. Se noi avessi sbagliato la scelta non ci sarebbe stato tempo per rimettere le intermedie e mettere a segno un tempo, e avremmo chiuso decimi, ma per le squadre che di solito stanno più avanti certe decisioni sono più difficili da prendere proprio perché hanno di più da perdere. Anche a Spa ci abbiamo voluto provare, se anche ci va male siamo comunque contenti della decima posizione in griglia. Questo ci permette di prendere determinate decisioni. Il resto è stato merito di un gruppo di persone che ha fatto bene il proprio lavoro dopo essere stato messo nella condizione di poter far bene il proprio lavoro."

Più competitivo sei, più pressione hai

Questa situazione scomparirà quando la Williams sarà stabilmente più avanti, ovvero quando i risultati saranno più ambiziosi e la pressione sarà maggiore: "Abbiamo lavorato sodo negli ultimi due anni per alzare i nostri standard. Sono consapevole del fatto che più veloce diventa la macchina, e spero di vedere un grande passo avanti l'anno prossimo sul passo gara, più la pressione aumenterà. Al momento siamo ancora in una posizione in cui abbiamo molto da guadagnare e poco da perdere, il che toglie un po' di pressione. In squadra abbiamo persone che non hanno una grande esperienza nel gestire un'auto molto competitiva, in quel caso dovremo agire in modo diverso e avremo un tipo di pressione diversa".

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