Mercedes: Elliott, dopo il Bahrain sotto esame ogni singolo pezzo

Mercedes: Elliott, dopo il Bahrain sotto esame ogni singolo pezzo© J.Krenek/Mercedes F1

Mercedes lavora per cambiare radicalmente il progetto W14 e il direttore tecnico spiega da cosa si è partiti nell'analisi delle lacune della monoposto

Presente in

Fabiano Polimeni

22.03.2023 ( Aggiornata il 22.03.2023 17:22 )

La posizione di Mike Elliott, direttore tecnico Mercedes, non è tra le più comode. Le prestazioni della W14 sono lì a spiegare il perché. Scelte tecniche che, allo sguardo dell'appassionato, paiono in continuità con il progetto sbagliato che è stata la Mercedes 2022, se ci si limita a battezzare una monoposto dalla forma delle pance.

C'è in realtà una diversa interpretazione, "filosofica", legata all'assetto della monoposto, rispetto alle altezze rasoterra alla quale era costretta la W13. Ma non è bastato  cambiare su questo fronte per modificare il quadro della competitività.

Hamilton è stato chiaro: "So cosa non va di questa macchina". Per aggiungere un altro particolare, relativo alla necessità di aumentare il carico al retrotreno per trovarsi una macchina un po' più in linea con i propri gusti.

Stravolgere un F1, tra soldi e tempo

Il problema che accompagna chi è chiamato a rivoltare una monoposto da cima a fondo è di due ordini: temporale ed economico. Il budget cap impone scelte precise su come operare tra una stagione e l'altra. Il tempo, poi, serve a studiare, sviluppare, validare in galleria e con le simulazioni, le scelte da applicare in macchina. Processi che non si traducono in componenti e prestazione sulla monoposto disponibili nell'arco di pochi giorni o settimane.

L'editoriale del Direttore: Una Ferrari a due volti

"Dopo il Bahrain abbiamo dovuto accettare di non essere là dove avremmo voluto e che dovevamo osservare ogni pezzo che compone la macchina per scoprire cosa avremmo potuto fare diversamente. Come avremmo potuto estrarre maggior prestazione, perché c'è un importante distacco da colmare rispetto ai primi", commenta Elliott nel consueto debrief post-Gran Premio. 

Aerodinamica, pance, fondo, assetto: tutto in discussione

Parla del concept del progetto, di cosa, concretamente, voglia dire cambiare la filosofia di una monoposto. Come è il "pacchetto" a essere vincente, piuttosto che una singola soluzione tecnica, così è il pacchetto, l'insieme della monoposto - dalla gestione dei flussi aerodinamici al funzionamento ottimale entro determinati estremi dell'assetto - che entra in gioco se si prospetta un cambio di "concept". Scelte che vanno incontro a ciò che è materialmente, temporalmente ed economicamente realizzabile o conveniente.

Leclerc, la faccia dopo il GP d'Arabia Saudita è una conferenza stampa

"Gli ingegneri sono impegnati nell'osservare l'aerodinamica, la forma della macchina, aspetti come la geometria delle pance, quella del fondo, chiedersi se si è mancato qualche trucchetto. 

Stiamo anche esaminando il mondo della simulazione, ci chiediamo se stiamo mettendo nel mirino le cose giuste e se stiamo spingendo l'aerodinamica nella direzione corretta.

Ci chiediamo se ci sono aspetti che mancano sull'assetto meccanico della macchina, cos'altro possiamo portare in macchina per trovare della prestazione. 

Stiamo provando a fare queste cose il più in fretta possibile, perché vogliamo tornare davanti ed essere competitivi", assicura Elliott.

Mercedes porterà novità integrabili a breve sulla W14 mentre per cambiamenti radicali si guarda, probabilmente, a Imola. L'ambizione resta di un recupero sui migliori, oggi Red Bull, lontanissima: "L'unico modo per riuscire a tornare competitivi è accettare che non siamo nella posizione desiderata e lottare, lavorare sodo".


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi