Il team esordirà nel 2026 e dovrà per forza di cose affidarsi ad almeno un pilota esperto in Formula 1. L'elenco dei candidati è ampio e comprende anche Colton Herta, per una soluzione al di là della bandiera
Dal natalizio Una poltrona per due al Due sedili per sei, ovvero, l'ampia rosa di nomi che Cadillac potrebbe vagliare per scegliere la futura coppia di piloti. Appuntamento nel 2026 per accogliere il team in griglia di partenza, ora che anche il processo ufficiale di ammissione al mondiale si è concluso.
Squadra americana con sede operativa a Silverstone, aspettando che la struttura di Fisher, Indiana, venga ultimata, Cadillac punta a schierare un pilota statunitense. Il nome è quello di Colton Herta, sul quale Graeme Lowdon, team principal della struttura supportata da GM, ha chiarito: "Di sicuro vogliamo avere piloti in grado di contribuire al programma nel suo complesso. La domanda ovvia è se avremo piloti americani. Personalmente non vedo perché un pilota americano non possa essere selezionato in base al merito".
Al di là di una candidatura "di bandiera", quindi. Se Herta dovesse trovare posto in Cadillac, resterebbe aperta la corsa al secondo sedile, sul quale inevitabilmente un team esordiente dovrebbe puntare ad avere un pilota di grande esperienza. Perez avrebbe le carte in regola e con un profilo interessante anche sul fronte delle attività commerciali di Cadillac in Messico. Idem per Guanyu Zhou ma sul versante del mercato cinese. Senza tralasciare la disponibilità di Valtteri Bottas, tra i piloti d'esperienza liberi. Non meno importante sarà il supporto finanziario che accompagnerà il candidato.
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"Sì, vediamo piloti esperti e capaci, piloti di grande talento che attualmente non sono sulla griglia di partenza. Saremo molto impegnati a parlare con alcune persone ed è certo che il mio telefono è stato sicuramente occupato.
C'è una mezza dozzina di piloti candidati, se non di più, che hanno ottime credenziali per essere in Formula 1 o per rientrarci", ha proseguito Lowdon, nelle parole riportate da PitPass.
Un interesse particolare sembrerebbe orientato su Zhou, uscito dalla Sauber a fine 2024 e impegnato in questa stagione con la Ferrari, nel ruolo di pilota di riserva come Antonio Giovinazzi.
“Penso che Zhou abbia fatto un ottimo lavoro in circostanze difficili negli ultimi due anni e ho avuto modo di verificare le sue capacità da una posizione privilegiata: non dovrà per forza dimostrarmele.
Abbiamo i giusti meccanismi di controllo e non ci sono favoritismi in nessuna direzione particolare, che sia nei suoi confronti o di altri piloti".
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