GP Las Vegas, l'anteprima: un gran Casinò

GP Las Vegas, l'anteprima: un gran Casinò© Motorsport Images

Arriva il GP di Las Vegas, un evento chiacchieratissimo su una pista estrema per disegno e temperature: nella città del gioco d'azzardo sono in tanti a sperare nel colpaccio

15.11.2023 ( Aggiornata il 15.11.2023 15:20 )

E venne il giorno del Gran Premio più chiacchierato dell'anno. Un sogno (mediatico) che si realizza per Liberty Media, forse un incubo logistico per squadre e piloti, certamente una gara da scoprire per tutti. Ebbene sì, è tempo del Gran Premio di Las Vegas: se c'è una tappa che rappresenta la Formula 1 by Liberty Media, è proprio questa.

Las Vegas e l'avanzata dei nuovi cittadini

Max Verstappen, ultimamente, non si sta facendo troppi problemi a dire la sua (e menomale). Tuttavia nessuno, nemmeno la sua squadra, può permettersi di non piegarsi alle logiche del marketing: la Red Bull correrà con una livrea speciale e Max correrà con un casco speciale, e a questo punto viene da chiedersi chi glielo abbia imposto. Comunque, la frase sibillina che il campione in carica ha lanciato si è fatta sentire: "Andremo a Las Vegas più per lo show che per la gara in sé". 

A guardare il disegno della pista, pare essere proprio così. Il "Las Vegas Strip Circuit" è un circuito che passa tra le vie di Las Vegas (anche se in realtà è in località Paradise), che incorpora volutamente la Las Vegas Boulevard, la famosa "Strip", un lunghissimo tratto di 1.920 metri da fare completamente in pieno. Quello del Nevada è un circuito urbano che come i cittadini di stampo moderno nasce per raggiungere velocità pazzesche tra i muretti: come disegno è diversissimo da Jeddah ma come esso è un tracciato dalle medie orarie molto elevate, mentre da un altro punto di vista ricorda Baku, con tratti lunghissimi da fare in pieno accompagnati da brusche frenate in fondo ai rettilinei. Forse non è un caso che questa pista venga accostata a Jeddah e Baku, che proprio come Las Vegas sono state disegnate da Carsten Tilke, figlio di Hermann (architetto di fiducia di Ecclestone) ed a capo del progetto per la tappa in Nevada; all'attuale layout si è giunti dopo aver sperimentato una trentina di bozze differenti.

GP Las Vegas: gli orari del fine settimana

GP Las Vegas, assetto scarico e alte velocità

Nonostante i suoi 6,201 chilometri che lo rendono il circuito più lungo in calendario dopo Spa, la pista del Nevada è già stata accusata di mancare di "personalità": nonostante conti 17 curve, alcune di queste sono da fare in pieno (curva 6, 10,11,13 e 17), aspetto che fa calare drasticamente la percentuale di sfida, rendendo il tracciato di Las Vegas per certi versi una sequenza di quattro lunghi rettilinei raccordati da curve strette e tornantini di stampo tipicamente "cittadino". Insomma un circuito, in ultima analisi, sfidante soprattutto in frenata ed in pochi altri punti, come il complesso tra curva 7 e 9 (la frenata di curva 7 sarà complicata, perché si arriva veloci da curva 6 e la si affronta in combinato, cioè si va sul freno con il volante già piegato per affrontare la curva) oppure quello tra curva 14 e 16, tre curve ravvicinate e molto strette. La curva più lenta dovrebbe essere 8, che secondo le stime verrà percorsa a circa 80 chilometri orari.

Sulla carta la ricetta per affrontare Las Vegas dovrebbe essere quella di un assetto meccanico piuttosto morbido (ma attenzione alla regolarità o meno dell'asfalto: guardare Singapore per vedere quanto può essere decisivo questo aspetto) ed un assetto aerodinamico molto scarico: la sintesi perfetta potrebbero essere regolazioni meccaniche simil-Monaco e livelli di carico degni di Monza, per un incrocio che le squadre spesso adottano per Baku. Ciò che è certo, è che la pista di Las Vegas occupa uno degli estremi in calendario, e si posiziona ovviamente sul lato delle piste veloci: non così veloce come Monza (in Lombardia si gira con il gas a tavoletta per il 77% e la media oraria sul giro è di circa 260 km/h, mentre in America si terrà giù il pedale dell'acceleratore per il 66% del tempo con medie orarie uguali o inferiori ai 240 km/h), anche se più veloce di Baku.

Come sempre sui tracciati urbani (e su asfalti aperti al traffico), la Pirelli si presenterà in America con le tre mescole più morbide della gamma, vale a dire C3, C4 e C5. Frenata e trazione saranno i punti cardini della prestazione e della gestione delle gomme, con l'asse posteriore più sollecitato rispetto a quello anteriore. Il vero problema potrebbe essere dato dalle temperature, ma qui si apre un altro tema del fine settimana di Las Vegas.

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