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21 mag 2025
Comunque vada, sarà una novità. Necessaria per chi vede in Montecarlo ormai solo una lunga processione, una forzatura per chi invece sostiene che non è giusto, in nome dello spettacolo, mettere regole ad hoc per una gara soltanto. Fatto sta che al GP Monaco, edizione 2025, nel bene o nel male si fa la storia: due pit-stop obbligatori in gara. Non una prima volta assoluta in termini di soste obbligatorie, ma è la prima volta che i due pit-stop vengono imposti per mero "show" in Costa Azzurra.
Può indubbiamente ravvivare la corsa, dando più variabilità strategica ad una gara che di variabilità strategica, se il meteo non è ballerino, ne ha sempre offerta poca negli ultimi anni, caratterizzati da strategie sostanzialmente imposte data la tenuta delle gomme. Cambia indubbiamente qualcosa, ma resterà l'essenza della storica tappa monegasca: sarà la qualifica, a determinare ogni cosa. Perché di certo, se ti qualifichi male a Montecarlo hai ben poche speranze di inventarti qualcosa: due pit-stop obbligatori o no, sempre ad una gara da comprimario sarai condannato senza una buona qualifica.
Insomma, di sicuro sarà un grande cambiamento, il cui impatto però è ancora da valutare. Anche l'utilizzo di almeno due mescole non sarà una grande novità, con le scuderie che non dovrebbero avere difficoltà a far funzionare la C6 in gara, mescola pensata soprattutto per i circuiti cittadini. Da tenere presente che le due soste obbligatorie saranno tali anche in caso di gara bagnata.
Il sabato, a Monaco, spesso è stato più scoppiettante della domenica. E sarà proprio sul sabato che squadre e piloti lavoreranno, rivedendo in parte anche i programmi di lavoro: la simulazione di passo gara è meno importante da fare nelle libere, proprio perché a Monaco l'andatura la fa chi sta davanti ed è difficile, per una squadra, riuscire a far vedere il proprio potenziale se per caso resta invischiata nel traffico dietro a vetture più lente. Per questo motivo, i team nelle libere cercano di far girare il più possibile i piloti, aiutandoli a prendere la maggior confidenza possibile su una pista dove la confidenza conta quasi più del potenziale tecnico del mezzo. Serve costruire la fiducia del pilota verso la macchina, un vero fattore decisivo in Costa Azzurra.
I pronostici sono sempre difficili a Montecarlo, pista atipica per eccellenza. Di sicuro, serve un'ottima trazione, una buona stabilità in frenata e tanta precisione all'avantreno, in un weekend in cui è la componente meccanica a fare la differenza. Per questo motivo, la Ferrari può avere legittimi timori in vista di Monaco, soprattutto per quanto riguarda la qualifica: il Cavallino Rampante dovrà assolutamente trovare il modo di "accendere" la soft in qualifica, pena complicarsi la vita in modo capitale, e deve soprattutto trovare la quadra proprio dal punto di vista meccanico (leggasi, semplificando: lavoro delle sospensioni) per sperare di far rendere la SF-25. Varrà per tutti, ma in particolare per una Ferrari che da questo punto di vista ha spesso sofferto durante l'anno.
Tra le altre, essendo una lotteria, tutte hanno legittime ambizioni. La McLaren si è dimostrata quest'anno fortissima in trazione ed abile nelle curve lente, per cui ha tutte le carte in regola per puntare al successo; pure la Mercedes, a dire la verità, ha mostrato ottime doti in accelerazione con il modello 2025 e pure lei, forse, può permettersi di sognare. Da vedere invece la Red Bull, in una delle gare in teoria più critiche per la scuderia di Milton Keynes. Nel 2024 la trasferta monegasca fu tra le peggiori dell'anno, con la RB20 che sembrava, parafrasando Verstappen, "un go kart": il team ha lavorato molto per migliorare il rendimento sugli asfalti irregolari, ed in qualche modo Monaco sarà una bella verifica per la RB21 da questo punto di vista. Resta, comunque, il tema della lotteria: in una griglia così compatta, non sono da escludere eventuali exploit degli outsider: voi su chi puntate?
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