Boari, la Ferrari oltre le corse: "Ma con lo stesso DNA: vincere"

Boari, la Ferrari oltre le corse: "Ma con lo stesso DNA: vincere"

Nicola Boari, Chief Brand Diversification Officer, è l'uomo chimato ad ingrandire la fama del brand Ferrari nel mondo, per un qualcosa che va oltre le corse pur mantenendo con esse un forte punto di contatto negli obiettivi

30.03.2021 ( Aggiornata il 30.03.2021 17:47 )

Il Cavallino Rampante lo conoscono in tutto il mondo. Il marchio Ferrari è qualcosa di unico su scala mondiale, con un fama che va oltre i semplici confini della pista, anche se ad essa direttamente legati. Nicola Boari, Chief Brand Diversification Officer della casa di Maranello, è l'uomo che cura l'immagina del Cavallino nel mondo, lavorando affinché l'unicità del marchio si estenda sempre più attraverso tutto ciò che circonda il settore delle corse In poche parole, la Brand Diversification è quella divisione dell'azienda che ha il compito di rafforzare l'immagine ed i bacini d'utenza del marchio, lavorando con nuovi strumenti come ed esempio gli esports.

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Salve Dottor Boari. Lei è "Chief Brand Diversification Officer". Nella pratica, in cosa consiste il suo lavoro?
"Due anni e mezzo fa ho preso la responsabilità delle attività raggruppate nella Brand Diversification, tra cui i nostri negozi retail, le licenze, l’ecommerce, parchi a tema, musei, esports e recentemente anche la attività di gestione degli sponsor per la Scuderia Ferrari e le altre competizioni a cui partecipiamo".

Quali sono le aree in cui con Ferrari vi muovete per raggiungere i vostri obiettivi?  
"Il nostro obbiettivo principale è competere e vincere, fa parte del nostro DNA. Lo facciamo ogni anno nel campionato di Formula 1 e in tutte le altre categorie dove gareggiamo. Lo facciamo anche con l’ideazione, la produzione e la vendita in maniera molto esclusiva di vetture stradali uniche per design ed emozioni di guida. Ed infine attraverso tutte le attività di Brand Diversification che possano elevare ancora di più il valore del nostro marchio ed avvicinare sempre più appassionati al marchio".

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Una delle nuove realtà è il mondo degli esports. In Ferrari avete capito subito che sarebbe stato un mercato in rapido sviluppo oppure vi siete presi del tempo prima di decidervi ad investire?  
"Abbiamo atteso a partecipare al campionato organizzato dalla Formula 1 perché volevamo organizzarci in maniera che la nostra entrata nel mondo esports fosse strategica e non tattica. A questo fine abbiamo creato una sezione apposita della Ferrari Driver Academy dedicata al nostro tema di e-racing e abbiamo contemporaneamente lanciato un campionato monomarca, la Ferrari Esports Series, che nel suo primo anno di attività ha avuto un grande successo con più di 19 000 iscritti da tutti i paesi europei".

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Parlando specificamente di esports, è un mercato secondo lei destinato a crescere ulteriormente in maniera vertiginosa negli anni a venire?
"Penso proprio di sì in quanto è facilmente accessibile da un enorme numero di giovani, ottiene sempre maggior visibilità sui media e canali digitali ed il numero di sponsor attratti dagli esports è in continua crescita proprio per l’interesse a raggiungere un target molto più giovane anche rispetto agli sport più tradizionali".

Vi aspettavate questi risultati per gli esports, sia in termini di utenti con il "Ferrari Esports Series" sia di pubblico?
"Il primo campionato delle Ferrari Esports Series lo abbiamo lanciato in piena pandemia a settembre scorso. I risultati sono andati oltre le più rosee previsioni: non solo abbiamo avuto più di 19 000 iscritti da 42 paesi di tutta Europa ma soprattutto il 70% era sotto i 20 anni e questo per noi è fondamentale".

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Quanto ha aiutato aver vinto il titolo della F1 Esports con David Tonizza?
"Ferrari compete per vincere, David vincendo al debutto il campionato di F1 Esports ha sicuramente fatto capire a tutti quanto l’impegno e le risorse che stiamo mettendo in questo sport siano seri e destinati a durare".

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Si immagina un futuro sempre più vicino tra realtà e virtuale oppure viaggeranno sempre su binari molti distanti?
"Se intendiamo competizioni miste o piloti che passino da uno sport all’altro non lo posso escludere ma non credo accadrà prestissimo. I piloti di auto e gli e-racers sono figure sempre più professionistiche che investono tanto tempo e risorse per prevalere nei loro rispettivi campionati. Di certo noi con la Ferrari Esports Series vogliamo creare eventi anche presso i circuiti e durante le gare che aiuteranno sempre di più a creare un ponte tra i due mondi, ci aspettano stagioni incredibili!"


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