Autosprint

Ocon: vengo dal basso arriverò in alto

Se non fosse per Wolff farebbe il meccanico o il cameriere. Guida una Force India ma sogna la Ferrari: "So da dove vengo, in questo sono simile a Lewis"

Ocon: vengo dal basso arriverò in alto
©  sutton-images.com

Francesco CollaFrancesco Colla

10 ago 2017 (Aggiornato alle 13:51)

I giovani leoni sono irrequieti. Carlos Sainz freme per avere un’occasione in Red Bull, Romain Grosjean ambisce a un sedile importante per dimostrare quanto vale. Esteban Ocon sgomita per mettersi in luce. Ci sta riuscendo: alla sua prima stagione in Force India ha già conquistato 45 punti in 11 gran premi, tagliando il traguardo fuori dalla top ten solo a Montecarlo. E facendo parlare di sé anche per i duelli in pista col compagno di squadra Sergio Perez.

Ocon non è un figlio di papà. “Se non fosse per Toto Wolff lavorerei in un fast food” ha dichiarato il francese, figlio di un meccanico arrivato in Formula 1 grazie alle vittorie in nelle categorie minori, al programma Mercedes Junior e ai problemi finanziari di Haryanto, che lo scorso anno gli ha ceduto giocoforza il sedile in Manor. Alla vigilia dell'esordio aveva ringraziato Max Verstappen per i consigli, precisando però di averlo già battuto in pista

Nel 2014 il pilota era stato ospitato a Fiorano per un test sulla F10 e il rosso Ferrari gli è rimasto nel cuore. Che ricorda ancora come un sogno. “Un giorno voglio guidare quella macchina” ha dichiarato.  Il talento non gli manca ma deve maturare: la rissa con Perez messa in scena a Baku ha annullato le chance di Force India di conquistare il primo podio stagionale. “Non sarebbe dovuto accadere e ci è stato detto di stare più attenti in futuro. Non è stata tutta colpa mia né tutta colpa sua. Fine della storia”. 

Giovane, affamato, ambizioso e senza timori reverenziali: “Ho lavorato duramente. Ho molta meno esperienza di Sergio (Perez, Ndr) quindi ho dovuto lavorare su molti dettagli. Prima e dopo ogni gara mi metto al simulatore e penso che faccia una bella differenza”. 

Tanto lavoro ma anche tanta grinta: “So bene da dove provengo e conosco tutti i sacrifici che hanno fatto i miei genitori. Probabilmente in questo sono simile a Lewis. Lewis è ovviamente Hamilton, uno dei riferimenti di Ocon. Anche se il mito rimane Schumacher. Ho subito una pressione enorme fin dall’infanzia – confessa il pilota -. Non ero un ragazzino normale e non ho avuto un’adolescenza come tutti gli altri. La gente potrebbe pensare che queste cose fortifichino. Sono stati tempi duri e ora è arrivato il tempo di divertirmi".   

 

Iscriviti alla newsletter

Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail

Premendo il tasto “Iscriviti ora” dichiaro di aver letto la nostra Privacy Policy e di accettare le Condizioni Generali di Utilizzo dei Siti e di Vendita.

Commenti

Loading

Formula 1, la classifica Piloti dopo il GP di Silverstone

Ecco come cambia la classifica Piloti dopo la gara in Gran Bretagna, vinta da Lando Norris davanti a Oscar Piastri e a Nico Hullkneberg

Binotto esulta per Hulkenberg: "La Sauber sta crescendo, contenti per Nico"

L'ex team principal del Cavallino ha commentato con entusiasmo il podio della Sauber: ecco le sue parole
Autosprint
Autosprint
Autosprint

Insieme per passione

Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.

Abbonati a partire da 21,90

Abbonati

Sei già abbonato?Accedi e leggi