Leclerc, GP Abu Dhabi: 'Liberi di gareggiare, con minore aggressività'

Leclerc, GP Abu Dhabi: 'Liberi di gareggiare, con minore aggressività'© LAT Images

L'incidente di Interlagos con Sebastian Vettel catalizza l'attenzione e Leclerc spiega il confronto avuto a Maranello. Entrambi i piloti restano liberi di correre e battagliare, a condizione di farlo con minore aggressività rispetto al Brasile

Fabiano Polimeni

28.11.2019 ( Aggiornata il 28.11.2019 15:08 )

La “constatazione amichevole” del danno, sportivo e d’immagine, vuole che in pubblico l’assunzione delle responsabilità per l’incidente di Interlagos finisca su entrambi i piloti.

Charles Leclerc glissa sulle domande più dirette, spiega come “abbiamo guardato le immagini per cercare di capire come avremmo potuto fare meglio. L’incidente è stato molto sfortunato, un tocco lieve dalle conseguenze drammatiche, c’è stato anche un elemento di sfortuna.

Come team dovremmo essere meno aggressivi tra noi per evitare che queste cose possano accadere. Non sono cose positive per il team né per i tifosi”.

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Le regole d’ingaggio, per episodi futuri di lotta in pista, restano quelle del buonsenso, e da Abu Dhabi Leclerc non approfondisce eventuali istruzioni speciali: Possiamo sicuramente gareggiare uno contro l’altro, entrambi vogliamo vincere, siamo molto forti e corriamo per lo stesso team.

Dovremo essere meno aggressivi, concederci un po’ più spazio, per quanto ne so è l’unica direttiva. Mattia penso potrà spiegare di più. Il contatto è stato molto lieve, le conseguenze enormi e dobbiamo fare in modo non si ripeta”.

Responsabilità condivise

Oltre al confronto a tre, con Sebastian e Mattia Binotto, mentre Charles si trovava a Maranello per lavorare al simulatore, Leclerc spiega d’aver parlato personalmente con Vettel: “Ci siamo chiamati io e Seb per comprendere. Seb non avrebbe dovuto spostarsi a sinistra, io avrei potuto fare un lavoro migliore nell’evitarlo.

Le responsabilità si condividono, tutto è chiaro al momento e guardiamo avanti”. Poi, con una battuta, alleggerisce il clima e dice: “Sì, assolutamente, Seb è ancora nella lista degli auguri di Natale”.

2020, il vantaggio della continuità

Avanti c’è un Abu Dhabi dalla quale provare a portare a casa almeno il podio, poi inizierà il lavoro in ottica 2020, partendo dalle gomme, nei test di martedì e mercoledì.

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Charles dice dell’importanza di affrontare una stagione di continuità per portare sulla nuova monoposto il lavoro avviato sulla SF90: La permanenza nel team può essere una cosa interessante anche nell’ottica dello sviluppo della macchina, è la prima volta in carriera che mi accade.

Stiamo lavorando piuttosto bene sulla nostra macchina e speriamo di continuare il progresso così da cominciare in una situazione migliore il prossimo anno e poter lottare per il titolo”.

5 gare peggiori? Solo 2

Il bilancio più che positivo della prima stagione ferrarista è nei risultati, in una lotta per il terzo posto nel mondiale Piloti, nelle due vittorie e nelle occasioni mancate per problemi di affidabilità o scelte strategiche sbagliate. Non sono mancati alcuni errori di guida, come la qualifica di Baku. Su quali siano stati i 5 Gran Premi peggiori del suo anno in Rosso, Charles dice: “Brasile. Al secondo posto Monaco, al terzo… solo due”.

Binotto, Seb e Charles hanno capito

Resta un’incognita il perché delle prestazioni insufficienti della SF90 a Austin, in quello che è parso nascere intorno a un problema di gestione delle gomme e assetto: “E’ stata una stagione bizzarra, non abbiamo cominciato al livello che pensavamo dopo i test invernali, alla prima gara abbiamo faticato tantissimo. I progressi poi sono stati positivi, Austin è stata un’altra gara strana e non abbiamo capito perché fossimo così indietro.

In Brasile siamo tornati al livello che volevamo, ora voglio proseguire di slancio e portalo nel prossimo anno”.


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