Il circuito è stato ultimato e Max, al volante di una Red Bull RB8, ha verificato per primo i passaggi sulle curve sopraelevate di Hugenholtz e Arie Luyendyk. Pista veloce, giro breve e poche vie di fuga tra i punti salienti dell'onboard
Finalmente, Zandvoort. La nuova Zandvoort del Gran Premio d’Olanda, 35 anni dopo l’ultima edizione. Si gareggerà su un circuito rivisto in più punti, con curve sopraelevate fino a 18° di pendenza trasversale, banking della lunga accelerazione conclusiva sulla Arie Luyendykboch, che immette sul dritto di partenza.
Max Verstappen ha completato il primo giro al volante di una monoposto di Formula 1, la Red Bull RB8. E sarà un giro molto breve quando, il prossimo 3 maggio, la Formula 1 girerà nel week end del GP d’Olanda. Il run dimostrativo è stato cronometrato in 1’22”.
Ride with @Max33Verstappen for the first lap of the new Zandvoort Circuit! #DutchGP pic.twitter.com/qHSG1cyUBA
— Aston Martin Red Bull Racing (@redbullracing) March 4, 2020
Tracciatura scorrevole e veloce, ricca di variazioni di pendenza del terreno, Zandvoort certamente introduce qualcosa di diverso se confrontata con piste piatte come il tavolo di un biliardo. Restano gli interrogativi sui veri punti di sorpasso.
“E’ stata una grande opportunità essere il primo a guidare una F1 sul nuovo circuito di Zandvoort, la pista è davvero cool, soprattutto curva 3 (Hugenholtz, altra piega modificata, con un accentuato banking; ndr), dove l’inclinazione è sorprendente.
Non mi aspettavo che il banking fosse tanto elevato ma è davvero bello guidarci su una Formula 1. Lo stesso vale per l’ultima curva, è piuttosto inclinata e con le nuove monoposto e il DRS aperto su quel passaggio sarà una bella sfida e darà tanto divertimento”, ha commentato Max, affiancato da Jos Verstappen – a festeggiare il 48° compleanno – e Arie Luyendyk, vincitore della 500 Miglia di Indianapolis, al quale è dedicata l’ultima curva.
Le modifiche al tracciato, seguite dall’azienda italiana Studio Dromo, proporranno una sfida inedita per le gomme Pirelli, che nei test di Barcellona ha provato una specifica di mescola C2 prototipo dalla costruzione modificata, con l’utilizzo di pressioni leggermente inferiori a quelle che sarebbero le necessità con una C2 “normale”. A Zandvoort si correrà con gomme C1, C2 e C3 tra le mescole disponibili, sarà dopo ulteriori simulazioni sui valori di carico che stresseranno le gomme, soprattutto anteriori, che si deciderà quale C2 proporre.
“Tutta la pista è molto impegnativa, ci sono tante curve veloci e poche vie di fuga, questo renderà davvero sfidante andare al limite, ma è positivo, è quel che ci piace.
Se mi dà un vantaggio essere qui oggi? Forse un po’. È sempre bello guidare su una pista per la prima volta e scoprire com’è, le sensazioni. Mi sono divertito”.
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