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Hamilton e la forza di lasciare la McLaren: "Un salto nel buio, ma ora avrei un solo titolo"

L'inglese ha parlato di quei mesi nel 2012 in cui stava decidendo se proseguire con la McLaren oppure passare alla Mercedes, scelta per la voglia di sentirsi utile nel condurre un team al successo

Quando a fine 2012 Lewis Hamilton decise di abbandonare la McLaren per accordarsi con la Mercedes, fino ad allora deludente nel suo rientro in F1, in molti pensarono che l'inglese si fosse preso un rischio eccessivo. Ed invece ha avuto ragione lui, con sei titoli nelle otto stagioni alla corte della casa della Stella. Senza quella scelta, l'inglese avrebbe rischiato di restare fermo ad un solo titolo, come ha spiegato lui stesso in un'intervista a Crowdstrike.

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McLaren era già un team vincente

Lewis è stato preso sotto l'ala protettrice di Ron Dennis e della McLaren da giovanissimo e per questo sarà sempre riconoscente al team di Woking, ma allora sentì l'esigenza di cambiare: "Sono entrato in McLaren a 13 anni, era la mia famiglia e con loro mi sentivo al sicuro. Ma la McLaren aveva già una grande storia, con molteplici titoli, era un team di successo e non mi sentivo necessariamente di aiuto nel costruire qualcosa, erano già una squadra illustre. Io invece volevo andare in una squadra nella quale avrei potuto contribuire ed essere parte della costruzione di qualcosa di nuovo".

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Un team in fase di crescita

La scelta come tutti sappiamo ricadde sulla Mercedes, che in tre anni aveva vinto appena una gara: "Quando mi sono unito alla squadra, non avevano molti trofei in bacheca, ma stavano risalendo la china, stavano crescendo e stavano costruendo qualcosa di importante. Stavano arrivando molte persone ed ho pensato che volevo andare e vedere se avrei potuto utilizzare tutto ciò che avevo imparato negli anni, dopo aver avuto il privilegio di lavorare con la McLaren, ed applicare quegli insegnamenti ad una squadra non ancora di successo ma che stava per diventarlo".

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I dubbi McLaren

Inoltre, erano già passati quattro anni dal titolo del 2008: "Ci sono stati momenti in cui mi sono chiesto se avrei vinto di nuovo, c'erano molti pro e contro da analizzare. Senna diceva 'se c'è uno spazio e non ci provi, allora non sei più un pilota'. Penso che se nella vita non ti prendi dei rischi, allora starai sempre fermo. Io sarei potuto rimanere, ma con il senno di poi, se fossi rimasto, non avrei vinto di nuovo e dopo 14 anni avrei ancora un solo titolo".

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Grazie a Niki e Ross

Le persone chiave per convincerlo ad accettare la sfida in Mercedes furono Niki Lauda e Ross Brawn: "Le cose accadono per una ragione, in un modo o nell'altro. Io sono molto, molto grato di aver compiuto quel passo. E' stato un salto nel buio, ma ringrazio Niki, che la sua anima riposi, Ross e la Mercedes per aver creduto fortemente in me".

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