Dopo la defezione del Canada, tra problematiche legate all'accesso nel Paese con un regime privilegiato sulla quarantena e indennizzi da pagare a F1, le altre due tappe Oltreoceano - Austin e Città del Messico - restano confermate
Per un Gran Premio del Canada sostituito dal GP di Turchia, su altre due tappe Oltreoceano del calendario, la Formula 1 ha voluto rassicurare circa il loro svolgimento.
Tempi, circuiti e condizioni differenti interessano il Gran Premio degli USA a Austin, in programma il 24 ottobre e, una settimana più tardi, il Gran Premio del Messico. Impianti permanenti, slegati dalla necessità di pianificare i lavoro di trasformazione come invece accade a Montreal.
La prospettiva di fine ottobre, poi, dà tempo per monitorare l'evoluzione dello scenario pandemico, tra vaccinazioni e misure in atto circa l'accesso nel Paese, negli USA come in Messico.
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"La Formula 1 vuole chiarire che non ci sono variazioni in merito alle gare in Messico e Stati Uniti, si prevede che si svolgeranno. Abbiamo lavorato con i rispettivi promoter e sono pronti a dar vita a un grande spettacolo", si legge nella nota diffusa dalla F1.
Tuttavia, allo stato attuale va preso atto come l'impianto di Città del Messico, il tracciato Hermanos Rodriguez, sia ancora uno spazio adibito a ospedale Covid. Una condizione che ha obbligato la Formula E a spostare l'ePrix solitamente in programma sul circuito permanente a Puebla, il 20 giugno prossimo. La Formula 1 potrà avvantaggiarsi di ulteriori 4 mesi perché cambi lo stato dell'impianto e torni a ospitare le corse.
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