A partire dal 2023 il GP di Russia avrebbe dovuto spostarsi ad Igora Drive, complesso inaugurato nel 2019 e modificato per accogliere MotoGP ed F1, ma la guerra con l'Ucraina di fatto renderà impossibile vedere il Circus correre sul circuito che sorge a 50 km da San Pietroburgo
Avrebbe dovuto rappresentare il futuro del GP di Russia, ma adesso è altamente probabile che non ci sarà un futuro per l'Igora Drive. Il complesso che sorge a circa 50 chilometri da San Pietroburgo avrebbe dovuto prendere il testimone di Sochi a partire dal 2023, ma ormai pare scontato dire che non vedremo mai sfrecciare le F1 a Sosnovo.
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Gli effetti dell'attacco all'Ucraina da parte della Russia si stanno facendo sentire in ogni ambito, e mentre i piloti russi sono tutti quanti a rischio in ogni categoria della Fia, per i circuiti russi si stanno chiudendo le porte dei calendari mondiali. E così l'idea di avere ad Igora non solo la F1 ma anche la MotoGP si è di fatto vanificata, perché ad oggi non si intravedono margini per mantenere il piano originario.
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La MotoGP nel 2021 aveva Igora come possibile gara di riserva, mentre la F1 aveva già pattuito su questo tracciato lo spostamento del GP di Russia che sarebbe dovuto rimanere a Sochi fino al 2022 compreso prima di cambiare sede. Nel frattempo ad Igora, che aveva ottenuto l'omologazione, ci si era messi al lavoro: la pista, lunga poco più di 4 chilometri, prevedeva dei lavori per salire a 5180 metri, con una completa riprogettazione del terzo settore, e divenire più consona alle esigenze delle due e quattro ruote. Progettato da Hermann Tilke ed inaugurato nel 2019, per l'Igora Drive solo in un secondo momento si è pensato alla F1, da qui la serie di correttivi per arrivare ad ottenere la licenza.
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Il complesso che era nato per ospitare gare di kart, drifting, motocross e rallycross, cui si erano aggiunte le possibilità per avere DTM, Motomondiale ed F1, di fatto è vicino alla cessazione di qualunque attività. La struttura, secondo alcune stime, fino ad oggi è costata quasi 200 milioni di dollari per arrivare all'omologazione di grado 1 da parte della Federazione Internazionale, ed è stata in larga parte finanziata dal miliardario Yury Kovalchuk, il principale proprietario della Rossiya Bank e stretto alleato di Vladimir Putin. La Formula 1 ad Igora dunque resterà, a meno di clamorosi colpi di scena, solo un'idea e niente più. E visto come stanno andando le cose, non potrebbe essere altrimenti.
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