GP Messico: le pagelle

Uno strepitoso Sainz porta meritatamente a casa il successo, battendo un Norris molto lucido nel duello con Verstappen (bocciato) ed un Leclerc veloce ma non come lo spagnolo. Bene la Haas, Piastri poteva fare di più, disastroso Perez

28.10.2024 13:23

Lewis Hamilton: 7

Un po’ di divertimento con Russell prima di cambiare casacca. George è di fatto l’unico con cui può misurarsi con una Mercedes un po’ nella terra di nessuno, e vince il duello dopo aver perso momentaneamente la posizione nel primo stint. Né lui, né George, né la squadra hanno troppo da chiedere a questo campionato, ci stava un po’ di lotta libera nel rispetto del team. Vince il duello interno, ma è la Rossa, piuttosto, che lo fa gongolare: ha già l'acquolina in bocca.

Kevin Magnussen: 7

Ha avuto tre vite in F1, praticamente impossibile che ne abbia una quarta, anche perché sarebbe un record senza precedenti. La sua esperienza nel Circus si sta dunque esaurendo, ma sta lasciando a testa alta, con prestazioni in crescendo: forse il correre mentalmente libero, senza più nulla da perdere e da dimostrare, gli sta dando giovamento in questo epilogo di stagione e, forse, di carriera per quanto riguarda la categoria regina. Premiato con 6 punti, fanno 20” rifilati a Hulkenberg.

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Haas: 7

Stanno facendo un lavoro grandioso, dalle parti di Banbury. E nel weekend in cui, solo con Tsunoda, la Racing Bulls provava la controffensiva sugli aggiornamenti, ecco una bastonata che può valere come colpo del ko: parziale di 8-0 contro i faentini e +10 in classifica. E’ ancora lunga, ma si sono messi in un'ottima posizione e poi, con questa VF-24, è lecito sperare in altri buoni piazzamenti.

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George Russell: 6,5

Un mezzo punto in meno perché perde il duello con Hamilton, ma per il resto è praticamente sui tempi di Lewis in una corsa fotocopia tra le due W15. I tre giri di gomma più fresca sono niente su una mescola che può durare a lungo, per cui non avverte benefici nel confronto con Hammer prima di essere battuto: segno che sul giro secco è il vero faro della Mercedes, ma in gara forse ha ancora qualcosa da imparare.

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