Alpine: con Mercedes, non ci saranno più scuse

Dopo aver annunciato la chiusura del progetto della Pu 2026, Alpine ufficializza il passaggio ai Mercedes: così facendo risparmia sul lato economico e prova a chiudere il gap su quello tecnico, consapevole di avere una "scusa" in meno a partire dal prossimo ciclo tecnico

12.11.2024 ( Aggiornata il 12.11.2024 15:21 )

Sorprese? Nessuna. Perché di una Alpine che avrebbe smesso di costruire in proprio la sua power unit sapevamo già da un pezzo, da quando il gruppo Renault aveva annunciato la cessazione dello sviluppo del propulsore del 2026. 

Restava solo da scoprire quale sarebbe stata la Pu ad equipaggiare le vetture francesi dal 2026, ma anche lì, c'erano pochi dubbi ed oggi è ufficiale: saranno le Pu Mercedes. La scelta è ancora meno sorprendente se si considera che anche sul piano industriale ci sono in corso collaborazioni tra i due marchi.

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Mercedes resta con tre "clienti"

Alla fine, tutti contenti. Alpine risparmierà parecchi milioni e si potrà concentrare solo su telaio ed aerodinamica, mentre Mercedes resterà con tre team clienti: McLaren, Williams e appunto Alpine, che di fatto nel 2026 prenderà il posto della fornitura oggi concessa ad Aston Martin, la quale invece passerà, in esclusiva, ai motori Honda. Tutti contenti sì, ma solo ai piani alti: perché ai lavoratori di Viry-Chatillon il futuro deve ancora essere del tutto chiarito, anche se il presidente Luca De Meo ha garantito il posto a tutti, con la creazione di Hypertech, un nuovo piano industriale dove verrà offerto loro di lavorare. Dispiace anche ai tifosi, che vedranno scomparire dalla griglia un motore che, nonostante le difficoltà dell'ultimo decennio, ha fatto la storia della categoria.

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Alpine risparmia e prova a chiudere il gap

Il futuro comunque è tracciato, e tutti dovranno adattarsi alla nuova realtà, anche se farà un certo effetto leggere nella dicitura ufficiale il nome di "Alpine-Mercedes", perché di fatto si tratterà di una casa automobilistica che fornirà la Pu ad un'altra casa automobilistica. I motivi alla base della decisione, come ampiamente spiegato nelle ultime settimane, sono sia economici che tecnici: dai 120 milioni di euro che un motorista deve sborsare per una Pu sviluppata in proprio, si passa a meno di 20 per la fornitura, mentre in pista Alpine si garantirà un motore almeno alla pari con il 40% della griglia, dal momento che nel 2026 la Pu Mercedes spingerà quattro scuderie su dieci.

Ora, però, non ci sono più scuse

E proprio qui si apre uno scenario del tutto nuovo, per Alpine. Il team francese, in questi ultimi anni, ha sempre lamentato un deficit di potenza della sua power unit, ammettendo, con la decisione di chiudere il progetto per il 2026, un ritardo tecnologico che i vertici avevano paura di non colmare neanche con il nuovo regolamento. Il gioco, insomma, non valeva la candela: spendere molto di più con il rischio di ritrovarsi, di nuovo, con la peggiore unità motrice della griglia. Passando però ai motori Mercedes, il team francese si assume adesso la responsabilità dei suoi risultati: se le cose nel 2026 non dovessero andare bene, la power unit non potrà più essere una scusa


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