Temi caldi
13 giu 2025
Andrea Kimi Antonelli non manca di lucidità nell’analisi pre-weekend. Durante la conferenza stampa, il giovane talento bolognese ha tracciato un bilancio della tripletta Imola–Monaco–Barcellona. Un trittico di gare complicato, segnato da risultati lontani dalle capacità del pilota, ma perlopiù influenzati da fattori esterni: problemi tecnici lo hanno fermato a Imola e Barcellona, mentre a Monaco il muretto non ha brillato nella gestione delle due soste. Tuttavia, Antonelli non punta il dito contro nessuno.
Riflette sul carico emotivo del fine settimana casalingo a Imola: “Imola è stata incredibile per quanto fosse intensa, tra eventi e pressione davanti al pubblico di casa. Non sono riuscito a gestire tutto nel modo migliore”. Ma anche dai weekend difficili si possono trarre insegnamenti preziosi.
Nella pausa tra Barcellona e Montréal, Antonelli ha studiato nel dettaglio i problemi emersi nelle ultime gare e ha individuato un punto debole preciso: la gomma C6. Utilizzata sia a Imola che a Monaco, questa mescola morbida si è rivelata imprevedibile e difficile da gestire. “Ho fatto fatica a trovare costanza nella gomma, ad avere prestazioni uniformi. La C6 è una gomma estremamente sensibile: è davvero difficile metterla nella finestra giusta già dal giro di lancio. A Imola avevo oscillazioni enormi tra le sessioni: in FP3 eravamo messi bene, poi in qualifica ho perso improvvisamente cinque o sei decimi. Questo mi ha tolto fiducia”, ha spiegato.
Il weekend spagnolo ha rappresentato una sorta di respiro, anche grazie all’uso della C3 come mescola più morbida. “A Barcellona è stato bello ritrovare il ritmo, ma ci ho messo troppo a ritrovare fiducia, soprattutto all’inizio della sessione. Era anche una conseguenza delle qualifiche difficili nei due eventi precedenti. Quindi sì, credo che questo sia stato il problema principale”.
Antonelli ha così confermato che non si è trattato solo di episodi isolati, ma di una difficoltà specifica nell’adattarsi alle mescole più estreme in condizioni particolari.
La mescola C6 tornerà protagonista anche a Montréal, ma Antonelli si dice pronto ad affrontarla con un approccio più maturo e consapevole: “Durante la settimana di pausa ho passato un paio di giorni in Mercedes per lavorare al simulatore e analizzare la C6: quando ha funzionato, perché ho ottenuto prestazioni, e quando invece no, cosa ho fatto di diverso. Ho capito diverse cose”.
Il circuito canadese, con le sue curve a bassa velocità, l’asfalto liscio e le temperature potenzialmente basse, rappresenta una sfida tutta nuova. “Ho cercato di prepararmi per arrivare con le idee più chiare, soprattutto per sapere come comportarmi meglio con questa gomma, in particolare in questo weekend”, ha concluso il giovane pilota.
Le notizie più importanti, tutte le settimane, gratis nella tua mail
Loading
Abbonati all’edizione digitale e leggi la rivista, gli arretrati e i contenuti multimediali su tutti i tuoi dispositivi.
Abbonati a partire da € 21,90