        Vedere la Mercedes davanti nel venerd&igrave; di Las Vegas &egrave; stato abbastanza sorprendente, e lo &egrave; stato anche per i diretti interessati, felici dei riscontri del venerd&igrave; ma con ancora poche illusioni sul prosieguo del weekend. GP Las Vegas: l'analisi del venerd&igrave; Hamilton: long run da migliorare Hamilton ha sottolineato il bel feeling alla guida della W15, sensazione rara per lui negli ultimi mesi: "Mi sono sentito piuttosto bene, &egrave; la prima volta che quest'anno&nbsp;ho sensazioni&nbsp;del genere. A dire la verit&agrave; siamo andati meglio nelle libere 1, nelle libere 2 &egrave; andata un po' meno bene, per cui ci sar&agrave; del lavoro da fare. E' difficile capire dove siamo e perch&eacute; siamo dove siamo, ma oggi mi sono divertito in pista, vedremo se la macchina andr&agrave; ancora cos&igrave; bene anche domani. Le condizioni di caldo sono peggiori per noi, queste temperature&nbsp;ci aiutano, ma il passo gara non &egrave; stato cos&igrave;&nbsp;grandioso, per cui dobbiamo lavorare per migliorare nei long run senza perdere prestazione sul giro secco. Tuttavia &egrave; stato positivo fare dei giri del genere senza che la macchina mi sbattesse da una parte o dall'altra".  Russell: piacevole sorpresa, anche se non sappiamo perch&eacute; Sorpreso anche Russell, che come Hamilton non si &egrave; sbilanciato: "E' abbastanza disorientante anche per noi, non riusciamo a capire perch&eacute; siamo andati cos&igrave; bene. Lewis oggi ha fatto un gran lavoro, era molto sul pezzo sin dal primo giro oggi. La macchina semplicemente ha funzionato. Questa &egrave; una pista cittadina che migliora ad ogni giro, per cui essere veloci oggi non significa esserlo anche domani, gli altri miglioreranno, ma almeno oggi abbiamo avuto una sorpresa piacevole". I tempi delle libere 2 enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FW86DB0564931B688D/wv/3/ev/4232972/limit/30/lng/it sky:sc:968519:17327:e6404a5432b1988ea2e71ec092e8608a       

I piloti Mercedes hanno ammesso di non sapersi spiegare fino in fondo le buone prestazioni del venerd&igrave; del Nevada, con Lewis che chiede miglioramenti sui long run mentre George invita alla calma, pronosticando un recupero degli avversari

Hamilton e Russell: una piacevole sorpresa nel venerdì di Las Vegas, ma senza illusioni

        Altro che parole da interpretare, di un saluto alla squadra di meccanici al pit-stop verso una rotazione di fine anno. Lewis Hamilton, in Brasile, nel team radio a fine gara e a caldo - dopo una gara a dir poco difficile e deludente - ha espresso un sentimento vero. La voglia di non rimettere piede nel cockpit della W15. Uno scenario evidentemente irrealizzabile per mille motivi e vincoli. Il gioved&igrave; del GP di Las Vegas &egrave; stata l'occasione per un'interpretazione autentica, dal diretto interessato, delle parole dette al team via radio.&nbsp; Riavvolgiamo il nastro, per ricordare: "&Egrave; stato un week end disastroso, ragazzi. Questa &egrave; la macchina peggiore di sempre, grazie, per&ograve;, per continuare a provarci. Gran lavoro da parte di tutti i ragazzi al pit-stop. Se questa dovesse essere l'ultima occasione, mi dispiace non sia stata fantastica ma vi ringrazio". Hamilton: le parole della verit&agrave; A Las Vegas, Hamilton ha spiegato come "in quel momento era esattamente come mi sentivo. Era come se non volessi davvero tornare dopo quel week end.  Penso che sia una cosa naturale, &egrave; frustrante quando vivi una stagione come questa. Sono piuttosto certo che non accadr&agrave; di nuovo o, perlomeno, lavorer&ograve; perch&eacute; non si ripeta". C'&egrave; la Ferrari ad attenderlo e un progetto che ha dimostrato nel complesso della stagione una superiorit&agrave; tecnica netta rispetto alla Mercedes. Che pure ha avuto momenti di brillantezza e velocit&agrave;, ha portato Lewis a vincere a Silverstone e Russell a essere spesso molto veloce in qualifica, oltre a vincere due gare (una, persa per squalifica, a Spa). "In quel momento (in Brasile; ndr) non &egrave; stata una gran sensazione, per&ograve; sono qui, sono forte e dar&ograve; tutto me stesso per queste ultime gare". Datemi una macchina che stia in pista Prova a trarre il lato positivo di una stagione che, sebbene in termini di punteggio lo veda a 2 lunghezze da Russell (190 contro 192 punti), &egrave; stata l'ennesima, difficilissima, dal 2022. "Sinceramente, per tutto l'anno mi sono sentito mentalmente nella miglior condizione possibile e, considerato quando &egrave; stata negativa l'ultima gara, questo la dice lunga.  Sono in F1 da molto tempo, sono state dette su di me cos&igrave; tante cose, ci sono state cos&igrave; tante micro-aggressioni - non da parte del mio capo, sia chiaro, che mi ha sostenuto in questi anni e con il quale abbiamo ottenuto tante cose. Intendo in generale, sui media: non c'&egrave; nulla che mi possa abbattere. Sono ancora qui, ancora a lottare e continuer&ograve; a spingere. Ho un team che sinceramente amo ancora e, pur essendo prossimo a lasciarlo, voglio assicurarmi di dare loro il mio meglio nelle prossime gare. Se riusciranno ad armi una macchina che vuole stare in pista, allora potremmo avere risultati migliori".       

La reazione di Lewis, il team radio in Brasile, &egrave; stata spiegata dal diretto interessato. Una reazione normale alla frustrazione di una monoposto difficile da guidare, tale da sperare di essere altrove&nbsp;

Hamilton voleva lasciare la W15 dopo Interlagos

        Interlagos 2007 &egrave; la dimostrazione che bisogna crederci sempre e non bisogna arrendersi mai. Del resto lo diceva anche Schumi: &ldquo;Ho sempre creduto che non si debba mai, mai mollare. E che si debba sempre continuare a lottare, anche quando c'&egrave; solo una piccolissima possibilit&agrave;&rdquo;. Quella volta per&ograve; non c'era Schumi, ma il suo diretto successore: Kimi Raikkonen. Ovvero, l'uomo del miracolo. Ferrari e McLaren hanno cominciato a sfidarsi per il titolo nel 1974, per cui in cinque decadi &egrave; difficile trovare una battaglia pi&ugrave; bella di altre. Di sicuro, per&ograve;, quella del 2007 &egrave; stata unica: trovatene un'altra, di sfida, dove i motori si fondono con i detective privati. E', appunto, la cronaca del 2007, un mondiale andato avanti in parallelo tra piste e tribunali, tra indagini e gare: ed ogni puntata &egrave; stata una chicca in pi&ugrave; per il puzzle finale, quello del trionfo Ferrari e della disfatta McLaren. Primo anno del dopo-Schumi E' una stagione che parte con tanti punti interrogativi, perch&eacute; pur senza grosse rivoluzioni tecniche le incognite sono tante: la Bridgestone &egrave; diventata fornitrice unica di gomme, ma soprattutto ci sono cambiamenti tra i team di vertice. Fernando Alonso, bi-campione in carica, &egrave; passato alla McLaren, mentre Kimi Raikkonen &egrave; sbarcato sul pianeta Ferrari nel primo anno del dopo Schumacher. L'addio di Schumi, ovviamente, &egrave; quello che scuote di pi&ugrave; l'ambiente, ma intanto si &egrave; affacciato un ragazzino di nome Lewis Hamilton nel Circus. Lewis, da gregario designato di Alonso in McLaren, far&agrave; scintille, nel bene e nel male. Felipe Massa, al suo secondo anno in Ferrari, completa il quartetto dei fantastici 4, mentre la Renault, senza il suo pupillo Alonso (sostituito dal deb Kovalainen), precipita: dopo quattro titoli in due anni, la R27 &egrave; deficitaria e porta a casa appena un podio in tutto l'anno. Uno dei peggiori score in assoluto per un costruttore campione del mondo uscente. Ferrari-McLaren, grandi sfide: 1974, il sogno infranto di Regazzoni Vincono solo Ferrari e McLaren Ci si mette poco a capire che ci sono due macchine, la McLaren MP4-22 e la Ferrari F2007, che sono due spanne sopra a tutte le altre. Tant'&egrave; che vinceranno tutti i 17 GP in calendario: era successo solo nel 1988 che Ferrari e McLaren si spartissero tutti i round in programma, ma se quello di quasi 20 anni prima era stato un assolo McLaren con un unico successo Ferrari (a Monza), quello del 2007 &egrave; uno dei mondiali pi&ugrave; equilibrati di sempre, con quattro piloti potenzialmente in grado di vincere ad ogni fine settimana. In pista il mondiale &egrave; oggettivamente stupendo. L'atto primo &egrave; di Kimi Raikkonen, che vince al debutto sulla Rossa a Melbourne. In Malesia &egrave; doppietta McLaren con Alonso davanti ad Hamilton, tra Bahrain e Spagna vince Massa, a Monaco &egrave; di nuovo 1-2 McLaren ed in Canada tocca ad Hamilton artigliare il primo successo della sua carriera. L'equilibrio &egrave; totale, con poche differenze tra una pista e l'altra, e con alcuni GP che faranno la storia: al Nurburgring, per dire, sotto l'acquazzone succede tutto ed il contrario di tutto, compreso vedere in testa Marcus Winkelhock alla prima ed unica apparizione in F1 della carriera, prima che il duello rusticano nel finale tra Alonso e Massa si risolva a favore dello spagnolo (con ampio litigio in mondovisione in lingua italiana prima del podio). Solo che in parallelo, a giugno (intorno al weekend del GP USA), scoppia il caso della spy-story: e qui occorre aprire una lunghissima parentesi sul pi&ugrave; grosso caso di spionaggio mai registrato in Formula 1. Scorri tra le schede &nbsp; Spy-story sull'asse Stepney-Coughlan Il tutto nasce dall'aver trovato della polvere a base di fosforo intorno ad una vettura prima del GP di Monaco. Fatte immediate verifiche, si scopre che l'uomo in possesso di quella sostanza &egrave; Nigel Stepney, il quale stava provando a sabotare le prestazioni delle Rosse. E' lui, Nigel Stepney, ad aver dato vita alla macchina del fango. Storico capo meccanico e poi direttore di corsa in Ferrari, a fine 2006 il tecnico inglese si aspetta una promozione in seguito alla riorganizzazione interna dovuta all'uscita di scena di Ross Brawn, promozione che per&ograve; non arriva. Addirittura, in seguito ad una intervista polemica rilasciata proprio da Stepney, la Ferrari lo esclude dalla squadra diretta alle piste, relegandolo al lavoro in fabbrica: dal sogno della promozione all'incubo della retrocessione. E' qui che Stepney decide di contattare l'amico capo progettista in McLaren, Mike Coughlan. Tra i due comincia un lunghissimo scambio di informazioni riguardo la F2007, per un totale di addirittura 780 fogli sul progetto 658, alias la F2007. Coughlan avvisa il suo superiore, Jonathan Neale, che di queste informazioni non vuole sapere niente, e chiede a Mike di far scomparire quei fogli: sar&agrave; un punto cardine della difesa McLaren. Pur senza l'appoggio del superiore, tuttavia, Coughlan va avanti da solo. Di mezzo ci va pure sua moglie, Tracy, alla quale Mike chiede di mettere quei fogli su un CD per poi bruciarli. Per loro sfortuna, il negoziante della copisteria &egrave; un tipo sveglio: riconosce la moglie di Coughlan, uomo McLaren, ma soprattutto riconosce i fogli marchiati Ferrari, con il logo a bordo pagina. L'uomo cerca i contatti della Scuderia Ferrari ed espone quanto ha visto.&nbsp;La mattina successiva Stefano Domenicali legge tutte le mail senza saltarne alcuna ed ancora oggi benedice quella scelta. Ferrari-McLaren, grandi sfide: Lauda, Hunt ed il 1976, roba da film  Due sentenze: la seconda ribalta la prima Ron Dennis dichiara di essere ignaro di tutto, chiede al team di collaborare con la giustizia e la prima sentenza salva la McLaren, dal momento che la Federazione non ha elementi per stabilire se quei documenti siano stati effettivamente utilizzati per migliorare le prestazioni della McLaren. Poi per&ograve; succede che il giallo si intreccia con la pista e cambia di nuovo tutto. Siamo a Budapest, nel pieno della battaglia iridata ma soprattutto nel pieno del dualismo tra Hamilton e Alonso. Fernando, che da tempo ha iniziato ad accusare il team di favorire il giovane compagno di squadra (perch&eacute; britannico come la scuderia), si inventa una sosta pi&ugrave; lunga del necessario in qualifica per impedire ad Hamilton di fare il giro. Alonso fa la pole, ma gli verr&agrave; tolta dai commissari di gara. Ormai in rotta di collisione con Dennis, Nando decide due cose: di lasciare la McLaren alla fine dell'anno ma soprattutto di tirare fuori elementi che possono mettere Dennis e la stessa McLaren spalle al muro. Emergono scambi di mail con Pedro de la Rosa, connazionale amico di Alonso nonch&eacute; tester McLaren, dove i due parlano di elementi Ferrari (come distribuzione dei pesi eccetera), ovvero informazioni che dovrebbero essere riservate ai membri del team di Maranello. Le carte in tavola, insomma, cambiano e nella seconda sentenza di met&agrave; settembre la Federazione ribalta l'esito: McLaren esclusa dalla classifica Costruttori. Nessuna pena per Alonso ed Hamilton, a cui la Federazione aveva chiesto di collaborare in cambio di impunit&agrave;. Si dice anche che Fernando di garanzia ne abbia avuta un'altra per il futuro: sbarcare a Maranello nel giro di qualche anno, proprio per aver tirato fuori elementi decisivi a favore del Cavallino Rampante. Verit&agrave; o leggenda? Nel frattempo il Circus &egrave; arrivato a Spa. A Monza la McLaren ha colto una doppietta schiacciante in casa della Ferrari, nel weekend in cui a Ron Dennis e altri dirigenti vengono notificati degli avvisi di garanzia. Tuttavia, quattro giorni dopo la tappa italiana e alla vigilia di quella di Spa, ecco la sentenza. Ci&ograve; significa che Ferrari pu&ograve; vincere il titolo Costruttori subito, e lo fa piazzando una doppietta nelle Ardenne. Tuttavia, data la loro impunit&agrave;, significa anche dover battere in pista Hamilton e Alonso per quello Piloti. Ferrari-McLaren, grandi sfide: 1985, il cuore di Alboreto non basta Scorri tra le schede &nbsp; Finale da capogiro Mancano tre gare alla fine e pu&ograve; succedere ancora di tutto, e infatti accadr&agrave;. In Giappone, al Fuji, diluvia: tutti hanno avuto l'ordine di partire con le full wet dietro alla safety car, mentre la Ferrari questa indicazione la riceve a gara in corso. Nelle prime fasi &egrave; obbligata a fare un pit-stop per mettere le gomme giuste, ma in regime di safety car significa sprofondare in fondo al gruppo. I piloti fanno ci&ograve; che possono: Massa &egrave; 6&deg; (dopo aver scontato anche un drive through), Raikkonen addirittura sul podio, ma nel giorno in cui Alonso finisce a sbattere, la vittoria in gara sembra consegnare ad Hamilton il titolo. Con ancora due soli GP da disputare, dunque con 20 punti in palio (la vittoria vale ancora 10 punti quell'anno) Lewis ha 12 punti di vantaggio su Alonso, 17 su Raikkonen mentre Massa, a -37, &egrave; matematicamente fuori dai giochi. Hammer potrebbe chiudere i conti in Cina, ma si intestardisce a non cambiare le gomme e si insabbia in ingresso della corsia dei box: vince Raikkonen, che regala alla Ferrari il successo numero 200 della sua storia, ed il mondiale non &egrave; ancora chiuso (Alonso ha concluso al 2&deg; posto a Shanghai). Anche in Brasile, per l'ultima gara, ogni pronostico dice "Lewis Hamilton". Tuttavia, nell'aria c'&egrave; qualcosa. Lo si capisce al via, quando Lewis prova in tutti i modi a passare Alonso finendo lungo e perdendo posizioni. Ma il miracolo inizia a prendere le fattezze della realt&agrave; quando sulla vettura di Lewis un problema elettronico lo rallenta facendogli perdere quasi un giro: l'inglese riparte, ma con un ritardo enorme. La Ferrari invece, davanti, fa ci&ograve; che vuole: Massa pare averne per vincere, ma si piega alle logiche di squadra e dopo il secondo pit-stop &egrave; Raikkonen a trovarsi in testa. Vince Kimi, con Massa 2&deg; e Alonso 3&deg;, mentre Hamilton &egrave; 7&deg;: il miracolo &egrave; compiuto. Ferrari-McLaren, grandi sfide: l'era d'oro Hakkinen-Schumacher  Il giallo delle benzine, poi Iceman si scioglie C'&egrave; addirittura spazio per l'ultimissimo brivido, perch&eacute; dopo la corsa Williams e BMW sono sotto investigazione per presunta benzina irregolare. Conta qualcosa? S&igrave;, moltissimo: perch&eacute; Kubica (BMW), Rosberg (Williams) ed Heidfeld (l'altra BMW) sono tutti finiti davanti a Lewis ed in caso di squalifica per loro tre Hamilton sarebbe 4&deg; e campione. Le lunghe verifiche si concludono quando in Italia &egrave; gi&agrave; notte, ma hanno esito positivo: classifica confermata, Kimi Raikkonen campione del mondo. Festa grande al Cavallino, per un traguardo che sembrava impossibile d'estate, quando Raikkonen si era ritrovato addirittura a -26 dalla vetta.&nbsp; Un qualcosa che finisce per colpire anche uno freddo come lui, perch&eacute; di quella serata c'&egrave; un aneddoto, questo: &ldquo;Da uno cos&igrave; non ti aspetti fiumi di parole, ma quando lo abbiamo visto con le lacrime agli occhi, in Brasile, abbiamo capito che Kimi Raikkonen era uno dei nostri&rdquo;. Incredibile ma vero: pure l'uomo di ghiaccio si stava sciogliendo.       

Nel 2007 la sfida tra Ferrari e McLaren va avanti in parallelo, tra piste e tribunali: in un finale da tregenda Kimi Raikkonen si laureer&agrave; campione del mondo beffando Alonso ed Hamilton

Ferrari-McLaren, grandi sfide: la spy-story del 2007 e il miracolo Raikkonen

        Mercedes ha pensato a un'iniziativa molto emozionante per omaggiare non solo Lewis Hamilton, ma anche tutti i fan sia del pilota che della Scuderia che sono stati vicini in questi 12 anni insieme. Come? Permettendo a 150 tifosi di poter vedere il loro nome sfoggiato lungo la W15, che il campione guider&agrave; per il Gran Premio di Abu Dhabi.  Un saluto d'amore Come tutti ben sanno, questo sar&agrave; l'ultimo GP in cui Lewis correr&agrave; con i colori del team di Brackley, per poi passare in Ferrari, e quindi l'idea avuta &egrave; anche un modo per salutare il 7 volte iridato che tra il 2014 e il 2021 ha vinto ben sei titoli piloti e otto costruttori. Un arrivederci romantico e sentito. A breve infatti il pilota passer&agrave; in Ferrari.I tifosi interessati a provare ad apporre il proprio nome sull'auto, devono solo andare sul sito della Mercedes e seguire i passaggi indicati. La partecipazione &egrave; gratuita e si ha tempo fino al 26 novembre.  This is your chance to be part of our celebration of Lewis' time with the Team! Enter our competition now for the chance to have your name on LH's car in Abu Dhabi  T&amp;Cs Apply &mdash; Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team (@MercedesAMGF1) November 14, 2024    Hamilton in Ferrari, ecco con quale Rossa avverr&agrave; l'esordio       

Alcuni tifosi potranno provare a far mettere il loro nome sulla W15 che il pilota guider&agrave; nell'ultimo GP di Abu Dhabi

Mercedes saluta Hamilton con una livrea speciale

C&#39;&egrave; una data, verosimilmente a gennaio, che sar&agrave; probabilmente da bollino rosso sulla viabilit&agrave; e con ingorghi nelle strade intorno a Fiorano. Sar&agrave; quella in cui Lewis Hamilton salir&agrave;, per la prima volta, su una Ferrari F1, da pilota Ferrari.  I test Pirelli ad Abu Dhabi non potranno essere l&#39;occasione di un debutto &quot;anticipato&quot; al volante della SF-24, per impegni contrattuali con Mercedes e attivit&agrave; collegate agli sponsor del team.&nbsp;  Si dovr&agrave; attendere il 2025, in uno scenario in questi anni spesso sfruttato dalla Rossa, per vederlo esordire in pista.  La F1-75 ad attendere Hamilton  Il test con una monoposto datata, come da regolamento un progetto non pi&ugrave; recente di tre stagioni rispetto all&#39;anno in corso, hanno rappresentato spesso l&#39;occasione per ritrovare la pista dopo la fase di preparazione fisica, alla ripresa dalle festivit&agrave; natalizie. Anche l&#39;esordio di Sainz avvenne a Fiorano, il 27 gennaio del 2021, su una Rossa delle stagioni precedenti.  L&#39;editoriale del Direttore: FIA, il grande sprezzo del ridicolo  Per Hamilton ci sar&agrave; la F1-75 del 2022, primo progetto dell&#39;era a effetto suolo. Sar&agrave; l&#39;occasione per verificare le prime differenze con un altro progetto, la Mercedes W13, tristemente nella memoria di Lewis, tanto fu concettualmente sbagliato per la nuova fase tecnica.  &quot;&Egrave; abbastanza esperto da essere veloce dal primo giorno o, perlomeno, prestissimo. Sono certo che non gli serviranno tonnellate di ore per acclimatarsi&quot;, le parole di Vasseur a motorsport.com, commentando il programma che attender&agrave; Hamilton nelle prime settimane del 2025 e verso la sessione di test collettivi del Bahrain, dal 26 al 28 febbraio.&nbsp;  &quot;Effettueremo una giornata o due di test con con una monoposto degli anni precedenti, pi&ugrave; il test in Bahrain. Sar&agrave; abbastanza&quot;. Un percorso sul quale andr&agrave; a sommarsi prevedibilmente l&#39;attivit&agrave; al simulatore, libera da vincoli e buona per un indizio sulle caratteristiche del progetto 2024.  F1, nel 2025 un evento unico per le presentazioni delle monoposto 

Si dovr&agrave; attendere il 2025 per vedere Lewis in tuta Ferrari e al volante. Gli indizi vanno tutti nella direzione di un debutto a Fiorano&nbsp;

Hamilton in Ferrari, ecco con quale Rossa avverr&agrave; l&#39;esordio

Su quel che gi&agrave; conosciamo, dei modi e tempi con i quali Lewis Hamilton ha comunicato il suo passaggio in Ferrari a Toto Wolff, si sommano dettagli ulteriori.  E sono particolari interessanti, che dicono di movimenti sotto traccia, al pari del primo incontro tra l&#39;entourage di Carlos Sainz e James Vowles, al termine del GP di Abu Dhabi di un anno fa. In quello che sarebbe stato, col senno di poi, il primo passo di una trattativa portata a compimento dalla Williams.  Toto Wolff, intervistato dal vodcast High performance, racconta il primissimo indizio relativo a movimenti di mercato inattesi. Perlomeno nella tempistica che ha portato gi&agrave; a inizio 2024 Hamilton a scegliere la Ferrari.  Sainz El Matador e altre chiamate &quot;insolite&quot;  &quot;Ho sentito uno squillo di campane arrivare due settimane prima&quot;, spiega l&#39;a.d. di Mercedes F1. Siamo nel mese di gennaio, mentre l&#39;annuncio - accelerato dalla diffusione dello scoop giornalistico prodotto da Giorgio Terruzzi - arriver&agrave; il primo di febbraio.  Wolff torna a quelle due settimane antecedenti, &quot;quando Sainz senior mi chiam&ograve; e mi disse: questo &egrave; quello che sta accadendo.&nbsp;  Ci furono poi i genitori di alcuni piloti che mi chiamarono, non l&#39;avevano mai fatto prima. Cos&igrave;, ho pensato: bene, sta accadendo qualcosa qui.  Mandai un messaggio a Fred Vasseur, chiedendogli: stai prendendo il nostro pilota? Non ebbi alcuna risposta ed &egrave; molto insolito da parte di Fred, che &egrave; un buon amico. Quindi, s&igrave;, ho visto arrivare quanto stava accadendo&quot;.  Il resto &egrave; cronaca in larga parte nota, ovvero, l&#39;incontro a casa di Toto Wolff con Hamilton e la comunicazione della scelta di lasciare Mercedes.  L&#39;incontro con Hamilton e la conferma  &quot;Quando Lewis venne a trovarmi, come aveva fatto molti per anni, abbiamo parlato un po&#39;, come sempre, delle vacanze natalizie e cose del genere.&nbsp;  Gli ho detto che stavamo ingaggiando personale dalla Ferrari, che sarebbe arrivato questo tizio. E Lewis mi disse: Oh, c&#39;&egrave; qualcosa che devo dirti.&nbsp;  A queste parole, il primo istante fu come di realizzazione di quel che stava accadendo davvero. Non potevo immaginarti da nessun&#39;altra parte se non in Mercedes.  Immediatamente dopo &egrave; diventata una situazione da gestire: ok, che facciamo? C&#39;&egrave; sempre un&#39;opportunit&agrave;&quot;.  Ferrari, Bearman non disponibile per le FP1 diAbu Dhabi: &egrave; l&#39;ora di Fuoco? 

Il team principal della Mercedes approfondisce quanto avvenuto nel gennaio del 2024, prima che Hamilton gli comunicasse la decisione di andare in Ferrari dal 2025

Una telefonata ha svelato a Wolff il passaggio di Hamilton in Ferrari

        Non &egrave; stato un grande triennio finora, quello della Mercedes. Dal 2022 ad oggi la casa della Stella ha sempre faticato ed i risultati non sono mai decollati, nonostante in questa stagione siano arrivate ben tre vittorie. Qui per&ograve;, si registra un primo controsenso per la vettura attuale, la W15: perch&eacute; nonostante sia quella che ha vinto di pi&ugrave; (tre vittorie quest'anno, zero l'anno scorso e una nel 2022), rischia di essere quella con la media punti pi&ugrave; bassa di queste tre stagioni. Le Mercedes degli ultimi anni sono certamente tra le vetture peggiori mai guidate in carriera da Lewis Hamilton, che dopo il difficilissimo e per certi versi sconcertante weekend di Interlagos, &egrave; giunto a dire che la W15 di quest'anno sia addirittura peggiore della W13 del 2022, la prima del ciclo tecnico, quella che aveva introdotto il concetto "zero pod"&nbsp;e che soffriva tremendamente di porpoising. Hamilton saluta alcuni suoi meccanici  Mercedes: almeno Russell non andava male Al termine del GP San Paolo, Hamilton si &egrave; lasciato andare ai microfoni di Sku&nbsp;UK: "Eravamo lenti e la macchina era molto difficile da guidare. Voglio comunque ringraziare i ragazzi del box perch&eacute; si sono svegliati molto presto al mattino e hanno fatto un lavoro eccellente nel weekend. Mi spiace per chi lavora in fabbrica, perch&eacute; soffrono nel vedere la nostra situazione attuale, ma &egrave; anche vero che il team avrebbe comunque potuto vincere il GP, quindi almeno una delle due macchine si comportava in maniera molto migliore". W13 e W15: ecco la peggiore secondo Hamilton Ecco come Hammer ha descritto le sensazioni provate nell'abitacolo ad Interlagos: "Era come stare su una tavola di legno, come se non ci fossero le sospensioni. Saltavamo ad ogni curva, era impossibile spingere sul gas. Di sicuro &egrave; stata l&rsquo;auto con la peggiore guidabilit&agrave; che abbia mai avuto, specialmente nelle curve. Per fortuna non dovremmo avere altri circuiti con questi dossi. Sono certo che nel 2022 l&rsquo;auto saltellasse maggiormente, ma era complessivamente una monoposto migliore di questa".&nbsp;&nbsp; GP Brasile: le pagelle       

Elencando le terribili sensazioni al volante della W15 ad Interlagos ("era come non avere sospensioni"), Hammer ha fatto un paragone con la monoposto del 2022: la W13 a suo dire saltellava di pi&ugrave;, ma era nel complesso una vettura migliore di quella di quest'anno

Hamilton senza pietà verso la Mercedes: "La W13 del 2022 era migliore"

        L'unico momento da ricordare, nel week end del GP del Brasile di Lewis Hamilton, &egrave; stato l'emozionante giro al volante della McLaren del 1990. In gara, 69 tornate tra le peggiori dell'intero campionato, causa una Mercedes difficilissima, troppo rigida e con la quale l'inglese non &egrave; andato oltre il decimo posto, rimediando 50" di distacco da Verstappen. A fine gara, un team radio criptico e variamente interpretabile, ha aperto la corsa a illazioni le pi&ugrave; fantasiose. Perch&eacute; immaginare un Hamilton che lascia Mercedes prima della conclusione del campionato &egrave; uno scenario che richiede tanta, tanta immaginazione.&nbsp; Grazie a tutti "&Egrave; stato un disastro di week end, ragazzi. Questa &egrave; la macchina peggiore di sempre, grazie per&ograve; per continuare a provarci. Gran lavoro da parte di tutti i ragazzi al pit-stop", le parole via radio nel giro di rientro. Servono per il contesto, visto il successivo: "Se questa dovesse essere l'ultima occasione, mi dispiace non sia stata fantastica ma vi ringrazio". L'interpretazione verosimile &egrave; che Lewis stesse ringraziando la squadra di meccanici del pit-stop, in vista di un probabile avvicendamento nella trasferta conclusiva, di tre gare in tre settimane, che porter&agrave; distanti da casa per quasi un mese: tra preparativi in vista di Las Vegas e test successivi al GP di Abu Dhabi. Mercedes inguidabile, la speranza nei 3 GP finali Che non ci sia alcun commiato anticipato di Hamilton dalla Mercedes, poi, sono state le parole nel dopogara di Interlagos a confermarlo. Parole di bocciatura totale della W15. "Siamo stati troppo lenti, la macchina era davvero, davvero difficile. Il team avrebbe potuto vincere, perlomeno c'&egrave; una macchina che si &egrave; comportata molto meglio.&nbsp; La macchina &egrave; come una tavola di legno, non ha sospensioni e rimbalza ovunque. Non riesci a scaricare la potenza in nessun punto. Semplicemente &egrave; stata la peggior esperienza di guida che abbiamo mai avuto, specialmente in curva. &Egrave; cos&igrave; rigida. Per&ograve;, fortunatamente non avremo altre piste sconnesse. Penso che le ultime tre non lo siano cos&igrave; tanto. S&igrave;, dai, potrei felicemente andare e prendermi una vacanza".       

Lewis bolla semplicemente come la peggior esperieza al volante di sempre, quella avuta in Brasile con la W15. Troppo rigida e incapace di digerire le sconnessioni di Interlagos: le sperenze sui GP conclusivi

Hamilton, il saluto ai meccanici e la bocciatura della Mercedes W15

Sul podio per la vittoria di Silverstone, a luglio 2024, il pilota britannico indossava il suo IWC Pilot's Watch Performance Chronograph 41 Mercedes-AMG Petronas Formula One Team. Proprio questo orologio, insieme ai guanti autografati utilizzati in gara, è stato venduto all'asta: sono stati raccolti ben 235mila euro. 

Hamilton ha venduto il suo orologio da 15mila euro

Il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton (che dalla prossima stagione approder&agrave; in Ferrari) ha fatto sognare tutti durante la sua lunga e brillante carriera. Ma pochi giorni saranno memorabili come il 7 luglio 2024, quando il pilota britannico ha trionfato con la Mercedes a Silverstone, dopo ben 945 giorni di digiuno.    &ldquo;Gioielli&rdquo; all&rsquo;asta  Un giorno di festa, durante il quale Hamilton indossava il proprio&nbsp;IWC Pilot&#39;s Watch Performance Chronograph 41 Mercedes-AMG Petronas Formula One Team, orologio da polso che testimonia la collaborazione del pilota con il marchio di Schaffhausen, di cui &egrave; Ambassador. Proprio questo orologio, indossato sul podio a Silverstone (sul sito ufficiale del brand ha un prezzo di 15.200 euro), e un paio di guanti autografati (utilizzati nella stessa gara) sono stati messi all&#39;asta a favore della Laureus Svizzera, fondazione che promuove programmi di inclusione sociale per giovani svantaggiati tramite lo sport. A organizzare la vendita ci ha pensato la nota casa d&rsquo;aste Bonhams: successo incredibile e ben 235mila euro raccolti (ben oltre le stime iniziali), a testimonianza dell&rsquo;impegno costante di Hamilton per questo tipo di iniziative che spesso lo vedono coinvolto.  HAMILTON, IN BRASILE TRA IL RICORDO DI SENNA E UN OCCHIO ALLA CRESCITA FERRARI 

Il pilota britannico lo scorso 7 luglio ha trionfato dopo 945 giorni di attesa indossando un costosissimo cronografo IWC, che ha venduto a una cifra davvero da capogiro

Hamilton mette all&#39;asta l&#39;orologio di lusso della vittoria a Silverstone: quanto costa

La pioggia in Brasile non ha fermato l&#39;omaggio di Lewis Hamilton ad Ayrton Senna, che tra qualifiche e gara &egrave; sceso in pista a Interlagos con la McLaren MP4/5B di Magic. Al termine del giro, l&#39;incontro con Viviane Senna, sorella del pilota

Hamilton, che spettacolo con la McLaren di Senna

Il 7 volte Campione del Mondo, grande fan di Magic, ha deciso di portare nel GP del Brasile un casco speciale dedicato ad Ayrton 

Hamilton, casco speciale per Senna in Brasile

        Sar&agrave; un momento clou del week end, probabilmente con un'attesa superiore a quello che potr&agrave; essere il risultato della Mercedes in Brasile. Hamilton girer&agrave; a Interlagos con la McLaren del 1990, la monoposto che lo port&ograve; per la prima volta sul podio nel GP di casa, prima del trionf&ograve; rimasto nella storia del 1991. "Adoro venire qui, ogni volta mi emoziona molto fare questo viaggio e passare del tempo qui. Imparo sempre qualcosa in pi&ugrave; e posso essere coinvolto maggiormente nelle attivit&agrave; della Fondazione Senna. Ogni volta c'&egrave; l'opportunit&agrave; di celebrare Ayrton, l'hanno fatto anche altri piloti e non pensavo mai di poter guidare la macchina di Senna qui a Interlagos. Ho colto al volo l'opportunit&agrave;. Ho guidato la sua macchina - quando correvo per la McLaren - a Silverstone ma poterlo fare qui sar&agrave; un'esperienza assolutamente emozionante" racconta Lewis, che avr&agrave; casco e tuta come quelli di Magic nel 1990. Ci vorrebbe il ritorno al manuale... Lewis con un "rimpianto" tecnico: "Il cambio manuale? Ero molto bravo a usarlo da giovane, &egrave; qualcosa che mi manca e mi sarebbe piaciuto averla ancora in Formula 1. &Egrave; qualcosa da riportare in F1". Dall'esibizione ad alto tasso emozionale alle cronache sportive che vedono una Mercedes reduce da un buon risultato di squadra in Messico, sebbene distante dall'obiettivo del podio e con un problematico percorso di ottimizzazione degli aggiornamenti. "&Egrave; stato un anno molto turbolento, arriviamo sempre con fiducia e un atteggiamento positivo. Quanto alla macchina, ci sono spiragli di speranza ma poi torni indietro per problemi di gomme e aerodinamica. Non so se vale anche per altri piloti. Nel corso del week end in Messico ci sono stati degli episodi negativi, io sono partito male, c'&egrave; del potenziale e speriamo di ottimizzare la macchina". McLaren e Ferrari, che recuperi! Cos&igrave;, un Hamilton spettatore a distanza di chi si gioca i due titoli. In particolare, un occhio &egrave; dovuto alla competitivit&agrave; ritrovata dalla Ferrari. "Ci sarebbe piaciuto molto essere in lotta per il campionato, sapevamo a inizio anno che sarebbe stato difficile e non ci aspettavamo di ottenere alcuni dei successivi avuti. So che i risultati di quest'anno saranno solo altra benzina per migliorare ancora il prossimo anno.&nbsp; Sono molto interessato al mio futuro, quindi, in quel senso s&igrave; tengo d'occhio la Ferrari e osservo tutto quello che accade. Le prestazioni recenti, certo che mi interessano. A inizio anno, Red Bull - in Cina o altre gare - aveva 1" di vantaggio. &Egrave; stato incredibile vedere recuperare la McLaren e, nelle ultime gare, la Ferrari. Tengo d'occhio tutti, quel che aggiungono, ci sono macchine che reagiscono in modo incredibile e cerchi di capire come puoi arrivare a quel risultato con il bilanciamento o lo sviluppo".       

La competitivit&agrave; ritrovata dalla Ferrari &egrave; seguita con occhio interessato da Lewis, che si esibir&agrave; a Interlagos al volante della McLaren del 1990

Hamilton, in Brasile tra il ricordo di Senna e un occhio alla crescita Ferrari

Il Gran Premio del Brasile ha da sempre segnato la storia della F1 con eventi inediti e gare mozzafiato. Quest&#39;anno a Interlagos arrivano 3 scuderie (Red Bull, McLaren, Ferrari) in grado di conquistare il titolo con ben 3 piloti (Verstappen, Norris, Leclerc) in lotta per il mondiale. Nonostante i tempi di Senna, eroe di casa del Brasile sembrino ormai lontani, l&#39;energia e l&#39;adrenalina che solo questo sport &egrave; in grado di regalare sono vivi pi&ugrave; che mai! Questo weekend si disputer&agrave; il Gran Premio del Brasile, uno degli appuntamenti pi&ugrave; attesi della stagione, ecco 5 curiosit&agrave;!  1. Campione per 39 secondi  Il Gran Premio del Brasile 2008 &egrave; stato un appuntamento che la Ferrari e soprattutto Felipe Massa non dimenticheranno facilmente. Il brasiliano arriv&ograve; a Interlagos con solo 7 punti di svantaggio da Lewis Hamilton. L&#39;inglese, allora pilota della McLaren, necessitava solo di un quinto posto per conquistare il titolo iridato. Dopo una partenza in pole ritardata dalla pioggia, il ferrarista tagli&ograve; il traguardo per primo laureandosi, di fatto, campione del mondo. I festeggiamenti iniziarono per&ograve; troppo presto poich&eacute; Lewis Hamilton non aveva ancora completato il GP. Durante l&#39;ultimo giro l&#39;inglese riusc&igrave; a superare Timo Glock e a passare da sesto a quinto diventando l&#39;allora pilota pi&ugrave; giovane di sempre a vincere il mondiale.    2. Errori in cantiere  Nel 2011 &egrave; stato deciso di realizzare una nuova curva per motivi di sicurezza, il fine era infatti quello di disporre di una via di fuga pi&ugrave; ampia. La chicane sarebbe stata costruita all&#39;altezza della curva Do Caf&egrave; e il progetto sembrava promettere bene. A pochi giorni dall&#39;evento, la Confederazione Brasiliana dell&#39;automobilismo &egrave; stata costretta ad annullare la gara poich&egrave; la curva era stata costruita al contrario. Un&#39;incomprensione tra architetti e operai aveva fatto s&igrave; che fosse confusa l&#39;entrata con l&#39;uscita.    Ferrari &quot;combattuta&quot; tra Sainz e Leclerc: &egrave; il momento degli ordini di scuderia?  &nbsp;  3. La S di Senna  Il traccciato di Interlagos presenta un&#39;iconica curva dedicata ad Ayrton Senna, eroe di casa. La chicane presenta la forma di una S, iniziale del cognome del campione e fu realizzata nel 1990, 4 anni prima della sua scomparsa. All&#39;interno del circuito &egrave; stata inoltre costruita una pista di kart che porta il nome del campione.    4. Tra due laghi  Il circuito brasiliano di Interlagos prende il nome dalle regione in cui si trova. Vicino al tracciato sorgono infatti due laghi artificali: il Billings e il Guarapiranga, realizzati per garantire la fornitura di acqua potabile e l&#39;energia elettrica alla crescente popolazione della regione di San Paolo.    5. Un degno sostituto  Il circuito di Interlagos &egrave; stato sostituito da quello di Jacarepagu&agrave; (Rio de Janeiro) per la prima volta nel 1978, successivamente dal 1981 al 1989 per poi essere demolito parzialemente nel 2008 e definitivamente nel 2012 per fare spazio alle strutture necessarie alle Olimpiadi del 2016.   

Campioni del mondo spodestati, curve progettettate al contrario e un intramontabile eroe di casa... Bentornati a Interlagos!

Le 5 curiosit&agrave; che (forse) non sai sul GP del Brasile

        Siamo gi&agrave; nel 2025, a giudicare da come si stanno muovendo le squadre, tutte proiettate a realizzare le nuove macchine che saranno una evoluzione di quelle pronte ad affrontare l&rsquo;ultima parte di questo mondiale. A Maranello non si fa che parlare della struttura che sta mettendo in atto Fred Vasseur, attesa al vaglio e alla prova da subito, senza sconti, vista la fretta che c&rsquo;&egrave; di riportare a casa un titolo mondiale che manca dal 2007, ovvero preistoria. E se &egrave; verissimo che una squadra si costruisce col tempo e con la stabilit&agrave;, &egrave; altrettanto indiscutibile che l&rsquo;attesa si sta protraendo oramai da due decenni nel corso dei quali la struttura della Ges &egrave; completamente cambiata, ma senza produrre benefici in termini di risultati.  Quel "Mondiale rosso" che manca da tempo  Il mondiale &egrave; stato sfiorato con Alonso, poi con Vettel, senza che venisse centrato l&rsquo;obbiettivo. E quando le sconfitte si protraggono all&rsquo;infinito, non si deve pi&ugrave; parlare di sfortuna ma di crisi della quale, forse, non si sono mai indagate a fondo le origini, anche se l&rsquo;alternanza di tre presidenti (da Montezemolo, a Marchionne, a Elkann) in pochissimi anni non ha certo portato giovamenti, anzi. Di fatto, come accade in qualsiasi azienda, i cambi di vertice sono sempre accompagnati da nuove nomine nei ruoli apicali. Chi arriva porta i propri uomini o promuove quelli che gi&agrave; c&rsquo;erano per dare un contentino, spesso senza una conoscenza approfondita dei beneficiati, per cui pu&ograve; accadere che si creino sconquassi tra allontanamenti, cadute in disgrazia e dimissioni. Da qui certe uscite importanti che hanno rafforzato enormemente la concorrenza. Andrea Stella &egrave; l&rsquo;esempio pi&ugrave; eclatante del momento, ma prima di lui c&rsquo;era stato Aldo Costa, volato alla corte di Toto Wolff e accolto a braccia aperte dalla Mercedes che gli ha affidato un incarico determinante nella conquista di tanti mondiali di Hamilton. Idem per James Allison, oggi direttore tecnico delle frecce d&rsquo;argento, uomo di grande valore che non &egrave; stato abbastanza capito n&eacute; apprezzato in Ferrari, un po&rsquo; per un carattere complesso, non facile, un po&rsquo; per la reciproca diffidenza creatasi con Sergio Marchionne, determinante nel divorzio che si consum&ograve;. Sulla frattura tra Mattia Binotto e la Ferrari si sono fatte molte ipotesi dall&rsquo;esterno... Continua a leggere l'articolo completo sul nuovo numero di Autosprint in edicola, oppure clicca qui per l'edizione digitale!       

Con una Rossa rafforzatissima e nuove regole, Vasseur e i tifosi gi&agrave; pensano al prossimo anno. E gi&agrave; dalla gara di domenica in Texas si capir&agrave; come sar&agrave; il futuro di Maranello

La Ferrari sogna e pensa al Mondiale 2025: sale l'attesa per Lewis Hamilton

Lewis Hamilton si sta preparando per il passaggio in Ferrari e ben presto saluter&agrave; Mercedes, con la quale ha condiviso incredibili momenti, grandi vittorie con ben 6 dei suoi 7 Titoli Mondiali conquistati e decine di record infranti. Ci si chiede ora quale sar&agrave; il futuro del pilota inglese una volta approdato alla Scuderia di Maranello e cosa succederebbe se dovesse riuscire a conquistare il Titolo con la Rossa.  Come sar&agrave; il futuro della stella in Formula 1?  A farsi un&#39;idea &egrave; l&#39;ex Team Principal della Haas, Gunther Steiner, il quale attraverso il podcast Beyond the Grid si &egrave; espresso in merito, lasciandosi andare anche a una battuta: &ldquo;Penso che voglia provare a fare la magia, cio&egrave; riportare la Ferrari a vincere i campionati, e credo che questa sia l&rsquo;obiettivo che gli d&agrave; enormi motivazioni ovviamente non ne ho parlato con lui, ma si pu&ograve; vedere che questa &egrave; la sua motivazione. &quot;Sono il migliore di tutti i tempi, ho vinto sette mondiali, cosa posso fare di pi&ugrave;?&rsquo;Se dovesse fare un buon lavoro vincendo il titolo con la Ferrari, finirebbe in Vaticano&quot;.  Inoltre, il raggiungimento di un obiettivo del genere, potrebbe giovare anche sul legame fra Hamilton e il Team Principal Frederic Vasseur. Sulla questione, Steiner ha continuato dicendo: &ldquo;Penso che la Ferrari senza la Formula 1 non sia la Ferrari, e la Formula 1 senza la Ferrari non sia la Formula 1 credo che sia questa la magia che porta con s&eacute; questo Cavallino Rampante, e se hai la possibilit&agrave; di farne parte come pilota lui &egrave; in una buona posizione, ed &egrave; molto vicino a Fred Vasseur. Lewis e Fred si conoscono, hanno vinto molto nelle formule propedeutiche. Sono molto in sintonia, vogliono ottenere un grande risultato insieme e se ci riuscissero&nbsp;sarebbe piuttosto bello per entrambi&ldquo;.  Hamilton &egrave; gi&agrave; &quot;italiano&quot;: ecco cosa sta facendo per l&#39;arrivo in Ferrari 

Il pilota si prepara ad essere accolto nel team della Scuderia di Maranello, un ingresso che dovrebbe avvenire nel 2025

Hamilton in Ferrari. Per Steiner, se vincesse, &ldquo;finirebbe in Vaticano&rdquo;

        Una scelta controcorrente, che non ha pagato. Di pi&ugrave;: un vero e proprio errore. Mercedes non nasconde la strategia sbagliata adottata a Singapore con Hamilton, partito con gomma morbida (come lui, solo Ricciardo) e condizionato nella condotta di gara. Solo sesto al traguardo, dal terzo posto in griglia dopo la qualifica. "La gomma morbida molto spesso ti permette di partire meglio e ti d&agrave; una buona possibilit&agrave; di saltare una o due posizioni nei primi giri della gara&rdquo;, l'analisi di James Allison sulla decisione di montare la mescola morbida anzich&eacute; la media per il primo stint di gara. &ldquo;Prima della gara non ci aspettavamo di incontrare le difficolt&agrave; che abbiamo incontrato con la mescola morbida. Pensavamo di poter ottenere i vantaggi della gomma morbida, guadagnando una o due posizioni. Non &egrave; stato cos&igrave;". Allison: ritmo imprevedibilmente rapido in avvio Gara di Singapore che ha visto uno sviluppo piuttosto diverso dagli ultimi anni, nei quali il leader gestiva il ritmo, al rallentatore, per allungare il primo stint senza accentuare il degrado gomma. Norris &egrave; stato in grado di spingere, aprire un distacco netto su Verstappen dopo 10 giri, per un copione cos&igrave; diversissimo da quello atteso. &ldquo;Abbiamo sperato che l'aspetto negativo delle soft, l'essere un po' pi&ugrave; fragili, non si sarebbe rivelato particolarmente negativo. Se guardiamo agli anni passati a Singapore, nel complesso il ritmo iniziava molto tranquillo e i piloti introducevano il passo nel corso di molti, molti giri, lasciando una gomma morbida perfettamente in grado di funzionare&nbsp; fino alla finestra dei box. Quindi, non abbiamo guadagnato posizioni all&rsquo;inizio e il ritmo ha iniziato ad aumentare intorno al quinto giro. Questo ha lasciato Lewis non soddisfatto della macchina, che ha sofferto il degrado degli pneumatici e di conseguenza &egrave; dovuto rientrare in anticipo, rovinando la sua gara. &Egrave; stato un chiaro errore&rdquo;. L'editoriale del Direttore: F1, cos&igrave; siamo fo***ti       

Il direttore tecnico Mercedes spiega perch&eacute; il team ha optato per le gomme morbide in partenza, senza tuttavia ottenere alcun beneficio. Due le ragioni che hanno condizionato la gara di Hamilton

Allison: che errore la strategia fatta con Hamilton!

        Il gran premio di Singapore non &egrave; stato particolarmente foriero di soddisfazioni per Lewis Hamilton. Scattato terzo sulla griglia di partenza dopo una qualifica brillante, in gara la strategia di partire con gomme Soft e fare un secondo stint molto lungo non ha pagato, facendolo terminare solamente sesto e distante ben un minuto e 25 secondi dal vincitore Lando Norris. La gara nella citt&agrave;-stato asiatica ha per&ograve; permesso a Hamilton di raggiungere un importante traguardo, quello dei 350 GP disputati in carriera, superando Kimi Raikkonen fermo a 349 raggiungendo il secondo posto nella classifica di tutti i tempi. Hamilton &egrave; gi&agrave; "italiano": ecco cosa sta facendo per l'arrivo in Ferrari Hamilton raggiunge Raikkonen, ma Alonso &egrave; il vero leader Hamilton corse il suo primo gran premio nel 2007, in Australia, quando McLaren decise di metterlo al volante della MP4-22 al fianco di Fernando Alonso. Lewis stup&igrave; immediatamente, ottenendo il terzo posto finale alle spalle del neo-ferrarista Kimi Raikkonen e del compagno Alonso. Dopo 17 anni e 7 Titoli Mondiali, l'inglese ha raggiunto e superato il numero di gran premi disputati di quel Kimi Raikkonen, Campione del Mondo nel 2007 e fermo a quota 349 gare in carriera. Pur avendo debuttato molto prima di Hamilton (nel 2001 con la Sauber), Kimi ha &ldquo;perso terreno&rdquo; da Lewis nel biennio 2010-2011 in cui fu assente dalla F1, per poi ritirarsi definitivamente nel 2021 e permettendo cos&igrave; a Hamilton di raggiungerlo e superarlo nella statistica dei GP disputati. Statistica che vede al primo posto un altro dei piloti che era su quel podio del GP d'Australia 2007: Fernando Alonso. Anche lui debuttante nel 2001 (con la Minardi), lo spagnolo &egrave; il pi&ugrave; anziano tra i piloti al via del Mondiale, nonch&eacute; quello con il maggior numero di stagioni disputate (ben 21, saltando solo il 2002, il 2019 e il 2020). Fernando conta al momento ben 395 gare in carriera, in Qatar festegger&agrave; il suo 400&deg; GP e non sembra intenzionato a ritirarsi nel breve periodo. Insomma, viene da pensare che la prima posizione nella classifica dei piloti con pi&ugrave; gran premi all'attivo continuer&agrave; a essere sua ancora a lungo&hellip; F1, i piloti con pi&ugrave; GP della storia La top 10 dei piloti con pi&ugrave; gare, dopo i citati Alonso, Hamilton e Raikkonen, vede Rubens Barrichello con 322 GP (4&deg; in classifica, nonch&eacute; il pilota con pi&ugrave; gran premi a non aver mai vinto il Mondiale), Schumacher e Button (a pari merito con 306 GP), Vettel (299 GP), Perez (275), Massa (269) e Ricciardo (257, che probabilmente non aumenteranno se la sua fuoriuscita da Visa CashApp RB sar&agrave; confermata). Appena fuori dalla top 10 due italiani, Patrese e Trulli rispettivamente con 256 e 252 GP, mentre gli attuali ferraristi contano 200 GP (Sainz) e 141 GP (Leclerc). Doveroso ricordare come negli ultimi anni il numero dei gran premi sia aumentato a dismisura, rendendo quindi sempre pi&ugrave; alta la statistica dei GP disputati per i piloti moderni: nel 2001, la stagione di debutto di Alonso e Raikkonen, le gare in calendario erano appena 17, cos&igrave; come nel 2007, primo anno di Hamilton in F1. Oggi, escludendo le Sprint Race, i gran premi in calendario sono ben 24. Red Bull pensa a Russell, Wolff replica al "solito" Horner       

A Singapore il pilota della Mercedes non ha brillato, ma ha raggiunto un traguardo importante per le statistiche: ecco i piloti che hanno disputato pi&ugrave; GP nella storia della F1

Hamilton supera Raikkonen: ora è il 2° pilota con più GP della storia

        Quando si intraprende una nuova avventura lavorativa, &egrave; fondamentale prepararsi adeguatamente. Lewis Hamilton lo sa bene: a breve sar&agrave; una delle nuove stelle della Scuderia Ferrari. Un arrivo che segna un ulteriore capitolo significativo nella sua carriera gi&agrave; ricca di trionfi. Consapevole dell'importanza di questo passo, il pluricampione si sta impegnando a fondo per arrivare all'appuntamento pronto. Un esempio &egrave; la sua recente decisione di prendere lezioni di italiano, la lingua madre del team di Maranello. Lo studio della lingua italiana L'apprendimento dell'italiano pu&ograve; aiutare Hamilton a immergersi con pi&ugrave; facilit&agrave; nella nuova realt&agrave; e comprendere appieno ci&ograve; che accade intorno a lui. Padroneggiare la lingua, anche nelle sue espressioni pi&ugrave; complesse, gli consentir&agrave; di stabilire un legame pi&ugrave; profondo con la squadra, facilitando la sua integrazione e rendendo il passaggio a Ferrari pi&ugrave; semplice. In fondo, non &egrave; il primo a fare questa scelta: anche Michael Schumacher, ai tempi del suo ingresso in Ferrari, aveva studiato la lingua. Hamilton avr&agrave; Riccardo Adami come ingegnere di pista e lo vedremo alla guida della Ferrari a partire dal 2025. Hamilton: "Qualifiche disastrose per tutto l'anno, da tanto non sentivo la macchina cos&igrave;"       

Il pilota della Mercedes scalpita per il suo debutto a Maranello nel 2025 e ha deciso di portarsi avanti...

Hamilton è già "italiano": ecco cosa sta facendo per l'arrivo in Ferrari

        Perch&eacute; un po&rsquo; si &egrave; fatta ingolosire dalla partenza dalla terza casella, un po&rsquo; perch&eacute; sapeva che non avrebbe avuto speranze n&eacute; contro Verstappen n&eacute; contro Norris, se questi avessero girato alla prima curva davanti. E&rsquo; stato un rischio che non ha dato i suoi frutti, e ovviamente il giudizio finale sulla strategia attuata con Hamilton &egrave; negativo. Tuttavia, ci stava prendersi il rischio: la W15 non aveva velocit&agrave; sul passo ed anche la classifica Costruttori, con l&rsquo;abisso di vantaggio nei confronti della Aston Martin (difficilmente la Mercedes si muover&agrave; dal 4&deg; posto nel Costruttori), giustificava l&rsquo;azzardo. Con 187 punti di ritardo da McLaren e 112 da recuperare alla terza (Ferrari), la Mercedes ha oggettivamente poco da chiedere alla classifica Costruttori. Al Marina Bay la W15 era senza dubbio la quarta forza: la bella seconda fila in qualifica &egrave; arrivata per un insieme di fattori, tra cui la bravura dei piloti, la debacle Ferrari e l&rsquo;aver centrato la stretta finestra di utilizzo della W15 al momento migliore. Per il resto, soprattutto al venerd&igrave;, la macchina ha sofferto con il posteriore, problemi risolti irrigidendo l&rsquo;assetto e con qualche strategia calcolata a livello di erogazione: la trazione &egrave; diventata ottima e Russell nel finale ha potuto difendersi da un Leclerc indubbiamente pi&ugrave; veloce.  La speranza con la soft al via era guadagnare posizioni, ma una volta mancato l&rsquo;obiettivo in Mercedes sapevano che Lewis si sarebbe dovuto fermare presto, soprattutto in una gara in cui, contrariamente alle aspettative, Norris ha deciso di spingere da subito, imponendo a tutti gli altri di fare lo stesso. E&rsquo; cos&igrave; che per Hamilton il 350&deg; GP della carriera si &egrave; trasformato in un lungo passeggio nel secondo stint: strategia praticamente obbligata nella consapevolezza che la hard montata dopo 17 giri avrebbe chiesto il conto. E poi, se non si fosse fermato, avrebbe comunque dovuto dare strada a Russell, pi&ugrave; veloce con la mescola media di inizio gara. Partire terzo e quarto e chiudere al 4&deg; e 6&deg; posto non pu&ograve; fare piacere, soprattutto in una pista complicata per i sorpassi. Tuttavia, al di l&agrave; della strategia sbagliata con Lewis, la verit&agrave; &egrave; che la W15 a Singapore non era veloce e non lo &egrave; da un po&rsquo;, facciamo dalla ripartenza del campionato dopo la pausa estiva. E&rsquo; questo che deve far preoccupare, molto pi&ugrave; di una strategia s&igrave; ardimentosa ma fatta con le migliori intenzioni.  Sfoglia per continuare a leggere &nbsp; Perch&eacute; a Baku i tempi non sono migliorati rispetto al 2023 ed a Singapore s&igrave;? Non per un unico motivo. A Baku, ad esempio, si &egrave; corso in un periodo dell&rsquo;anno diverso (ad aprile nel 2023, a settembre nel 2024), con un cambiamento delle condizioni al contorno non trascurabile, a partire dalle temperature. Inoltre, diversamente dalle precedenti edizioni, l&rsquo;asfalto di Baku non &egrave; stato stato trattato, presentandosi dunque nelle condizioni non ideali. Per questo motivo, i tempi sono rimasti pi&ugrave; alti rispetto alle simulazioni. A Singapore invece si &egrave; potuta vedere tutta l&rsquo;evoluzione di cui sono capaci le F1, con un tempo della pole sceso di quasi 1&rdquo;5 (1&rsquo;30&rdquo;984 per Sainz nel 2023 e 1&rsquo;29&rdquo;525 per Norris quest&rsquo;anno, con il sospetto che si potesse fare ancora di pi&ugrave; se non ci fosse stata l&rsquo;interruzione per bandiera rossa che ha di fatto tolto un run quasi a tutti). Questo secondo e mezzo &egrave; riconducibile quasi tutto all&rsquo;evoluzione delle vetture, anche se ci sono stati benefici come la quarta zona DRS (che valeva circa 3 decimi) e la riasfaltatura fino a curva 8. Nonostante la pioggia nella notte tra venerd&igrave; e sabato abbia tolto tutta la gommatura depositata tra libere 1 e 2, le F1 del 2024 sono scese ulteriormente con i tempi sin dall&rsquo;inizio delle libere 3. Il confronto tra i tempi alti di Baku ed il miglioramento di Singapore &egrave; giusto sottolinearlo per far capire quanto possano influenzare le prestazioni le condizioni esterne. In una F1 fatta di dettagli, ecco perch&eacute; per team e piloti &egrave; sempre importante tenere sotto controllo i dati dell&rsquo;asfalto, le temperature, l&rsquo;evoluzione della pista: tutto ha enormi ripercussioni sulle prestazioni, soprattutto in questo ciclo tecnico. GP Singapore: gli highlights. VIDEO        

Troppi azzardi per Russell e Hamilton, soprattutto nella scelta delle soft al via

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