GP Azerbaijan, il tempo limite per la F1 a Baku

GP Azerbaijan, il tempo limite per la F1 a Baku© sutton-images

La trasformazione delle strade di Baku, l'installazione delle tribune - in caso di GP aperto al pubblico -, fino alla componente meteo sono i fattori che dettano i tempi perché la F1 possa gareggiare in Azerbaijan

F.P.

04.05.2020 ( Aggiornata il 04.05.2020 10:21 )

Russia e Azerbaijan, nell’idea di calendario prospettata dalla Formula 1, dovrebbero essere i Gran Premi da posizionare tra la fase europea e la migrazione verso l’Asia. Sochi e Baku con tempistiche molto diverse tra loro, dettate dalla necessità di trasformare le strade della capitale azera in circuito.

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E in Azerbaijan il promoter guarda a un eventuale Gran Premio con gli occhi di chi spera in un evento aperto al pubblico. Baku, parte del lotto di gare dalla forte componente statale nel finanziamento dell’evento, con diritti pagati alla FOM tra i più alti del campionato.

Ottobre la data limite

Quali condizioni servono, tuttavia, perché la Formula 1 possa correre quest’anno? Arif Rahimov, direttore esecutivo del circuito cittadino, torna a indicare la data limite e, intervistato da Motorsportweek commenta: “Siamo in stretto contatto con il governo, la Formula 1 e altri portatori di interessi. In questo momento, sebbene saremmo lieti di ospitare una gara nel 2020 non possiamo ovviamente impegnarci sullo svolgimento della gara in una fase successiva dell’anno finché la situazione con il Covid-19 non diverrà più chiara e il mondo sarà tornato a qualcosa di simile a come lo ricordiamo prima della pandemia.

Abbiamo concordato con la Formula 1 come la gara non debba essere rinviata oltre metà ottobre. Teniamo davvero ai nostri tifosi e al valorizzare la loro esperienza, perciò vorremmo potessero approfittare del bel tempo a Baku nell’arco del week end”.

Trasformazione estiva

I tempi dell’organizzazione, della realizzazione delle strutture provvisorie da installare – posto che una gara con la presenza del pubblico sia davvero fattibile – si sommano a un altro tema di non poco conto, che riguarda la “mobilità” del Circus tra Paesi e la garanzia di ottenere un via libera da parte delle autorità nazionali.

Sul primo aspetto, Rahimov ha ribadito: Solitamente pianifichiamo le nostre attività perché inizino tra 13 e 14 settimane prima del week end di gara. Nella situazione attuale, a ogni modo, potremmo provare a ridurle a 11-12 settimane, il che comporterebbe un programma più intenso di installazione.

Se dovessimo essere nella posizione di poter svolgere la gara in un periodo tra inizio-metà settembre fino a metà ottobre, ho molta fiducia che riusciremo a centrare l’obiettivo, dato che gran parte del lavoro di costruzione verrebbe completato in estate”.

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